ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08922

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 486 del 14/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: BELLUCCI MARIA TERESA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 14/04/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 14/04/2021
Stato iter:
28/04/2021
Fasi iter:

RITIRATO IL 28/04/2021

CONCLUSO IL 28/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08922
presentato da
BELLUCCI Maria Teresa
testo di
Mercoledì 14 aprile 2021, seduta n. 486

   BELLUCCI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   l'Italia è indietro, è sempre stata indietro; i problemi relativi alla pandemia sono sorti fin da subito e le mancanze non sono state colmate, se non con grave ritardo: respiratori privi dei necessari requisiti di sicurezza, inaccettabili ritardi nel potenziamento delle terapie intensive, mascherine non a norma e caos vaccini hanno reso l'Italia tra i Paesi più indietro d'Europa nell'affrontare il COVID-19;

   il caso dei respiratori, insieme a quello delle mascherine non a norma o di quelle distribuite al personale sanitario malgrado l'espressa dicitura «For medical use prohibited», è uno dei simboli più emblematici di questa pandemia; già da subito è stata denunciata la loro carenza negli ospedali italiani e ad oggi, il loro numero è ancora troppo basso per fronteggiare le ondate che da oltre un anno costringono a fare i conti quotidianamente con i numeri dell'emergenza pandemica;

   dall'inizio della pandemia, i respiratori sono risultati fondamentali per salvare vite, eppure, nel corso nei mesi, tanti sono stati i disguidi e i contrattempi che hanno impedito di procurarne un numero considerevole;

   l'ultimo allarme ha riguardato una serie di ventilatori polmonari acquistati in piena emergenza e provenienti dalla Cina, per i quali è stata chiesta l'immediata sospensione dell'utilizzo;

   secondo quanto si apprende da fonti di stampa, sia il Lazio che altre regioni italiane avrebbero continuato ad usufruire di questi macchinari, privi di marchio CE e di standard di sicurezza, all'interno degli ospedali;

   è stato proprio il Ministero della salute a porre l'attenzione sui dispositivi impiegati nelle terapie intensive, inviando una lettera a tutte le regioni in cui si fa riferimento ai macchinari Aeonmed VG70, prodotti dalla Beijing Aeonmed Co. Ltd, dei quali il Ministero aveva ricevuto il rapporto Fsca: «Poiché dalla nostra ricognizione sui dispositivi medici e le apparecchiature acquisiti durante il periodo dell'emergenza Covid-19 privi del marchio CE, risulta che i ventilatori Aeonmed VG70 sono presenti in diverse strutture sanitarie, si ribadisce l'importanza di non utilizzare apparecchiature prive del marchio CE, in quanto non conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa vigente»;

   in particolare, il problema è che i dispositivi acquistati nel corso della pandemia non possiedono un sensore di pressione atmosferica incorporato, sebbene siano stati invece venduti come ventilatori dotati di tale apparecchio e, pertanto, messi sul mercato con istruzioni per l'uso errate;

   la società cinese che ha venduto all'Italia i dispositivi, rivelatisi poi non a norma, ha come presidente onorario Massimo D'Alema che, come rivelato dalla stampa, avrebbe addirittura rassicurato il Governo italiano sull'acquisto dei macchinari –:

   se i fatti di cui in premessa corrispondano al vero e di quali informazioni il Ministro interrogato disponga per fare chiarezza sulla vicenda;

   quanti dispositivi privi dei necessari standard di sicurezza risultino acquistati e distribuiti nelle strutture sanitarie italiane e se siano stati accertati eventuali danni sui pazienti trattati con i ventilatori di cui in premessa;

   quale sia ad oggi la situazione dell'approvvigionamento dei ventilatori polmonari nelle strutture sanitarie italiane e dell'adeguamento delle terapie intensive rispetto alla domanda di ospedalizzazione.
(4-08922)