ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08343

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 461 del 23/02/2021
Firmatari
Primo firmatario: GRIPPA CARMELA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/02/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARTINCIGLIO VITA MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 23/02/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08343
presentato da
GRIPPA Carmela
testo di
Martedì 23 febbraio 2021, seduta n. 461

   GRIPPA e MARTINCIGLIO. — Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   sono trascorsi ormai più di 12 mesi dall'inizio della fase di emergenza sanitaria, fase in cui la storia ha gettato un macigno sull'intera umanità e sul nostro Paese che fin troppi danni ha fatto registrare non solo in termini di decessi ma anche di perdite economiche inestimabili per i nostri settori industriali e commerciali, per le nostre famiglie e per i cittadini che si ritrovano a vivere questa pandemia reclusi negli istituti penitenziari italiani, luoghi complessi, spesso con alti tassi di sovraffollamento, in cui le persone presenti possono essere più vulnerabili al Covid-19 rispetto alla popolazione generale;

   l'emergenza da Covid-19 ha di fatto stravolto la vita dei detenuti: l'arrivo del virus in Italia ha portato allo «stop» delle visite dei parenti a all'interruzione delle attività culturali, sportive e formative in carcere. Una situazione che la scorsa primavera aveva portato a rivolte costate la vita a 14 persone, ma da allora la situazione non è migliorata. A parere dell'interrogante, oltre a dare priorità alle vaccinazioni, a operatori e detenuti, in questa crisi sanitaria sarebbe fondamentale fare in modo che direzione del carcere e polizia penitenziaria, che si trovano in prima linea, a rischio di contagio, costretti, e davvero lo fanno con dedizione, a lavorare in condizioni estreme, siano posti al centro di un più articolato piano di prevenzione del contagio per questa e per eventuali altre patologie sanitarie trasmissibili;

   il 4 gennaio 2021 è venuto a mancare un ispettore di polizia penitenziaria di stanza presso la casa circondariale di Lanciano, 59enne e di origini pugliesi, per via del maledetto ed intramontabile virus. Attualmente la struttura soffrirebbe i postumi del recente focolaio di Covid-19, che vede ancora un detenuto positivo e 3 agenti in isolamento fiduciario. Una strage silenziosa ed amara che continua a piegare il nostro Paese e preoccupa tanto gli istituti penitenziari, vista l'escalation di contagi accertati all'interno delle carceri, non di meno quelli che insistono nella regione Abruzzo. Dalla cronaca si apprende che sono saliti anche i positivi nella casa circondariale di Madonna del Freddo a Chieti con la sezione femminile che ha visto una trentina di traduzioni di detenute a Rebibbia. Tra i contagiati sono 55 i detenuti, su un centinaio, unitamente a 5 agenti di polizia penitenziaria. Mentre nella casa lavoro di Vasto, dalle informazioni della interrogante sembra che sia stato possibile ben gestire l'emergenza limitando i casi di contagio;

   in questi mesi, i tribunali di sorveglianza stanno letteralmente «affogando», non essendo nelle condizioni di rispondere alle numerosissime e legittime richieste provenienti dai detenuti. In un passato neanche troppo lontano si auspicava – in quanto peraltro previsto in linea di principio dalla legge – un magistrato di sorveglianza presente nelle carceri che controllasse adeguatamente il rispetto dei diritti umani nelle concrete modalità di espiazione della pena. Oggi tutto questo non è ancora possibile, essendo persino problematico in taluni casi per il medesimo magistrato svolgere adeguatamente la funzione giurisdizionale in senso stretto. Pare del tutto evidente, nell'ipotesi in cui dovessero essere effettivamente stanziate per la giustizia ingenti nuove risorse provenienti dal Recovery Plan, che una parte considerevole di tali risorse sia destinata all'ufficio e al tribunale di sorveglianza, settore ormai allo stremo, e a un miglioramento generale del benessere organizzativo in istituto;

   di conseguenza, in questo momento – anche a causa dell'emergenza sanitaria – il carcere risulterebbe esclusivamente un reclusorio in cui sono sospese quasi tutte le attività. Dunque, di fatto, a parere dell'interrogante, un luogo in cui si abdica a ogni finalità rieducativa e si privilegia esclusivamente – e in maniera miope – quella di prevenzione (se non addirittura quella meramente retributiva) –:

   quali iniziative intendano adottare i Ministri interrogati, nell'ambito delle rispettive competenze, al fine di iniziare a tracciare nuove rotte, con l'obiettivo ultimo di riportare il cittadino al centro di ogni discorso o riforma sulla giustizia ed affinché anche nell'ambito di un contesto penitenziario si possa ritornare a programmare la vita dei detenuti per realizzare i relativi percorsi educativi;

   quali iniziative ritengano urgente adottare al fine di mettere in sicurezza la salute della popolazione detenuta.
(4-08343)