ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08433

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 463 del 03/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 03/03/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 03/03/2021
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 03/03/2021
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 11/03/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08433
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Mercoledì 3 marzo 2021, seduta n. 463

   CIRIELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   continuano gli episodi di violenza all'interno delle case circondariali italiane, questa volta ad essere coinvolto è stato il carcere di Bellizzi Irpino (Avellino), dove, nella serata di giovedì 25 febbraio 2021, una coppia di detenuti ha appiccato il fuoco;

   in particolare, sembrerebbe che i due ristretti del reparto di isolamento, probabilmente in segno di protesta, abbiano dato fuoco ai materassi in dotazione delle celle;

   il poliziotto addetto alla sezione ha prontamente dato l'allarme e sul posto è accorso altro personale di polizia penitenziaria che ha provveduto a mettere in salvo i due detenuti;

   a farne tuttavia le spese è stato uno degli agenti della polizia penitenziaria che, a causa delle esalazioni di fumo, è stato trasportato all'ospedale Moscati di Avellino, ove gli è stata riscontrata una dispnea causata dalle inalazioni di materiale tossico;

   a rendere noto l'accaduto è stato il segretario provinciale del sindacato Uil-Pa penitenziaria di Avellino, Franco Volino, che ha evidenziato la necessità di arginare simili condotte violente che minano l'incolumità degli uomini della polizia penitenziaria;

   il grave episodio sopra riportato, a parere dell'interrogante, è diretta conseguenza di una serie di criticità che, senza soluzione di continuità, affliggono il sistema carcerario italiano, e che i provvedimenti adottati dal precedente Governo non hanno in alcun modo arginato, ma anzi hanno contribuito ad esacerbare;

   il problema della sicurezza all'interno delle carceri non è infatti nuovo, con numerosi atti di sindacato ispettivo, e non solo, l'interrogante ha evidenziato le criticità degli istituti di pena tra cui la carenza di personale, l'introduzione della sorveglianza dinamica, l'assenza di strumentazione idonea per la tutela degli agenti di polizia penitenziaria, il sovraffollamento delle case di detenzione;

   a fronte degli episodi di violenza sovente commessi dai detenuti, il personale penitenziario è spesso costretto ad intervenire non senza riserve di ordine psicologico, temendo che le proprie azioni possano astrattamente e paradossalmente configurare l'ipertrofica fattispecie del reato di tortura;

   appare, pertanto, doveroso ed improcrastinabile una inversione di tendenza rispetto all'inerzia e all'inefficacia delle politiche penitenziarie adottate dal precedente Governo; occorre affrontare con risolutezza ed organicità una sequela di emergenze oramai prioritarie quanto interconnesse;

   in particolare, al fine di rafforzare la tutela intramuraria e scongiurare analoghi e più gravi episodi di quello sopra richiamato sarebbe opportuno dotare il personale penitenziario di taser e di ogni strumento idoneo a garantirne la sicurezza, rimodulare la sorveglianza dinamica, che sembrerebbe contribuire ad aumentare tensioni e aggressioni in danno del personale penitenziario, disporre la costruzione di nuove carceri, arginare il sovraffollamento degli istituti di pena, anche mediante una efficace gestione dei flussi migratori e incrementare il personale attingendo dalle graduatorie dei concorsi già espletati –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, considerata la gravità degli stessi, quali urgenti iniziative, per quanto di competenza, intenda adottare al fine di evitare il ripetersi di fatti analoghi o più gravi rispetto a quello riportato;

   se non intenda intervenire incrementando l'organico della polizia penitenziaria, attingendo anche alle graduatorie sopracitate, prorogandone finanche la validità con riferimento ai concorsi già espletati; se non intenda dotare il personale penitenziario di taser, spray e di ogni altra strumentazione utile a garantire la sicurezza all'interno degli istituti penitenziari;

   se il Governo non intenda adottare iniziative anche sul piano normativo ed internazionale, atteso che almeno il 30 per cento dei detenuti è straniero, mediante la stipula di accordi bilaterali, che consentano ai detenuti stranieri, condannati in Italia, di espiare le loro pene nei rispettivi Paesi d'origine, al fine di decongestionare la situazione delle carceri italiane ormai al collasso e rendere meno ostili e più sicure le condizioni di vita e di lavoro al loro interno.
(4-08433)