ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08823

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 481 del 07/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: FIORAMONTI LORENZO
Gruppo: MISTO-FACCIAMO ECO-FEDERAZIONE DEI VERDI
Data firma: 07/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOMBARDO ANTONIO MISTO-FACCIAMO ECO-FEDERAZIONE DEI VERDI 07/04/2021
MURONI ROSSELLA MISTO-FACCIAMO ECO-FEDERAZIONE DEI VERDI 07/04/2021
CECCONI ANDREA MISTO-FACCIAMO ECO-FEDERAZIONE DEI VERDI 07/04/2021
FUSACCHIA ALESSANDRO MISTO-FACCIAMO ECO-FEDERAZIONE DEI VERDI 07/04/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 07/04/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08823
presentato da
FIORAMONTI Lorenzo
testo di
Mercoledì 7 aprile 2021, seduta n. 481

   FIORAMONTI, LOMBARDO, MURONI, CECCONI e FUSACCHIA. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   dal 2003 ad oggi sono 25 le infrazioni europee subite dall'Italia per questioni ambientali. Tra queste quella sull'Ilva di Taranto, che richiama lo Stato per le mancate condizioni di sicurezza dello stabilimento;

   nel 2020 l'Italia risulta tra i primi 20 Stati membri con il numero più elevato di infrazioni, pari a 85. È il terzo Stato con più procedure di infrazione in tema ambientale, 6 solo nel 2020;

   pertanto, delle 6 infrazioni attinenti alle condizioni dell'aria, rientrano sia questioni di inquinamento, come nel caso dell'Ilva, ma anche condizioni attinenti al rumore, come nel caso dell'inadempienza alla direttiva europea 2002/49/CE relativa al rumore ambientale a cui è esposto l'essere umano in particolare nelle zone edificate o in altre zone;

   in seguito alla sospensiva da parte del Consiglio di Stato, che ha «congelato» quanto previsto dall'iniziale pronuncia del tribunale amministrativo di Lecce per cui l'ArcelorMittal avrebbe avuto meno di 60 giorni per spegnere l'area a caldo dell'acciaieria Ilva di Taranto (cioè entro il 14 aprile) si è nuovamente in una situazione di stallo in attesa di pronuncia definitiva, su cui lo stesso Consiglio di Stato si esprimerà il prossimo 13 maggio;

   in tale situazione si va cristallizzando un'antinomia in termini di diritti: il diritto al lavoro contro il diritto alla salute. La riconversione dell'Ilva diviene sempre più vitale sia per garantire la continuità lavorativa, sia per tutelare la salute dei suoi cittadini. Lo Stato deve investire nella riconversione di tale gigante industriale, che rischia tra l'altro di essere incapace di produrre profitti a lungo termine: un progetto che potrebbe sopperire a tale mancanza sarebbe finalmente la realizzazione del «Tecnopolo», come previsto all'articolo 1, comma 732 e seguenti, della legge di bilancio del 31 dicembre 2018, ancora in attesa di essere attuato –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative di sua competenza intenda realizzare al fine di accelerare la riconversione economica di tale colosso industriale in grado di tutelare i cittadini sia in termini di salute che di lavoro, dando finalmente avvio ad un percorso virtuoso di riconversione necessario ai fini della realizzazione di una più compiuta transizione ecologica nel nostro Paese, anche lanciando il prima possibile il Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile, come sancito dalla legge di bilancio del 2018, prima che tali fondi possano andare persi.
(4-08823)