ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08308

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 459 del 18/02/2021
Firmatari
Primo firmatario: CUNIAL SARA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 18/02/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 18/02/2021
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 24/02/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08308
presentato da
CUNIAL Sara
testo di
Giovedì 18 febbraio 2021, seduta n. 459

   CUNIAL. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   con l'inchiesta «Scippo di stato. Così ci hanno rubato strade, ferrovie, Poste e servizi essenziali», il giornalista Daniele Martini tracciò, a fine 2016, un ritratto dello stato di abbandono in cui versavano, già da anni, le Poste Italiane svelando anche la truffa relativa alla puntualità delle consegne, poi confluita in altra inchiesta sul Fatto Quotidiano trucchi sulla qualità che vide Poste agire contro decine di dipendenti;

   il Fatto Quotidiano ha rivelato in esclusiva, il 20 gennaio 2016, con un'inchiesta pubblicata a puntate che decine di licenziamenti erano in corso e migliaia di dipendenti venivano sospesi: furono accusati di aver tenuto un comportamento «illecito» e fatto «risultare una qualità del servizio divergente da quella reale». All'interno di Poste Italiane stava accadendo «un vero e proprio tsunami: un'intera struttura di dirigenti sarà di fatto smantellata nei prossimi giorni»;

   migliaia di nominativi vennero comunicati alla procura di Roma;

   l'unità anti-frode di Poste Italiane ha scandagliato le e-mail aziendali di migliaia di dipendenti, confermando che nella corrispondenza intercorsa tra una quarantina di dirigenti e i loro sottoposti, si legge che i dipendenti creavano una corsia preferenziale per consegnare le «lettere test» nei tempi prestabiliti. E dimostrare che il coefficiente di qualità, previsto dal contratto tra Poste Italiane e lo Stato, veniva rispettato;

   il monitoraggio era affidato alla Izi srl. Il meccanismo è semplice: la Izi sceglieva circa 8000 persone che si spedivano lettere tra loro e tutti si annotavano in quanto tempo le «lettere civetta» venivano recapitate;

   secondo le accuse, Poste Italiane avrebbe, per anni, conosciuto i nominativi dei controllori scelti da Izi. In altre parole: il controllato conosceva i suoi controllori. Le e-mail analizzate dall'unità anti frode di Poste Italiane dimostrano che questa prassi è stata adottata dal 2003 al 2014;

   a giugno 2015 il Fatto Quotidiano aveva scovato decine di queste e-mail. In una del 28 novembre 2007 un funzionario di Poste Italiane scrive ad alcuni colleghi: «Vi trasmetto le tabelle con l'elenco dei droppers e receivers Izi ...»;

   l'intera vicenda venne confermata dall'indagine interna di Poste Italiane. Circa 40 lettere di licenziamento e migliaia di contestazioni furono inviate ai dipendenti; in esse si contestava la scoperta all'interno delle e-mail aziendali di comunicazioni che «trattavano» l'argomento delle «lettere test» e l'azienda contesta ai suoi dipendenti di «non aver contrastato tale condotta» e di «non aver segnalato» la vicenda ai «competenti organismi aziendali». Il che dimostrerebbe «la illecita finalità» di «far risultare una qualità del servizio divergente da quella reale» e «la personale e diretta responsabilità nella realizzazione delle irregolarità riscontrate»;

   l'intera responsabilità è ricaduta su circa quaranta funzionari e un migliaio di dipendenti; tra l'altro, anche recentemente, svariati licenziamenti sono stati dichiarati illegittimi; ad avviso dell'interrogante, non sarebbe fuori luogo ipotizzare che nella vicenda possano sussistere responsabilità anche ad un livello più alto –:

   quali iniziative, per quanto di competenza, siano state adottate o verranno adottate, in particolare per contribuire a fare piena luce sulla vicenda trattata in premessa nonché per assicurare trasparenza e legalità in un'impresa pubblica come Poste, con particolare riguardo alla qualità delle prestazioni da garantire nell'ambito del contratto di programma sul servizio postale universale.
(4-08308)