ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09062

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 493 del 23/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: SAVINO SANDRA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 23/04/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 23/04/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09062
presentato da
SAVINO Sandra
testo di
Venerdì 23 aprile 2021, seduta n. 493

   SANDRA SAVINO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   in questa primavera, l'alternarsi di caldo e freddo intenso sono frequenti e le gelate dei giorni scorsi stanno creando gravi problemi anche alle api e agli apicoltori, poiché non riescono a raccogliere nettare per via delle basse temperature e del danneggiamento dei fiori a causa della formazione di ghiaccio;

   come noto, le api sono un indicatore dello stato di salute dell'ambiente e servono al lavoro degli agricoltori con l'impollinazione dei fiori. Una singola ape visita in genere circa cinquemila fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di visite floreali per produrre un chilogrammo di miele;

   in Friuli Venezia Giulia ciò accade in astratto, ma non in concreto, poiché la temperatura è scesa sotto i dieci gradi;

   le gelate hanno provocato ingenti danni alle piante spontanee di interesse apistico, come il ciliegio, l'acero, ma soprattutto l'acacia. Di quest'ultima si notano l'appassimento e il disseccamento dei germogli. Per quanto riguarda le prime produzioni, è stata discreta la raccolta del miele di tarassaco nella pianura friulana, mentre la collina è in una fase di stallo, tenendo conto che sono stati persi i raccolti di miele di ciliegio e sottobosco ed è compromesso quello dell'erica carnea e in parte dell'acero campestre e montano;

   si consideri che, nella zona, tre colture alimentari su quattro dipendono, per resa e qualità, dall'impollinazione dalle api. Tra queste ci sono mele, pere, fragole, ciliegie, cocomeri e i meloni; il danno non è solamente ambientale, ma anche economico. Durante la pandemia, gli apicoltori hanno visto aumentare del 13 per cento gli acquisti familiari di miele, grazie a una aumentata sensibilità verso i prodotti più salubri dimostrata dai consumatori, ma nei supermercati, più di un vasetto di miele venduto su due proviene dall'estero. Ciò induce a consumare prodotti di più bassa qualità rispetto al miele italiano, perché nel nostro territorio non sono ammesse coltivazioni Ogm, a differenza di quanto avviene in Paesi dai quali l'Italia importa miele, ad esempio in Cina;

   nel solo Friuli Occidentale si contano 8.600 alveari, 715 apiari e 400 soci consorzio apicoltori Pordenone; il rapporto dell'Osservatorio nazionale miele certifica che gli apicoltori in Italia sono passati dai 62.944 del 2019 ai 68.684 del 2020, di cui 47.957 hobbisti che producono per l'auto-consumo e 20.727 con partita Iva che producono per il mercato. È in aumento il numero degli alveari e degli sciami, passati da 1.597.739 del 2019, a 1.632.825 del 2020, il 72 per cento detenuti da apicoltori professionisti;

   dopo le nevicate invernali si preannunciava un'ottima stagione, aspettative che sono state cancellate in un paio di notti di gelo –:

   se il Governo intenda adottare tutte le necessarie e opportune iniziative, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di assicurare interventi di natura economica a favore degli operatori economici coinvolti, riconoscendo sostegni economici alle aree interessate dall'eccezionale ondata di maltempo e valutando la possibilità di consentire la sospensione del pagamento delle imposte e dei contributi per assicurare la ripresa produttiva delle imprese e il ripristino delle attività danneggiate.
(4-09062)