ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09015

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 490 del 20/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: MURELLI ELENA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 20/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAVANDOLI LAURA LEGA - SALVINI PREMIER 20/04/2021
TOMBOLATO GIOVANNI BATTISTA LEGA - SALVINI PREMIER 20/04/2021
GOLINELLI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 20/04/2021
PIASTRA CARLO LEGA - SALVINI PREMIER 20/04/2021
TONELLI GIANNI LEGA - SALVINI PREMIER 20/04/2021
FIORINI BENEDETTA LEGA - SALVINI PREMIER 20/04/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 20/04/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09015
presentato da
MURELLI Elena
testo di
Martedì 20 aprile 2021, seduta n. 490

   MURELLI, CAVANDOLI, TOMBOLATO, GOLINELLI, PIASTRA, TONELLI e FIORINI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   in data 15 aprile 2021, la Seta S.p.a., società emiliana trasporti autofiloviari, gestore unico del servizio di trasporto pubblico locale nelle province di Modena, Reggio Emilia e Piacenza, ha inviato un ordine di servizio con il quale ha raccomandato al personale in servizio l'utilizzo delle nuove mascherine messe a disposizione dalla Protezione civile regionale, riconoscendo contestualmente l'esistenza di criticità riguardanti le precedenti forniture, nell'ambito delle quali sarebbero ricompresi alcuni «lotti oggetto di verifiche da parte delle autorità competenti»;

   la notizia relativa al predetto ordine di servizio giunge in concomitanza con l'inchiesta della procura di Gorizia riguardante le mascherine cinesi acquistate lo scorso anno dall'allora Commissario straordinario per il contrasto all'emergenza Covid-19, Domenico Arcuri;

   i dati emersi dall'inchiesta, diffusi dai principali organi di stampa, sono sconcertanti: circa la metà dei dispositivi di protezione individuale (Dpi) acquistati dall'estero dall'ex Commissario Arcuri, per un quantitativo attualmente stimato in 250 milioni di pezzi, possiederebbe una capacità di filtrazione inferiore alla norma, anche di dieci volte rispetto al dichiarato, e sarebbe accompagnato da documentazione di origine turca contraffatta e, per queste ragioni, ha formato oggetto di un provvedimento di ritiro a scopo precauzionale;

   il 31 marzo 2021 i finanzieri hanno rintracciato e bloccato 60 milioni di mascherine stoccate nei depositi della struttura commissariale, ma vi sarebbero ancora 190 milioni di pezzi in circolazione, utilizzati inconsapevolmente, anche da personale sanitario in ospedali, ambulatori e residenze per anziani, trattandosi di mascherine – teoricamente – ad alta protezione di standard Ffp2 e Ffp3;

   gli esiti degli accertamenti condotti dalla procura di Gorizia disvelano, dunque, un quadro gravissimo, gettano più di un'ombra sull'operato della precedente struttura commissariale e soprattutto preoccupano per le conseguenze sulla sicurezza e sulla salute degli utilizzatori che hanno indossato e stanno indossando ancora oggi inconsapevolmente le mascherine contraffatte;

   tra questi lavoratori potrebbero esservi anche i dipendenti della Seta S.p.a., vista la contiguità temporale tra l'ordine di servizio sopra citato e la notizia relativa all'inchiesta della procura di Gorizia –:

   se il Governo non ritenga di adottare iniziative di competenza al fine di agevolare il ritiro dalla circolazione delle oltre 190 milioni di mascherine cinesi contraffatte, acquistate dall'ex Commissario straordinario Arcuri, che sarebbero ancora in circolazione nonostante la capacità di filtrazione ampiamente inferiore alla norma;

   se non ritenga di adottare iniziative di competenza per tutelare adeguatamente la posizione dei dipendenti e dei lavoratori che, come pare sia avvenuto presso la Seta S.p.a., hanno ricevuto la consegna delle mascherine in questione e potrebbero utilizzarle in contesti a rischio, senza ricevere la dovuta protezione.
(4-09015)