ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08375

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 463 del 03/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: CARELLI EMILIO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 01/03/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITA' SOSTENIBILI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITA' SOSTENIBILI delegato in data 03/03/2021
Stato iter:
10/03/2021
Fasi iter:

RITIRATO IL 10/03/2021

CONCLUSO IL 10/03/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08375
presentato da
CARELLI Emilio
testo di
Mercoledì 3 marzo 2021, seduta n. 463

   CARELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   il Regolamento europeo 2021/267 stabilisce, per tutti gli Stati membri ed in mancanza di opt-out, il posticipo di 10 mesi per le revisioni dei veicoli (con Ptt si fino a 3,5t sia oltre le 3,5t) che sarebbero in regolare scadenza nel periodo compreso tra settembre 2020 e giugno 2021;

   la prima ondata della pandemia COVID-19 ha dimostrato che le organizzazioni dei Centri di revisione italiani hanno gestito correttamente la crisi e implementato con successo misure efficaci per proteggere sia i clienti che il personale durante l'esecuzione dei controlli;

   gli effetti negativi del posticipo previsto nel regolamento europeo sono valutabili su 3 aree:

    a) aumento dei rischi in termini di sicurezza stradale: l'Italia ha un'anzianità del parco circolante tra le più alte in Europa e necessita di una puntuale attività di controllo degli standard di sicurezza. Applicando il regolamento verrebbe posticipata la revisione di più di 6 milioni di veicoli fino a 3,5t, di cui il 73 per cento (circa 4,4 milioni) con un'anzianità di oltre 10 anni e il 63 per cento (circa 3,8 milioni) euro 4 o precedente, con un rischio aggiuntivo sulle emissioni inquinanti;

    b) insostenibilità economica delle attività dei Centri di revisione, che perderebbero fatturato per circa 325 milioni di euro, e dell'intero indotto dell'autoriparazione che perderebbe circa 870 milioni di euro (stime 2021 Dekra su dati Autopromotec e con tariffa ex legge di bilancio 2020)

    c) impatto economico per lo Stato derivante dalla perdita di Iva, diritti e commissioni per circa 330 milioni di euro nel 2021, senza contare i costi per supportare le ripercussioni sui dipendenti delle attività della filiera produttiva e quelli sociali della, prevedibile, maggiore incidentalità;

   gli ultimi due punti si ripresenterebbero, per gli anni a venire, perché le revisioni future sarebbero effettuate con tempistiche a partire dalla revisione precedente, modificando la struttura del mercato, con la domanda quasi assente per circa metà anno di tutti gli anni dispari;

   questa ulteriore proroga delle revisioni avrebbe un impatto superiore rispetto a quelle già approvate nel 2020 per il maggiore posticipo (10 mesi rispetto ai massimo 7 mesi nel 2020), la maggiore finestra temporale di applicazione (10 mesi rispetto ai 5 mesi del 2020) e la maggiore facilità di recepimento dal pubblico, perché non sovrapposta ad altre proroghe;

   in occasione del precedente, analogo, regolamento europeo del 2020, ben 24 Stati dell'Unione europea su 27, si avvalsero della facoltà di opt-out e non implementarono la proroga;

   risulta che la maggioranza degli Stati membri si stia già attivando per richiedere l'opt-out anche in questa occasione e non applicare il posticipo: questo lascerebbe l'Italia, tra i pochissimi Stati a rimandare le revisioni di 10 mesi –:

   se il Ministro interrogato non ritenga di adottare le iniziative di competenza volte a derogare all'applicazione del regolamento Ue 2021/267, almeno per i veicoli fino a 3,5t, applicando conseguentemente l'articolo 5, che specifica come ogni Stato possa «decidere di non applicare i paragrafi 1 e 2», previa comunicazione alla Commissione.
(4-08375)