ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08549

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 467 del 11/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: GIACHETTI ROBERTO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 11/03/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 11/03/2021
Stato iter:
13/10/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/10/2022
CARTABIA MARTA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/10/2022

CONCLUSO IL 13/10/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08549
presentato da
GIACHETTI Roberto
testo di
Giovedì 11 marzo 2021, seduta n. 467

   GIACHETTI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto riportato in diversi articoli sul quotidiano Il Riformista, nell'ambito dell'indagine della procura di Perugia nei confronti dell'ex magistrato Luca Palamara, l'onorevole Cosimo Ferri, insieme all'onorevole Luca Lotti e ad altri cinque consiglieri del CSM, durante una cena avvenuta l'8 maggio del 2019, furono intercettati mediante il trojan inserito nel cellulare di Palamara;

   sempre secondo le notizie riportate, il giorno successivo, 9 maggio 2019, al ristorante «Mamma Angelina» di Roma si sarebbe tenuta una cena fra Palamara, il capo della Procura di Roma Pignatone e altri importanti magistrati romani; secondo quanto dichiarato dai finanzieri del reparto Gico, incaricati dalla Procura di Perugia di effettuare le intercettazioni, sebbene Palamara avesse con sé il cellulare col trojan, le conversazioni non vennero registrate poiché per errore il trojan fu spento;

   infatti alla luce di quanto risulta dalla relazione del 29 luglio 2019 della società Rcs, azienda milanese produttrice del software utilizzato per le intercettazioni, in data 8 maggio il maresciallo D'Acunto avrebbe effettuato la programmazione del trojan per il giorno successivo; la fascia oraria in cui doveva accendersi era dalle «6:00:00 PM» alle successive «11:59:59 PM». Il giorno dopo, 9 maggio, il collega Gianluca Orrea, alle ore «11:45:13 AM» avrebbe modificato la programmazione, inserendo un nuovo orario: «2:00:00 AM». Si trattava di un orario antecedente al momento in cui Orrea stava effettuando l'operazione. Tale modifica, di circa dieci ore prima avrebbe quindi fatto «impazzire» il software, cancellando l'inserimento fatto dal collega D'Acunto con la conseguenza che le conversazioni dell'intera serata non sarebbero stati registrate;

   quindi agli atti della procura di Perugia non risulta depositato il file audio relativo alla serata del 9 maggio;

   secondo una consulenza di 360 pagine (più allegati) depositata nei giorni scorsi al Csm, redatta da 1 due consulenti tecnici altamente specializzati su incarico della difesa dell'on. Ferri, invece il trojan quella sera del 9 maggio sarebbe stato acceso essendo impossibile un cambio di programmazione con l'inserimento di un orario antecedente al momento in cui si effettuava tale operazione; tale circostanza apparirebbe confermata anche dai tabulati forniti dalla società Rcs in cui si legge chiaramente che la sera del 9 maggio il trojan rimase acceso fino alle ore 22:53;

   è del tutto evidente che se il file contenente la registrazione di tale intercettazione realmente non esistesse, non si comprenderebbe la ragione per cui la società fornitrice del servizio abbia prodotto un tabulato alterato;

   allo stesso modo qualora invece il file esistesse e per motivi ignoti non risultasse agli atti, ciò rappresenterebbe un fatto di estrema gravità che solleva molti interrogativi sull'operato della magistratura inquirente e sulla polizia giudiziaria –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

   se, alla luce di quanto emergerebbe dai tabulati forniti dalla società Rcs in merito all'esistenza della registrazione della serata del 9 maggio 2019, non intenda promuovere un'ispezione al fine di verificare eventuali deficienze e/o irregolarità da parte degli uffici giudiziari.
(4-08549)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 13 ottobre 2022
nell'allegato B della seduta n. 1
4-08549
presentata da
GIACHETTI Roberto

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame, l'interrogante – dopo avere premesso che «...secondo quanto riportato in diversi articoli sul quotidiano Il Riformista... il giorno... 9 maggio 2019 al ristorante Mamma Angelina di Roma si sarebbe tenuta una cena tra Luca Palamara, il capo della Procura di Roma Pignatone e altri importanti magistrati romani; secondo quanto dichiarato dai finanzieri del reparto Gico, incaricati dalla Procura di Perugia di effettuare le intercettazioni sebbene Palamara avesse con sé il cellulare col trojan le conversazioni non vennero registrate perché per errore il trojan fu spento; infatti alla luce di quanto risulta dalla relazione del 29 luglio 2019 della società Rcs, azienda milanese produttrice del software utilizzato per le intercettazioni, in data 8 maggio 2019 il maresciallo D'Acunto avrebbe effettuato la programmazione del trojan per il giorno successivo; la fascia oraria in cui doveva accendersi era dalle 6 p. m. alle successive 11,59 p. m.; il giorno dopo, 9 maggio 2019, il collega Gianluca Orrea, alle ore 11,45 a. m., avrebbe modificato la programmazione inserendo un nuovo orario, 2 a. m.; si trattava di un orario antecedente al momento in cui Orrea stava effettuando l'operazione; tale modifica, di circa dieci ore prima, avrebbe quindi fatto impazzire il software, cancellando l'inserimento fatto dal collega D'Acunto con la conseguenza che le conversazioni dell'intera serata non sarebbero state registrate; quindi agli atti della Procura di Perugia non risulta depositato il file audio relativo alla serata del 9 maggio 2019; secondo una consulenza di trecentosessanta pagine (più allegati) depositata nei giorni scorsi al Consiglio Superiore della Magistratura, redatta dai due consulenti tecnici altamente specializzati su incarico della difesa dell'onorevole Cosimo Ferri, invece il trojan quella sera del 9 maggio 2019 sarebbe stato acceso...; qualora... il file esistesse e per motivi ignoti non risultasse agli atti, ciò rappresenterebbe un fatto di estrema gravità...» – domanda alla Ministra della giustizia «... se... sia a conoscenza dei fatti esposti...; se...non intenda promuovere una ispezione al fine di verificare eventuali deficienze e/o irregolarità da parte degli Uffici Giudiziari...».
  Al riguardo occorre immediatamente mettere in risalto che le questioni sollevate nella interrogazione in esame esulano del tutto dalle competenze di questo Dicastero in quanto inerenti, nella sostanza, soltanto ed esclusivamente alle modalità di esecuzione di atti di indagine da parte del personale di polizia giudiziaria all'uopo delegato e ad eventuali errori dallo stesso commessi in questo ambito.
  Va da sé che, al di là dei meri sospetti avanzati in merito ad ipotetici coinvolgimenti di non meglio individuati appartenenti all'autorità giudiziaria in una infedele documentazione degli esiti investigativi, si rimane nel caso di specie del tutto al di fuori dal campo della responsabilità disciplinare dei magistrati, la quale sarebbe stata astrattamente idonea a giustificare l'esercizio dei poteri ispettivi attribuiti a questo Dicastero.

La Ministra della giustizia: Marta Cartabia.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

societa' di servizi

inchiesta giudiziaria

prestazione di servizi