ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08573

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 468 del 12/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: DORI DEVIS
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/03/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 12/03/2021
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 12/03/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 12/03/2021
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 26/03/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08573
presentato da
DORI Devis
testo presentato
Venerdì 12 marzo 2021
modificato
Venerdì 26 marzo 2021, seduta n. 475

   DORI, ZOLEZZI e COMINARDI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri . — Per sapere – premesso che:

   nel comune di Tavernola Bergamasca, sulla riva bergamasca del Lago di Iseo, si erge il cementificio Italsacci, che dal 2018 fa capo alla Società Italcementi s.p.a. appartenente al gruppo Heidelberg Cement;

   dietro il cementificio si innalza il Monte Saresano oggetto, sin dagli inizi del Novecento, di un'intensa attività cementiera con diversi passaggi di proprietà e con rilevante impatto ambientale e paesaggistico;

   l'escavazione di marna avviene attraverso la coltivazione della miniera denominata «Ognoli», nel comune di Tavernola Bergamasca, posta alle spalle del cementificio, fino alla fine degli anni '90, per poi proseguire con l'apertura di una nuova miniera, verso il lato nord dello stesso monte, nel Comune di Parzanica, denominata «Ca' Bianca», ancora attiva;

   il Monte Saresano è stato negli anni oggetto di escavazione e di sbancamento del piede per estrarre marna da cemento, materiale definito «di interesse nazionale» e, come tale, direttamente controllato dall'allora Ministero dell'industria, attraverso il distretto minerario, nonostante i diversi segni di instabilità che ne hanno segnato la storia;

   nel luglio 1970 dalla località «Squadre», nel comune di Vigolo, si sono allargate importanti fessure nel terreno, costringendo all'evacuazione i campeggi in riva al lago a Monte Isola e nei paesi della sponda bresciana, per paura dell'enorme onda che il crollo avrebbe generato;

   il 25 marzo 1986 si verifica una frana di dimensioni notevoli, localizzata all'interno della concessione «Ognoli»;

   il 22 novembre 2010, sempre dalla ex miniera «Ognoli», si verifica un'ulteriore frana di circa ventimila metri cubi;

   nonostante le ripetute frane nel corso dei decenni, l'attività estrattiva è proseguita;

   il continuo sgretolamento roccioso è dimostrato dai dati registrati dai sensori che monitorano il Monte Saresano, che dimostrano un progressivo spostamento della massa franosa;

   nel febbraio 2021 l'area ha iniziato pericolosamente a cedere in modo significativo, creando crepe ben visibili e movimenti importanti rilevati dagli strumenti di monitoraggio;

   il fronte instabile, con più possibili punti di rottura, viene stimato in oltre 2 milioni di metri cubi;

   una tale quantità di materiale avrebbe evidentemente conseguenze devastanti, anche in relazione all'onda anomala che si potrebbe generare con la caduta nel lago di una parte della frana;

   si evidenzia, inoltre, che i tempi per l'evacuazione della popolazione dalle prime avvisaglie della frana potrebbero risultare molto ristretti;

   i comuni che si affacciano sul lago di Iseo, in particolare i comuni di Tavernola Bergamasca, Parzanica, Vigolo e Monte Isola, si trovano in un costante stato di preallarme;

   il 27 febbraio 2021 il professor Nicola Casagli, presidente dell'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale, ha effettuato assieme al Centro per protezione civile dell'università degli studi di Firenze un sopralluogo sulla frana situata sul versante sud-orientale del Monte Saresano;

   tenuto conto della relazione del predetto sopralluogo, pubblicata il 4 marzo 2021, l'Università di Milano-Bicocca ha effettuato uno studio sugli scenari di massima dell'espandimento della frana del Monte Saresano;

   il 9 marzo 2021 i militari del Genio pontieri di Piacenza e del Comando truppe alpine di Bolzano hanno effettuato un sopralluogo a Tavernola Bergamasca –:

   presso lo stabilimento Italsacci Spa di Tavernola risulta depositata una notevole quantità di rifiuti tra cui additivi e combustibili che, in caso di frana, finirebbe nel lago, provocando un disastro di natura ambientale;

   il 19 marzo l'Università di Bologna ha parzialmente reso noto l'esito dello studio condotto con lo scopo di valutare l'effetto della caduta della frana all'interno del lago di Iseo, confermando un'onda anomala di almeno 7 metri a Tavernola, che coinvolgerebbe, seppure in misura differente, tutti i comuni che si affacciano sul lago di Iseo;

   nessuna relazione tecnica è in grado di garantire con quali tempistiche si potrebbe verificare l'effetto franoso, considerato che la massa rocciosa è in continuo movimento;

   se, anche all'esito delle valutazioni definitive contenute nelle relazioni tecniche elaborate dagli esperti e dalle università incaricate e in considerazione del grave rischio anche di natura ambientale determinato dalla caduta nel lago di un grande quantitativo di rifiuti, si ritenga opportuno adottare le iniziative di competenza, previste non solo al verificarsi degli eventi ma anche nella loro imminenza, per la deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale, ai sensi dell'articolo 24, comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, anche al fine di individuare le risorse da destinare alle attività di soccorso e assistenza alla popolazione e autorizzare la spesa nell'ambito del Fondo per le emergenze nazionali di cui all'articolo 44 del citato decreto.
(4-08573)