ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09085

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 494 del 26/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: BERTI FRANCESCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/04/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 26/04/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09085
presentato da
BERTI Francesco
testo di
Lunedì 26 aprile 2021, seduta n. 494

   BERTI. — Al Ministro della transizione ecologica, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   in data 15 aprile 2021 come risultato di un'inchiesta condotta dalla direzione distrettuale antimafia di Firenze, che ha rivelato presunte infiltrazioni della 'ndrangheta in Toscana, sono state eseguite 60 perquisizioni ed emesse 23 misure cautelari. Le attività investigative, durante tre anni, evidenziano il ruolo ricoperto da alcuni esponenti affiliati alla cosca Gallace-Arena in attività quali lo smaltimento irregolare di rifiuti tossici prodotti dalle concerie, l'infiltrazione in imprese del settore movimento terra e il traffico internazionale di stupefacenti;

   l'inchiesta è iniziata dal ritrovamento, nel 2017 a Livorno, di un carico di 183 chili di cocaina dispersi in mare. Le indagini hanno evidenziato l'importanza del porto di Livorno nel traffico internazionale di stupefacenti: secondo un rapporto della Fondazione Caponnetto, negli ultimi 10 anni, sono state sequestrate nello scalo labronico circa 7 tonnellate di cocaina;

   desta particolare preoccupazione il filone d'indagine legato al presunto smaltimento illecito di rifiuti tossici prodotti dalle concerie che, secondo le indagini, vedeva direttamente coinvolti i principali esponenti dell'Associazione conciatori di Santa Croce sull'Arno e del Consorzio Aquarno spa, gestore dell'impianto di depurazione sito nella medesima cittadina;

   nell'impianto di depurazione non sarebbero stati correttamente trattati i fanghi conciari contenenti sostanze nocive quali cromo, nichel, arsenico e idrocarburi che sarebbero confluite nel canale Usciana e da qui nel fiume Arno e in mare;

   il rifiuto tossico denominato KEU, sigla con cui vengono indicate le ceneri di risulta derivanti dal trattamento termico dei fanghi conciari, sarebbe stato illecitamente smaltito, dopo essere stato miscelato con terre di scavo, tramite il suo utilizzo come materiale edile per la realizzazione di massicciate stradali o riempimenti ambientali;

   circa 8 mila tonnellate di rifiuti tossici sarebbero stati utilizzati per la realizzazione del quinto lotto della strada regionale 429 (Empolese-Valdelsa) e sarebbero stati impiegati per i lavori dell'aeroporto militare di Pisa, per il cantiere di riqualificazione urbana dell'ex Vacis nell'area della Darsena pisana e in diversi altri cantieri sparsi sul territorio. In alcune di queste aree è stata riscontrato il superamento dei limiti di cromo, nichel, rame, zinco, arsenico, cadmio, selenio e idrocarburi; il consorzio Aquarno avrebbe corrisposto per lo smaltimento del KEU, fra il 2012 e il 2018, una cifra di 58 euro a tonnellata a fronte dei 220 euro richiesti per lo smaltimento in discarica, con un profitto illecito di circa 7 milioni e 200 mila euro. Secondo il pubblico ministero non sarebbero stati tracciati rifiuti in uscita per oltre 200 mila tonnellate annue e in ingresso per circa 80 mila tonnellate;

   come riportato da diverse fonti stampa, le indagini hanno coinvolto diversi esponenti politici regionali che si sarebbero adoperati, in cambio di utilità di carriera e contributi elettorali, per garantire all'impianto di depurazione autorizzazioni illegittime in materia di rifiuti e scarichi, per suggerire espedienti per beneficiare di deroghe ed elusioni alla procedura di autorizzazione ambientale integrata, per ottenere finanziamenti a fondo perduto in favore del depuratore Aquarno e per aiutarli ad eludere i controlli ambientali a sorpresa dei tecnici dell'Arpat;

   il distretto conciario toscano, con oltre 250 concerie, è uno dei più grandi d'Europa, produce il 28 per cento delle pelli destinate alla moda italiana, conta 6 mila addetti e un fatturato di 2,4 miliardi di euro l'anno. Nel 2020, causa pandemia, ha perso un terzo del proprio fatturato e l'impatto negativo dell'inchiesta potrebbe ripercuotersi negativamente su aziende e lavoratori –:

   se e quali iniziative, per quanto di competenza, il Ministro della transizione ecologica intenda adottare per assicurare, in collaborazione con tutte le autorità competenti, e anche per il tramite del Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente, per la rapida individuazione delle aree soggette a sversamento illecito dei rifiuti conciari e la realizzazione, in tempo celeri, delle necessarie opere di messa in sicurezza delle aree inquinate.
(4-09085)