ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08796

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 479 del 01/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: MAMMI' STEFANIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/04/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/04/2021
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/04/2021
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 07/04/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08796
presentato da
MAMMÌ Stefania
testo di
Giovedì 1 aprile 2021, seduta n. 479

   MAMMÌ. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie. — Per sapere – premesso che:

   con delibera della giunta regionale del Veneto n. 305 del 16 marzo 2021 è stato approvato il percorso di «Formazione complementare in assistenza sanitaria dell'operatore socio-sanitario», destinato prioritariamente agli operatori socio-sanitari (Oss) impiegati presso le strutture extraospedaliere residenziali e semiresidenziali per anziani, pubbliche e private accreditate, per l'annunciato fine di contrastare la carenza di personale dovuta all'emergenza pandemica;

   a fronte di un corso di circa 300 ore in modalità formazione a distanza (Fad) e tirocinio, gli Oss saranno abilitati allo svolgimento di attività di assistenza alla persona assimilabili a quelle proprie degli infermieri quali: medicazione della gastrostomia stabilizzata, aspirazione delle secrezioni orofaringee, naso-faringee, sorveglianza dell'assistito, rilevazione e segnalazione della comparsa di alterazioni, attività finalizzate alla mobilizzazione in sicurezza dell'assistito e alla prevenzione delle cadute, somministrazioni di prescrizioni terapeutiche per via naturale, intramuscolare, sottocutanea, somministrazione di ossigenoterapia rispettando tempi e dosaggio di flusso prescritto;

   si tratta di prestazioni finora precluse agli operatori socio-sanitari, il cui esercizio avrebbe comportato il rischio di incorrere in gravi sanzioni penali per l'esercizio abusivo della professione, non essendo le stesse previste nel profilo professionale dell'operatore socio-sanitario, di cui all'accordo Stato-regioni del 22 febbraio 2001;

   la delibera della regione Veneto sembrerebbe destare allarme nell'intero Paese, poiché appare tesa a un improprio impiego della categoria degli Oss, ai quali sarebbero affidati compiti per i quali non possiedono adeguate conoscenze, competenze e ruolo giuridico, in quanto privi della qualificazione universitaria, da ritenersi requisito imprescindibile per assumere le responsabilità proprie della professione infermieristica;

   pur nella consapevolezza e nel pieno riconoscimento del fondamentale supporto fornito dagli Oss, è plausibile ritenere che una formazione di breve durata, sia pure in condizioni di emergenza come quelle dovute alla attuale pandemia di COVID-19, non possa sostituire anni di formazione, tirocinio ed esperienza, rispetto a situazioni di assistenza che potrebbero manifestare eventi avversi imprevedibili e che richiedono le competenze proprie delle figure infermieristiche per essere adeguatamente gestite. Infatti, molte delle prestazioni su citate rischiano di compromettere la salute delle persone, se effettuate senza adeguate conoscenze acquisite in un percorso di studi universitario e specialistico;

la rimodulazione del percorso formativo degli Oss andrebbe definita in modo da consentire una omogenea applicazione dello stesso percorso su tutto il territorio nazionale e anche la revisione dello stesso profilo dell'Oss – reso ancor più necessario a seguito dell'inserimento di questa figura nell'area socio-sanitaria dalla legge n. 3 del 2018 – dovrebbe avvenire adeguandolo alle reali esigenze assistenziali dei pazienti nel rispetto degli altri profili sanitari, senza prevedere inopportune ingerenze a danno sia degli altri professionisti sanitari che degli Oss stessi;

   la delibera della giunta della regione Veneto, trasferendo delle competenze tipiche degli infermieri agli Oss, sembrerebbe svilire le due professioni, senza risolvere il problema della accresciuta esigenza di personale causata dalla pandemia, che invece potrebbe essere affrontato tramite un razionale impiego di professionalità che realmente siano in grado di rispondere alle attuali domande di salute dei pazienti;

   al fine di evitare che anche in altre regioni vengano adottati provvedimenti analoghi a quelli di cui alla delibera in oggetto, sarebbe auspicabile intervenire definendo una disciplina uniforme del profilo dell'Oss e del relativo percorso formativo –:

   se e quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere per garantire la tutela e la valorizzazione dei profili professionali degli infermieri e degli operatori socio-sanitari, entrambi nei propri ambiti impegnati intensamente nel fronteggiare la presente emergenza sanitaria, nonché per tutelare i diritti dei cittadini destinatari delle prestazioni sanitarie; quali iniziative normative intenda adottare, per quanto di competenza e in coordinamento con le regioni, volte alla disciplina uniforme del percorso formativo e del profilo della figura dell'operatore socio-sanitario.
(4-08796)