ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08913

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 486 del 14/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: MURONI ROSSELLA
Gruppo: MISTO-FACCIAMO ECO-FEDERAZIONE DEI VERDI
Data firma: 14/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOMBARDO ANTONIO MISTO-FACCIAMO ECO-FEDERAZIONE DEI VERDI 14/04/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 14/04/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08913
presentato da
MURONI Rossella
testo di
Mercoledì 14 aprile 2021, seduta n. 486

   MURONI e LOMBARDO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   è stato pubblicato il decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che fissa il limite massimo di residui di acido fosfonico (sali dell'acido fosforoso) non ammessi in agricoltura biologica;

   le nuove norme integrano il decreto ministeriale n. 309 del 2011 che stabilisce, attualmente, per i prodotti «bio», relativamente alla contaminazione di sostanze non autorizzate, il valore di 0,01 mg/kg quale limite al di sopra del quale un prodotto non può essere certificato come biologico;

   le integrazioni apportate con il nuovo decreto prevedono una specifica deroga che innalza i limiti per i residui di acido fosfonico a 0,5 mg/kg nei prodotti orticoli e 1,0 mg/kg nei frutticoli e di acido etilfosfonico fino a 0,05 mg/kg nel vino fino al 31 dicembre 2022;

   la problematica della presenza di residui di acido fosfonico ed etilfosfonico in alimenti «bio» è nota da tempo e riguarda tutte le produzioni europee. In molti stati membri dell'Unione Europea è stata riscontrata la irregolarità di prodotti «bio» dovuta alla contaminazione di acido fosfonico. Ma se gli altri Stati membri non hanno mai fissato un limite massimo di residui, per l'Italia questo è stato fatto;

   il decreto ministeriale 7264 del 2020 è stato redatto sulla base delle risultanze scientifiche di alcuni progetti finanziati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali a partire dal 2016, quali «Strumenti per l'emergenza fosfiti nei prodotti ortofrutticoli biologici» (Biofosf) coordinati dal Crea/Agricoltura e ambiente;

   tramite il confronto tra gestione integrata e gestione biologica i ricercatori hanno verificato che il fosforato non viene mai prodotto spontaneamente dalla pianta, ma deriva esclusivamente da apporti esterni che possono essere anche di origine involontaria. Pertanto, non si potrebbe desumere «la corretta applicazione della pratica biologica dalla presenza o meno di questo elemento»;

   si sottolinea che il Fosetil alluminio è un principio attivo presente in diverse formulazioni di pesticidi utilizzati per il controllo di malattie funginee e batteriche, ma nessuno di questi è registrato per la frutta in guscio, oltre che non ammesso in agricoltura biologica;

   il decreto ministeriale fissa il limite massimo di Fosetil alluminio senza prendere in considerazione la presenza contemporanea di acido etilfosfonico, unico elemento che scaturisce dall'uso di prodotti fitosanitari o coadiuvanti non consentiti in agricoltura biologica ma nel decreto ministeriale n. 7264 del 2020 questa differenziazione non viene citata;

   il decreto-legge n. 76 del 2020 convertito dalla legge n. 120 del 2020, al comma 4-bis dell'articolo 43, prevede che per le colture arboree che si trovano in terreni di origine vulcanica in caso di superamento dei limiti di acido fosforoso – stabiliti dal decreto ministeriale n. 7264 del 2020 – qualora a seguito degli opportuni accertamenti da parte dell'organismo di controllo la contaminazione sia attribuibile alla natura del suolo, non si applica il provvedimento di soppressione delle indicazioni biologiche;

   si evidenzia che il suddetto decreto-legge ha stabilito che entro 6 mesi dalla entrata in vigore della legge di conversione (13 marzo 2021) possono essere stabilite specifiche soglie di presenza di acido fosforoso per i prodotti coltivati nelle predette aree –:

   quali siano i motivi che stanno ritardando la pubblicazione del decreto contenente le specifiche soglie di presenza di acido fosforoso;

   quali iniziative intenda assumere per risolvere definitivamente una situazione, come descritta in premessa, che sta nuocendo in maniera quasi irreparabile a un settore importante per la nostra economia, che, se a una chiara disciplina normativa, rischia un vero e proprio blocco di tutta la filiera «bio» della nocciolicoltura, arrecando un danno enorme soprattutto ai territori e agli agricoltori impegnati in uno sforzo gigantesco per favorire una transizione agroecologica.
(4-08913)