ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09060

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 493 del 23/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: FOGLIANI KETTY
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 23/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VIVIANI LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2021
BUBISUTTI AURELIA LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2021
GASTALDI FLAVIO LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2021
GERMANA' ANTONINO LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2021
GOLINELLI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2021
LOLINI MARIO LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2021
LOSS MARTINA LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2021
LIUNI MARZIO LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2021
MANZATO FRANCO LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2021
PATASSINI TULLIO LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2021
TARANTINO LEONARDO LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 23/04/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09060
presentato da
FOGLIANI Ketty
testo di
Venerdì 23 aprile 2021, seduta n. 493

   FOGLIANI, VIVIANI, BUBISUTTI, GASTALDI, GERMANÀ, GOLINELLI, LOLINI, LOSS, LIUNI, MANZATO, PATASSINI e TARANTINO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   dal 31 marzo 2021 la Commissione europea ha messo online un questionario, al quale possono accedere tutti i cittadini europei, per raccogliere opinioni sulle possibili opzioni da adottare per consolidare le politiche di promozione dell'agricoltura europea rafforzandone – si legge – «la competitività attraverso una maggiore consapevolezza degli elevati standard qualitativi che caratterizzano i prodotti agroalimentari»;

   si legge, ancora, che «la revisione della politica nel 2021 dovrebbe migliorare il suo contributo alla produzione e al consumo sostenibile in linea con il passaggio a una dieta più vegetale, con meno carne rossa e/o lavorata insieme ad altri alimenti legati al rischio di cancro»;

   a parere degli interroganti è l'ennesimo tentativo di mettere al bando il consumo di carne, sottoponendo ai consumatori un documento dove di fatto vengono suggerite le risposte alle domande sul ruolo della carne e della sua salubrità che sono ancora oggetto di un grande dibattito in sede di Unione europea;

   questi orientamenti contrastano, infatti, con le politiche di tutela del made in Italy e tentano di mettere in cattiva luce il sistema degli allevamenti italiani, che è fra i più sicuri e sostenibili a livello mondiale;

   ad avviso degli interroganti, non si tratta di un questionario volto esclusivamente ad informare il consumatore, in modo obiettivo, su un determinato argomento, ma l'inaccettabile tentativo, tra l'altro da parte di un'istituzione europea, di veicolare la volontà dei consumatori europei verso altri tipi di mercato ma soprattutto verso quello delle carni sintetiche; mercato in espansione, governato da importanti multinazionali dell'industria alimentare, le quali da tempo stanno indirizzando verso questo segmento parte dei loro investimenti, per portare avanti una campagna basata solamente su convinzioni ideologiche;

   attacchi di questo tipo al sistema produttivo italiano nonché al made in Italy, portano a criminalizzare il consumo di carne e mettere all'indice la pratica dell'allevamento intensivo, come un tipo di allevamento assolutamente non rispettoso del benessere animale; inoltre, portano il consumatore a pensare che mangiare un determinato alimento sia la causa di tutti i mali;

   sul fronte del benessere animali è giusto porre l'attenzione sul fatto che negli ultimi 100 anni l'efficienza di una bovina è migliorata del 65 per cento con un indubbio beneficio sia sanitario che ambientale e che proprio grazie alla ruminazione dei bovini l'80 per cento di produzioni vegetali non edibili si trasforma in proteine nobili che ritroviamo nel piatto quando mangiamo carne;

   la zootecnia italiana sta già facendo ogni possibile sforzo, in linea con le prescrizioni comunitarie, in favore del benessere animale, per ricondurre il sistema nell'ambito dell'economia circolare e rendere i sistemi di allevamento rispettosi delle normative previste in materia animale e ambientale;

   simili iniziative rischiano di generare un impatto pesantissimo sui bilanci delle aziende che operano nella filiera delle carni, in quanto, insinuano nel consumatore il sospetto che la carne fa male; la conseguenza è quella di incidere negativamente e pesantemente sulla competitività dell'industria alimentare italiana;

   nel settore zootecnico operano 250.000 lavoratori addetti e 270.000 aziende agricole e di trasformazione, che generano un fatturato per il nostro Paese di oltre 40 miliardi di euro e sono al servizio dei consumatori, per garantire l'approvvigionamento di beni alimentari primari in totale sicurezza –:

   se siano a conoscenza del questionario proposto dalla Commissione europea e quali iniziative, per competenza, nelle opportune sedi europee, intendano mettere in atto al fine di tutelare il consumo delle carni bovine e il settore zootecnico nazionale, settore fondamentale del made in Italy, nonché ribadire l'importanza strategica della filiera delle carni per l'economia italiana.
(4-09060)