ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08558

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 468 del 12/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: TRIPODI ELISA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/03/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 12/03/2021
Stato iter:
21/07/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/07/2021
CARTABIA MARTA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/07/2021

CONCLUSO IL 21/07/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08558
presentato da
TRIPODI Elisa
testo di
Venerdì 12 marzo 2021, seduta n. 468

   ELISA TRIPODI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   con l'interrogazione a risposta scritta n. 4-02834 presentata dall'onorevole Businarolo Francesca nella seduta del 15 gennaio 2019, si chiedeva al Ministro della giustizia di promuovere iniziative ispettive ai fini dell'esercizio di tutti i poteri di competenza; in particolare, nel predetto atto si faceva riferimento alle vicende inerenti al procedimento penale inizialmente instaurato solo nei confronti di Antonino La Grutta, Alessia Bonola e promosso all'indomani delle elezioni comunali del maggio del 2015, a seguito dell'esposto dei consiglieri del partito autonomista Trentino Tirolese, i quali ipotizzavano un'assunzione sospetta collegata agli esiti elettorali;

   in seguito, il 24 gennaio 2017, il sostituto procuratore generale di Trento, Giuseppe Di Benedetto, ritenne di avocare a sé il fascicolo disponendo ulteriori atti di indagine, inserendo tra gli indagati Renzo Colpo (Consigliere comunale del Movimento 5 stelle) e richiedendo il suo rinvio a giudizio in data 29 novembre 2017;

   la stampa locale ha seguito il procedimento durato oltre tre anni riportando costantemente accuse e dichiarazioni di colpevolezza; in particolare diverse sono state le accuse mosse dall'ex deputato Mauro Ottobre che parlava di «assunzione sospetta» rilasciando diverse interviste;

   il processo si concludeva con sentenza di non luogo a procedere per tutti gli imputati, emessa dal G.U.P., Riccardo Dies, il quale evidenziava anche che: «la realtà è che gli esposti dai quali è nato presente procedimento costituiscono un comune e banale tentativo di strumentalizzare il processo penale a fini politici e per screditare l'avversario presso l'elettorato e l'opinione pubblica, secondo un diffuso malcostume che pretende di trasferire la lotta politica nelle aule giudiziarie»;

   nel mese di ottobre 2020, i carabinieri del R.O.S. e dei comandi di Trento, Roma e Reggio Calabria hanno dato esecuzione a una ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal tribunale di Trento, su richiesta della locale procura della Repubblica, a carico di 19 soggetti indagati a vario titolo, tra gli altri, per i delitti di associazione mafiosa in quanto appartenenti alla 'ndrangheta, scambio elettorale politico-mafioso, porto e detenzione illegale di armi da fuoco e riduzione e mantenimento in schiavitù;

   tali arresti sono il risultato di un'articolata attività investigativa condotta dal Raggruppamento operativo speciale dell'Arma dei carabinieri di Trento nell'ambito dell'operazione denominata Perfido, che avrebbe rilevato l'esistenza e l'operatività di una locale cosca di 'Ndrangheta in Lona Lases (Trento) ma avente influenza sull'intera provincia di Trento; un'indagine durata oltre 2 anni che avrebbe consentito di certificare l'esistenza di una cosca della 'ndrangheta calabrese che ha preso il controllo di un grosso giro di affari nel settore del porfido con infiltrazioni nella politica locale. Risultano infatti, indagati per voto di scambio politico-mafioso anche l'ex deputato Mauro Ottobre e gli ex sindaci di Lonas Lases e Frassilongo, Roberto Dalmonego e Bruno Groff;

   alla luce dei fatti sopra esposti, si può affermare che tale indagine, oltre a documentare nuovamente l'esistenza di proiezioni della 'ndrangheta in Trentino Alto Adige, ha permesso di far emergere la commistione tra associazioni criminali, politica e non solo, se si considera che la 'ndrangheta ha intessuto una fitta rete di contatti con diversi ambiti della società civile quali imprenditoria, istituzioni e politica –:

   se il Ministro interrogato, alla luce degli sviluppi dell'Operazione Perfido, intenda effettuare una nuova valutazione in ordine alla sussistenza dei presupposti per promuovere iniziative ispettive ai fini dell'esercizio di tutti i poteri di competenza.
(4-08558)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 21 luglio 2021
nell'allegato B della seduta n. 544
4-08558
presentata da
TRIPODI Elisa

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame, l'interrogante esponeva che:

   con l'interrogazione presentata nella seduta del 15 gennaio 2019 la deputata Businarolo Francesca chiedeva al Ministro della giustizia di promuovere iniziative in relazione alle vicende inerenti al procedimento penale avente ad oggetto i reati previsti e puniti dagli articoli 323 e 326 del codice penale iscritto dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Rovereto all'indomani delle elezioni comunali tenutesi nel corso del mese di maggio dell'anno 2015;

   la procura generale presso la Corte di appello di Trento in data 24 gennaio 2017 avocava a sé il suindicato procedimento penale, disponendo ulteriori atti di indagine, iscrivendo nuovi indagati e infine richiedendo il 29 novembre 2017 il rinvio a giudizio degli imputati in relazione al solo reato previsto e punito dall'articolo 323 del codice penale (avendo invece chiesto la pronuncia di un provvedimento di archiviazione con riferimento al reato previsto e punito dall'articolo 326 del codice penale);

   l'udienza preliminare (seguita con estrema attenzione dagli organi di stampa locali) si concludeva con la pronuncia di una sentenza di non luogo a procedere nei confronti di tutti gli imputati;

   nel corpo motivazionale di tale sentenza il giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Rovereto sottolineava che «... la realtà è che gli esposti dai quali è nato il presente procedimento costituiscono un comune e banale tentativo di strumentalizzare il processo penale a fini politici e di screditare l'avversario presso l'elettorato e l'opinione pubblica, secondo un diffuso malcostume che pretende di trasferire la lotta politica nelle aule giudiziarie...»;

   durante il mese di ottobre dell'anno 2020 veniva eseguita un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Trento su richiesta del pubblico ministero nei confronti di diciannove persone per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, di scambio elettorale politico mafioso, di porto e detenzione di armi da fuoco e di riduzione e mantenimento in schiavitù (cosiddetta operazione Perfido);

   l'esperita attività di indagine rilevava, quantomeno a livello di gravità indiziaria, l'esistenza e l'operatività di una cosca di 'ndrangheta nel territorio del comune di Lon – Lanes, la quale si era estesa nell'intera provincia di Trento;

   siffatta cosca di 'ndrangheta aveva il controllo di un ampio giro di affari ed era infiltrata nella politica locale;

   le indagini, «...oltre a documentare nuovamente l'esistenza di proiezioni della 'ndrangheta in Trentino Alto Adige, ha permesso di fare emergere la commistione tra associazioni criminali, politica e non solo, se si considera che la 'ndrangheta ha intessuto una fitta rete di contatti con diversi ambiti della società civile quali imprenditoria, istituzioni e politica...».

  Pertanto la interrogante domanda alla Ministra della giustizia se «...alla luce dell'operazione Perfido, intenda effettuare una nuova valutazione in ordine alla sussistenza dei presupposti per promuovere iniziative ispettive ai fini dell'esercizio di tutti i poteri di competenza...».
  Al riguardo è stato accertato che nel corso del mese di gennaio dell'anno 2017 la procura generale presso la Corte di appello di Trento procedeva alla avocazione di due procedimenti penali relativi ai reati previsti e puniti dagli articoli 323 e 326 del codice penale pendenti alla procura della Repubblica presso il tribunale di Rovereto per i quali erano scaduti i termini per lo svolgimento delle indagini preliminari ed era ravvisabile la necessità di porre in essere attività istruttorie non compiute tempestivamente. La procura generale presso la Corte di appello di Trento iscriveva quindi i procedimenti penali n. 1/17 R. Av. e n. 2/17 R. Av. Riuniti tali due procedimenti penali e iscritto un altro indagato nel registro previsto dall'articolo 335 del codice di procedura penale, la procura generale presso la Corte di appello di Trento, alla luce degli esiti della esperita attività investigativa, chiedeva e otteneva la pronuncia di un provvedimento di archiviazione da parte del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Rovereto in relazione al reato previsto e punito dall'articolo 326 del codice penale e domandava il rinvio a giudizio degli imputati cui era stato contestato il reato previsto e punito dall'articolo 323 del codice penale. L'udienza preliminare si concludeva in data 15 novembre 2018 con la pronuncia ad opera del gup del tribunale di Rovereto di una sentenza di non luogo a procedere.
  Si è altresì verificato, allo stato, che non sussiste alcun profilo di collegamento tra i fatti oggetto del procedimento penale avocato dalla procura generale presso la Corte di appello di Trento e quelli di cui all'attività di indagine denominata Perfido (procedimento penale contrassegnato dal n. 2931/2017 R. G. N. R. P. M. Trib. Trento). Alla stregua di tutto quanto sinora passato analiticamente in rassegna non sembra possano rinvenirsi, allo stato, situazioni anomale riconducibili a condotte disciplinarmente rilevanti poste in essere dagli organi giudiziari coinvolti nelle vicende in esame, tali da giustificare l'esercizio di «...iniziative ispettive...» da parte della Ministra della giustizia.

La Ministra della giustizia: Marta Cartabia.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mafia