ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08571

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 468 del 12/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: LUCASELLI YLENJA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 12/03/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VINCI GIANLUCA FRATELLI D'ITALIA 12/03/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/03/2021
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/03/2021
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 16/03/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08571
presentato da
LUCASELLI Ylenja
testo di
Venerdì 12 marzo 2021, seduta n. 468

   LUCASELLI e VINCI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   l'ex Ilva e Taranto non trovano pace: come si apprende da fonti di stampa, ArcelorMittal ha messo in mora il Governo italiano, accusandolo di non rispettare gli impegni sottoscritti a dicembre 2020 per il salvataggio dell'azienda siderurgica;

   in particolare, secondo il gruppo franco-indiano Invitalia avrebbe rinviato per ben due volte il primo aumento di capitale da 400 milioni, interamente riservato al Ministero dell'economia e delle finanze che affiancherebbe così i Mittal con una quota del 50 per cento nell'Ilva, operazione che ha avuto a gennaio il nulla osta dell'Ue, mentre a maggio del 2022 un'altra ricapitalizzazione gli consegnerà complessivamente il 60 per cento;

   a fronte di tale inadempienza, ArcelorMittal ha annunciato la richiesta di mediazione all'International Chamber of Commerce, oltre a chiedere il pagamento degli interessi di mora maturati sull'intero importo fino a quando l'aumento di capitale non sarà sottoscritto;

   il 5 febbraio 2021 Invitalia informava di non poter rispettare la scadenza, «confidando di poterlo fare nella seconda metà di febbraio», scadenza prorogata successivamente al 26 febbraio, ma il 25 febbraio Invitalia ha comunicato ad ArcelorMittal che «nel corso di colloqui delle ultime ore con il Governo, è stato chiarito che non sono disponibili informazioni circa i tempi entro i quali riceverà l'effettiva disponibilità della dotazione finanziaria» per sottoscrivere l'aumento di capitale;

   le deroghe dell'impegno di ricapitalizzazione si spiegano, probabilmente, con la concomitante crisi politica e il conseguente passaggio di consegne a Palazzo Chigi o con la decisione del Consiglio di Stato che proprio in data odierna ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dagli avvocati di ArcelorMittal dell'ordinanza di chiusura dell'area a caldo dello stabilimento a Taranto: vicende che, purtroppo, hanno frenato l'iter del decreto ministeriale necessario a «girare» i fondi dal Ministero ad Invitalia;

   come denunciato da ArcelorMittal, però, «L'incertezza venutasi a creare non soltanto ritarda l'attuazione del nuovo piano industriale, ma determina anche gravi ripercussioni sull'operatività dell'azienda, che si riverberano su tutti gli stakeholder interessati, inclusi i lavoratori, i fornitori e tutta la filiera italiana dell'acciaio»;

   tale situazione, se non troverà uno sblocco immediato, mette a rischio la sopravvivenza dell'azienda e, con essa, il futuro di quasi 11 mila lavoratori diretti, più altre migliaia dell'indotto, del gruppo Ilva –:

   quali siano gli intendimenti del Governo in merito alla delicata situazione dell'azienda siderurgica di Taranto, con particolare riguardo sia agli impegni assunti a dicembre 2020, che al mantenimento dei livelli occupazionali e, in generale, alla salvaguardia del futuro del territorio.
(4-08571)