ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08995

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 490 del 20/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: MIGLIORINO LUCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 07/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VIANELLO GIOVANNI MOVIMENTO 5 STELLE 01/04/2021
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 01/04/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 07/04/2021
Stato iter:
17/12/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/12/2021
CINGOLANI ROBERTO MINISTRO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/12/2021

CONCLUSO IL 17/12/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08995
presentato da
MIGLIORINO Luca
testo di
Martedì 20 aprile 2021, seduta n. 490

   MIGLIORINO, VIANELLO e ZOLEZZI. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   la distilleria Deta gruppo Distillerie Mazzari Spa, è leader della produzione di acido tartarico naturale, bioetanolo, alcool etilico, acquaviti, brandy;

   nel 2019 i carabinieri della forestale di Tavarnelle, coi carabinieri della forestale di Empoli in coordinamento del Nipaaf del gruppo carabinieri forestale Firenze, coordinati col personale di Arpat e Asl sicurezza nei luoghi di lavoro e igiene e sicurezza degli alimenti, eseguirono un'ispezione delegata dalla procura della Repubblica di Firenze a seguito dei ripetuti esposti e segnalazioni degli abitanti della zona legati in particolare a molestie odorigene e formazione di nubi tossiche. Fu accertato che l'azienda era in attesa dell'approvazione di tre modifiche sostanziali, inerenti emissioni in atmosfera, sonore e scarichi, della precedente Aua del 2016, ma pur non avendo ottenuto le autorizzazioni necessarie, l'azienda operava con nuovi impianti di scarico un incremento significativo della produzione. Scattò il sequestro e il deferimento all'autorità giudiziaria di due persone per inquinamento ambientale;

   da quell'episodio la Distilleria Deta ha avviato una richiesta di autorizzazione per il raddoppio delle giornate lavorative, da 150 a 300 giorni e da 44 mila a 95 mila tonnellate di matrici. Arpat in conferenza dei servizi ha dato esito favorevole allo sviluppo della produzione, con la prescrizione di alcuni interventi per rispettare i limiti riguardo alle emissioni (aumenterebbero di 3 volte le polveri emesse), come per esempio la costruzione di un camino alto 60 metri;

   lo scopo sarebbe quello di disperdere le sostanze in un territorio più ampio e diluire le concentrazioni di inquinanti e cattivi odori; per quanto concerne le molestie odorigene viene prescritto un monitoraggio da parte della stessa azienda. Nel transitorio potranno emettere fino a 3400UO/Nmc, una volta terminato l'impianto 2500 UI/Nmc;

   alla conferenza dei servizi che ha dato parere favorevole era assente il personale di Asl;

   nelle vicinanze della Distilleria Deta sono presenti altri impianti inquinanti, tutti soggetti ad Autorizzazione integrata ambientale (Aia), fra i quali: società Fima Olimpia Fonderie, inceneritore Siena Ambiente, Eco-Gest Srl, Acque industriali Srl. L'allegato III della direttiva sulla valutazione d'impatto ambientale prescrive espressamente che debba essere considerato il cumulo dell'impatto ambientale fra più progetti sullo stesso territorio, concetto ribadito dal Ministero della transizione ecologica, nonché dall'articolo 271, comma 5, del decreto legislativo n. 152 del 2006 e continuamente disatteso da regioni ed enti locali nei procedimenti di valutazione e autorizzazione;

   Arpat, fra le prescrizioni ha inserito una centralina per il monitoraggio della qualità dell'aria (attualmente non ce ne sono) al fine di poter effettuare un nuovo studio diffusionale, più attendibile, nei 365 giorni successivi alla costruzione del nuovo camino;

   il processo di produzione energetica della distilleria impiega un forno alimentato a buccette essiccate e sia il processo di essiccazione che quello di combustione, generano emissioni che contrastano con la vocazione ambientale e turistica del territorio. Il fatto che all'interno della Distilleria Deta venga bruciato materiale organico parzialmente essiccato determina pesanti conseguenze, come la combustione imperfetta, con grandi quantità di polveri residue e l'immissione in atmosfera di grandi quantità di vapore acqueo misto a vari particolati;

   associazioni di medici come l'Isde da anni denunciano l'inefficienza energetica e l'alto impatto ambientale del vettore biomassa e tuttavia la combustione di biomasse è ancora inclusa nei sussidi ambientalmente favorevoli –:

   se il Ministro interrogato sia al corrente della situazione esposta e, in caso affermativo, di quali informazioni disponga al riguardo;

   se intenda adottare le iniziative di competenza per il miglioramento della normativa nazionale in materia di valutazione del cumulo degli impatti ambientali e di monitoraggio indipendente delle emissioni odorigene, al fine di evitare il ripetersi di casi come quello richiamato in premessa;

   se intenda adottare iniziative per introdurre una normativa nazionale per la limitazione delle emissioni odorigene e per la riduzione degli incentivi alla combustione di biomasse (in particolare modo per matrici importanti come le vinacce), al fine di ridurre le emissioni nocive in atmosfera, fra l'altro inserendola nell'elenco dei «Sussidi ambientalmente dannosi» (Sad).
(4-08995)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 17 dicembre 2021
nell'allegato B della seduta n. 617
4-08995
presentata da
MIGLIORINO Luca

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  La distilleria Deta s.r.l. svolge attività di lavorazione di vino, vinaccia di uva e feccia di vino per la produzione di distillati, ed è stata autorizzata alle emissioni in atmosfera ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 203 del 1988 con atto della provincia di Firenze del 4 agosto 2004.
  L'autorizzazione è stata rinnovata con l'adozione dell'Autorizzazione unica ambientale (Aua) da parte della regione Toscana con decreto dirigenziale del 12 agosto 2016.
  La società il 13 maggio 2019 ha richiesto alla regione una modifica dell'Aua per modifica sostanziale del titolo ex articolo 124 del decreto legislativo n. 152 del 2006 scarichi idrici e per modifica non sostanziale per incremento della produzione dei giorni di lavorazione da 150 a 300 all'anno.
  Con la richiesta dell'aggiornamento dell'Aua (d.d. regione Toscana n. 2715 del 26 febbraio 2020) è stato modificato il titolo dell'autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura in quanto l'azienda ha potenziato l'impianto di trattamento delle acque di lavorazione, portando la capacità depurativa a 8.000 abitanti equivalenti. Per quanto concerne le emissioni in atmosfera non è stata consentita la modifica del titolo, in quanto ritenuta sostanziale, con il conseguente obbligo di applicazione dei nuovi limiti più restrittivi prescritti dal Piano regionale di qualità dell'aria (Prqa).
  A partire dall'anno 2019 l'amministrazione comunale di Barberino Tavarnelle, Comune in cui ha sede la società, ha posto all'attenzione dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale Toscana (Arpat) e della regione Toscana numerose segnalazioni relative a maleodoranze legate al ciclo produttivo della società che hanno condotto ad accertamenti Arpat.
  Pertanto, in data 2 marzo 2020, è stato avviato, in applicazione dell'articolo 272-
bis del decreto legislativo n. 152 del 2006, un procedimento per l'adozione di specifiche prescrizioni per le emissioni odorigene, richiedendo alla distilleria di effettuare specifici monitoraggi di odore e di polveri sull'emissione E1 e di predisporre uno studio diffusionale per identificare le modalità di diffusione degli inquinanti in ambiente e individuare le possibili soluzioni.
  Il procedimento si è concluso con aggiornamento di Aua con d.d. 15693 del 5 ottobre 2020, che introduce varie prescrizioni, tra cui il limite per l'odore dell'emissione E1, il monitoraggio odori con frequenza trimestrale da rivalutare negli anni successivi, la messa in esercizio di una centralina per l'acquisizione dei dati meteo, nonché la presentazione di un nuovo modello diffusionale basato sui dati prodotti dalla centralina.
  Pertanto, la società ha operato alcuni accorgimenti tecnici nell'ottica della riduzione delle emissioni odorigene del punto di emissione E1; in particolare l'installazione del sistema per l'abbattimento degli odori, il montaggio di elettrodi sull'elettrofiltro esistente per migliorare
performances di abbattimento dell'impianto, nonché un sistema di dosaggio della soda caustica per neutralizzare gli acidi organici derivanti dal processo di essiccazione.
  A seguito del diniego di incremento dei giorni di attività nella forma della modifica non sostanziale, l'azienda ha richiesto alla regione Toscana, in data 3 luglio 2020, una modifica sostanziale dell'Aua per incremento di portata dell'emissione E1 fino a 75.000 nmc/h ed una estensione della durata emissiva da 150 giorni, autorizzati nel 2016, a 300 giorni all'anno.
  Alla luce della nuova richiesta, la regione Toscana ha indetto una conferenza di servizi che si è svolta in tre incontri, dove hanno partecipato i soggetti competenti all'emissione di pareri o atti d'assenso, tra cui il comune di Barberino Tavarnelle e l'Arpat, i quali hanno espresso il loro diniego in merito a problematiche di edilizia e di impatto acustico.
  I pareri negativi sono stati superati dalle risposte avanzate dall'azienda richiedente, (acquisite al protocollo n. Aoogrt/0269522 del 3 agosto 2020 e n. Aoogrt/0322115 del 22 settembre 2020 e dalle successive valutazioni del Comune e di Arpat riportate nei verbali del 9 settembre 2020 e del 6 ottobre 2020).
  Pertanto, nel nuovo procedimento di modifica sostanziale dell'Aua, la distilleria Deta ha introdotto l'impianto di abbattimento (elettrofiltro), per il rispetto del nuovo valore limite delle polveri pari a 50mg/Nmc, e l'innalzamento del camino a 60 metri, per la problematica odorigena.
  Infatti, la Conferenza dei Servizi, all'unanimità degli enti presenti, ha concordato sul fatto che per ridurre le emissioni di polveri e la diffusione degli odori nell'abitato circostante «non c'è altra soluzione se non quella di installare un nuovo elettrofiltro e di innalzare il camino a 60 metri» prescrivendo (come da verbale di conferenza dei Servizi del 6 ottobre 2020) l'installazione di nuovo elettrofiltro e l'innalzamento del camino a 60 m. (che rispettino i limiti delle Polveri 50 mg/Nmc, degli NOx 400 mg/Nmc e del COT 50 mg/Nmc), nonché il rispetto degli odori (2500 UO/Nmc o valore derivante da valutazione di monitoraggio specifico prescritto dal d.d. n. 15693 del 5 ottobre 2020), nel periodo transitorio della messa in esecuzione del nuovo camino.
  Il predetto monitoraggio è stato effettuato dall'azienda nel mese di ottobre 2020 ed è stato valutato da Arpat dipartimento di Firenze, con nota prot. 2020/0078824 del 16 novembre 2020, definendo come perseguibile il valore di 3400 U.O./mc da assegnare per il periodo transitorio precedente all'innalzamento del camino a 60 m., rimandando l'eventuale revisione del limite al monitoraggio successivo per la fase a regime.
  Pertanto, con la determina dirigenziale n. 2582 del 19 febbraio 2020, è stata autorizzata la modifica sostanziale e sono state individuate le prescrizioni da rispettare per l'emissione E1; l'autorizzazione è efficace, per incremento a 300 gg/anno e con i limiti nuovi, solo dopo l'adeguamento dello stabilimento.
  È bene precisare che la distilleria Deta non ricade, per potenzialità, tra i progetti assoggettati a procedura di Via o di assoggettabilità a Via; la valutazione che ha portato all'aggiornamento dell'Aua tiene conto del fatto che la società è situata in zona industriale e i limiti assegnati all'emissione E1, oggetto di modifica sostanziale, sono più restrittivi di quelli riportati nell'Allegato I alla parte quinta del decreto legislativo n. 152 del 2006, in quanto derivanti dall'applicazione del Prqa della regione Toscana.
  È bene ribadire che, per il rilascio all'azienda dell'autorizzazione, è stato applicato l'articolo 272-
bis del decreto legislativo n. 152 del 2006 il quale prevede che, anche in assenza di normativa regionale dedicata, le autorizzazioni possano individuare misure per la prevenzione e la limitazione delle emissioni odorigene. Difatti le prescrizioni in materia di odori derivano da uno studio diffusionale prodotto dalla ditta e validato da Arpat in applicazione delle specifiche norme Prqa sopra citato.
  Inoltre, pur in presenza di un adeguamento strutturale dello stabilimento (cioè con il camino a 60 m.) è stato altresì ritenuto più cautelativo mantenere il limite anche successivamente all'adeguamento dello stabilimento stesso.
  L'innalzamento del camino costituisce uno specifico accorgimento volto a conseguire una adeguata dispersione nell'atmosfera al fine garantire che le concentrazioni ai ricettori siano al di sotto di soglie critiche definite dalla normativa o da standard tecnici nazionali o internazionali.
  Difatti una parte significativa del lavoro istruttorio svolto per il rilascio dell'autorizzazione è stato dedicato ad individuare le tipologie di sostanze nocive che caratterizzano i fumi emessi e per stabilire i parametri e i metodi appropriati per tenere sotto controllo la qualità dei fumi emessi.
  Infine, per quanto concerne le iniziative da attuare per introdurre una nuova normativa nazionale, il Ministero della transizione ecologica ha avviato un apposito gruppo di lavoro, nominato nell'ambito del coordinamento sulle emissioni in atmosfera di cui all'articolo 20 del decreto legislativo n. 155 del 2010, al fine di definire delle linee di indirizzo rivolte alle autorità competenti al rilascio delle autorizzazioni ed agli operatori del settore, per la gestione delle emissioni odorigene da impianti e attività, come previsto dall'articolo 272-
bis, comma 2 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Si conferma l'approccio per il quale, alla valutazione di impatto in termini di qualità dell'aria, deve essere affiancata quella in termini di «sostenibilità» delle materie impiegate, in coerenza con i principi della direttiva sulle fonti rinnovabili in fase di recepimento (UE)2018/2001.
  Per quanto riguarda, infine, il più generale tema delle misure volte al graduale superamento dei sussidi ambientalmente dannosi (cosiddetti «Sad») si sottolinea che il decreto-legge n. 22 del 2021, nell'istituire il Ministero della transizione ecologica e il Comitato interministeriale per la transizione ecologica, ha demandato a tale comitato (tra gli altri) il compito di deliberare sulla rimodulazione dei sussidi ambientalmente dannosi di cui all'articolo 68 della legge n. 221 del 2015.
  Il medesimo decreto-legge ha altresì disposto la soppressione della commissione per lo studio e l'elaborazione di proposte per la transizione ecologica e per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, di cui alla legge n. 160 del 2019 e ha attribuito le relative funzioni al comitato tecnico di supporto istituito dallo stesso decreto.
  Con la riforma del 2021 è stato inoltre previsto che il Ministro della transizione ecologica trasmetta alle Camere e al Comitato interministeriale per la transizione ecologica, entro il 15 luglio di ogni anno, una relazione concernente gli esiti dell'aggiornamento del catalogo e le proposte per la progressiva eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi e per la promozione dei sussidi ambientalmente favorevoli, anche al fine di contribuire alla realizzazione del Piano per la transizione ecologica.
  Sin dal suo primo insediamento, il Cite ha quindi dedicato la massima attenzione al tema posto dall'interrogante e specifiche previsioni sul punto sono contenute nello schema di Piano per la transizione ecologica attualmente all'esame degli organismi competenti.
  

Il Ministro della transizione ecologica: Roberto Cingolani.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento atmosferico

impatto ambientale

produzione d'energia