ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08866

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 483 del 09/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: SPADONI MARIA EDERA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZANICHELLI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 09/04/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 09/04/2021
Stato iter:
01/08/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/08/2021
DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 01/08/2021

CONCLUSO IL 01/08/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08866
presentato da
SPADONI Maria Edera
testo di
Venerdì 9 aprile 2021, seduta n. 483

   SPADONI e ZANICHELLI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   le esportazioni dei prodotti agroalimentari Made in Italy in Russia, negli ultimi sei anni e mezzo, hanno perso oltre 1,3 miliardi a causa dell'embargo deciso da Putin che, tuttora, colpisce una importante lista di prodotti europei con il divieto all'ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, come ritorsione alle sanzioni economiche dell'Unione europea (fonte: analisi della Coldiretti in occasione della visita dell'Alto rappresentante della politica estera europea Josep Borrell per l'incontro con il suo omologo Serghei Lavrov dopo la condanna dell'oppositore Alexei Navalny – 4 febbraio 2021);

   l'agroalimentare è l'unico settore tuttora colpito direttamente dall'embargo deciso dalla Russia con il decreto n. 778 del 7 agosto 2014 e più volte rinnovato che ha portato al completo azzeramento delle esportazioni in Russia dei prodotti presenti nella «lista nera», dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano, dal prosciutto di Parma a quello San Daniele, ma anche frutta e verdura. Al danno diretto delle mancate esportazioni in Russia, si aggiunge quello della diffusione sul mercato di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy realizzati in Russia (Parmesan, mozzarella, robiola, e altro) o nei Paesi non colpiti dall'embargo come scamorza, mozzarella, provoletta, mascarpone e ricotta Made in Bielorussia, ma anche salame Milano, Parmesan e Gorgonzola di produzione svizzera e Parmesan o Reggianito di origine brasiliana o argentina (fonte coldiretti.it);

   conseguentemente, il danno economico si estende alla ristorazione italiana in Russia che rischia di essere frenata per la mancanza degli ingredienti principali;

   a dicembre 2019, a margine dell'incontro bilaterale col suo omologo russo Sergej Lavrov, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio, ha spiegato che «Sul tema delle sanzioni alla Russia da parte dell'Unione europea, l'Italia si muove nel solco di Bruxelles, ma intende promuovere anche una riflessione politica in seno all'Unione sugli effetti che le sanzioni, e le contro-sanzioni russe, stanno avendo sulle nostre aziende». Inoltre, il Ministro ha fatto presente a Lavrov il problema delle sanzioni poste da Mosca sul Parmigiano Reggiano: «È una sanzione che va rimossa perché non rientra nei parametri stabiliti per le altre misure economiche imposte ai prodotti europei. È un prodotto d'eccellenza del nostro made in Italy»;

   come riportato dalla stampa locale (il Resto del Carlino), in data 31 marzo 2021, l'ambasciatore italiano a Mosca, Pasquale Terracciano, in un'intervista a Forbes Russia, in data 26 marzo 2021, avrebbe richiesto l'esclusione del Parmigiano Reggiano dall'embargo russo in ragione della bassissima quantità di lattosio presente nel prodotto. È presto arrivata la risposta di Olag Sirota, presidente dei produttori di formaggi russi, secondo cui una concessione simile provocherebbe il sostanziale fallimento dell'intero comparto lattiero caseario russo e ha aggiunto come provocazione la richiesta di baratto, con il riconoscimento da parte dell'Italia dell'annessione della Crimea alla Russia. Sul caso si è espressa anche la portavoce del Ministro degli esteri russo, dichiarando di «preferire i formaggi russi a quelli italiani» –:

   se il Ministro interrogato, alla luce alquanto sopra esposto, viste le ingenti difficoltà provocate dall'emergenza coronavirus che l'Italia sta affrontando, e visto il pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale, ritenga possibile uno sblocco dell'export del Parmigiano Reggiano in Russia.
(4-08866)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Domenica 1 agosto 2021
nell'allegato B della seduta n. 551
4-08866
presentata da
SPADONI Maria Edera

  Risposta. — La ringrazio per aver sollevato una questione così importante e al contempo complessa, seguita con molta attenzione dalla Farnesina.
  Il parmigiano reggiano è incluso tra i prodotti soggetti alle contro-sanzioni russe – come la maggior parte dell'
agrifood europeo — adottate da Mosca in risposta alle misure sanzionatorie europee per le azioni contro l'integrità territoriale dell'Ucraina. Queste ultime sono state di recente prorogate sino al prossimo 15 settembre, mentre le controsanzioni russe sono in vigore fino al 31 dicembre 2021.
  Al riguardo, prosegue senza soluzione di continuità la nostra azione di sensibilizzazione della federazione russa nei contatti al più alto livello, al fine di ottenere lo sblocco dell'export del parmigiano reggiano in Russia.
  Solo per citare alcuni esempi, la questione è stata sollevata — come da Lei osservato — dal Ministro Di Maio durante il suo colloquio con il Ministro degli esteri Sergey Lavrov nel dicembre del 2019, nonché dall'allora Ministra per le politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova durante il colloquio con il suo omologo russo nel febbraio del 2020 e — nello stesso periodo - dall'allora Sottosegretario Ivan Scalfarotto durante il suo incontro con il viceministro dello sviluppo economico russo.
  Anche l'Ambasciata d'Italia a Mosca ha effettuato numerosissimi passi nei confronti delle Autorità russe, come in occasione degli incontri dell'ambasciatore Terracciano con il Ministro degli esteri Lavrov a febbraio e con il Ministro del commercio e dell'industria Manturov a marzo.
  Da ultimo, la questione è stata nuovamente posta all'attenzione del servizio federale per il controllo sui diritti del consumatore e il benessere della persona, competente sulla materia, facendo leva sul fatto che il parmigiano, in quanto prodotto naturalmente senza lattosio, dovrebbe essere escluso dal regime di controsanzioni poiché rientrante nella deroga prevista per gli alimenti privi di lattosio adatti a un regime dietetico. Lo scorso marzo il servizio federale russo ha tuttavia respinto questa interpretazione, ribadendo il divieto all'importazione nella federazione russa di latte e prodotti lattiero-caseari e specificando che l'eccezione prevista fa riferimento a prodotti per alimentazione dietetica curativa o dietetica profilattica, ossia prodotti alimentari speciali, soggetti a specifica registrazione presso le autorità russe a fronte di certificate proprietà curative o profilattiche.
  Da verifica sulla possibile sussistenza nell'ambito della Politica agricola comune di misure compensatorie per le produzioni colpite da sanzioni non sono emerse soluzioni utili allo scopo.
  Per l'Italia le indicazioni geografiche rivestono notevole interesse in termini economici, sociali e culturali, oltre che di sviluppo del territorio. La sempre maggiore incidenza di illeciti come la contraffazione o l'
Italian sounding provoca non soltanto un gravissimo danno economico, ma lede la professionalità, l'impegno, le tradizioni e i valori che caratterizzano i nostri prodotti.
  L'Italia è quindi da anni in prima linea nella protezione delle indicazioni geografiche sui mercati esteri con il duplice obiettivo di ridurre le contraffazioni e ogni forma di utilizzo parassitario a beneficio dei produttori italiani e di tutelare i consumatori dagli effetti fuorvianti di tali attività illecite, affinché non siano tratti in inganno in ordine alla qualità, autenticità e provenienza di quanto viene commercializzato sul mercato.
  Continueremo a tenere conto anche di questo nell'interlocuzione con le autorità russe, a difesa degli interessi del nostro settore agroalimentare e, più in generale, del sistema produttivo italiano.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Manlio Di Stefano.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

esportazione comunitaria

produzione comunitaria

produzione nazionale