ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08154

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 457 del 26/01/2021
Firmatari
Primo firmatario: UNGARO MASSIMO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 26/01/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 26/01/2021
Stato iter:
29/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/04/2021
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 29/04/2021

CONCLUSO IL 29/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08154
presentato da
UNGARO Massimo
testo di
Martedì 26 gennaio 2021, seduta n. 457

   UNGARO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   come si evince da quanto riportato dai media italiani e uruguaiani sono tanti I dubbi che aleggiano intorno alla tragica morte dell'italiano Luca Ventre, avvenuta il 1° gennaio 2021, a Montevideo in Uruguay;

   come descritto dalla stampa nel primo giorno dell'anno corrente il connazionale di origini lucane si è introdotto scavalcando il muro di cinta nell'ambasciata italiana della capitale uruguaiana. Le immagini delle telecamere di sorveglianza lo mostrano mentre viene fermato da un poliziotto uruguaiano di sorveglianza alla nostra missione diplomatica che lo immobilizza tenendolo per il collo. Il trentacinquenne non riprende più conoscenza: verrà dichiarato morto in ospedale qualche ora più tardi;

   è bene ricordare che Ventre si era messo in contatto poco prima con i familiari sentendosi in pericolo di vita e manifestando l'intenzione di tornare al più presto in Italia. Attualmente risultano all'interrogante delle indagini in corso sull'accaduto da parte della magistratura italiana e uruguaiana –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti e se non ritenga, per quanto di competenza, di fornire ogni informazione utile al fine di chiarire le circostanze in cui è purtroppo avvenuto il decesso del connazionale Luca Ventre sia nei locali dell'ambasciata d'Italia a Montevideo sia nell'ospedale di soccorso della città, considerato che non è chiaro se egli sia arrivato al nosocomio ancora vivo o meno.
(4-08154)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 29 aprile 2021
nell'allegato B della seduta n. 497
4-08154
presentata da
UNGARO Massimo

  Risposta. — Il 1° gennaio 2021, circa alle 7.00 del mattino, il cittadino italiano Luca Ventre, residente in Uruguay, si è introdotto all'interno del compound dell'ambasciata d'Italia, scavalcando uno dei cancelli d'ingresso della residenza.
  Il connazionale è stato fermato dalla guardia privata in servizio presso la sede, che ha chiesto a voce l'intervento dell'agente della polizia uruguaiana, incaricato di vigilare sulla sicurezza dell'ambasciata. Il diritto internazionale prevede infatti l'obbligo, a carico del Paese ospitante, di proteggere i locali della Sede da ogni intrusione.
  L'agente sopraggiunto sul posto, con l'ausilio della guardia privata, ha bloccato il signor Ventre immobilizzandolo in attesa dell'arrivo di una pattuglia della Polizia, che nel frattempo era stata chiamata.
  Giunta la polizia uruguaiana, il signor Ventre è stato prelevato e condotto in ospedale. Secondo quanto riferito dalle locali forze dell'ordine e confermato dalla guardia privata, al momento di essere portato fuori dal perimetro dell'ambasciata il connazionale era ancora vivo.
  Il signor Luca Ventre in ospedale avrebbe manifestato un'intensa agitazione e, come riportato anche dall'autopsia, gli sarebbero stati somministrati dei calmanti. Circa quaranta minuti dopo l'ingresso nel nosocomio, nonostante i trattamenti sanitari d'urgenza effettuati, ne è stato purtroppo constatato il decesso. Sempre secondo i risultati dell'autopsia, le lesioni, di tipo superficiale, evidenziate dal referto autoptico, non giustificherebbero la morte. La causa del decesso non è ancora stata determinata definitivamente. Ciò sarà possibile, quando saranno disponibili i risultati degli ulteriori esami tossicologici e anatomopatologici.
  Per volontà dei familiari, la salma del Signor Ventre è stata tumulata in un cimitero in Uruguay.
  La nostra ambasciata nella capitale uruguaiana – in stretto raccordo con la Farnesina – ha seguito la tragica vicenda fin dal suo insorgere con la massima attenzione. Appena informati di quanto accaduto, funzionari della nostra rappresentanza diplomatica – in contatto con l'ambasciatore Iannuzzi, che ha immediatamente interrotto il proprio congedo, ritornando a Montevideo lo stesso pomeriggio – sono andati in ambasciata, dove è sopraggiunta anche la polizia scientifica per i primi rilievi. È stato quindi subito allertato l'esperto per la sicurezza dell'ambasciata, di stanza a Buenos Aires, che ha fornito il proprio supporto ai fini della più corretta ricostruzione dell'accaduto e della immediata gestione dei seguiti, ad esempio nella messa in sicurezza del disco rigido con le registrazioni delle videocamere di sorveglianza e in altre attività istruttorie preliminari, tra cui la raccolta delle dichiarazioni da parte del sorvegliante di turno dell'ambasciata. Il personale dell'ambasciata si è poi recato in ospedale per acquisire informazioni dirette dal personale della struttura sanitaria. Il capo della cancelleria consolare ha preso contatto con il padre di Luca Ventre, incontrato successivamente dall'ambasciatore Iannuzzi, assicurando alla famiglia ogni possibile assistenza. Il 2 gennaio l'ambasciata ha pubblicato un messaggio di cordoglio indirizzato alla famiglia Ventre e in particolare al padre e alla madre di Luca, in cui si è ribadito il massimo impegno affinché le autorità uruguaiane facciano piena luce sulle cause del tragico decesso del figlio.
  La magistratura uruguaiana sta attualmente conducendo delle indagini sull'evento. Un fascicolo è stato aperto anche dalla procura della Repubblica di Roma e un primo incontro in videoconferenza tra i nostri magistrati inquirenti e gli omologhi uruguaiani si è svolto lo scorso 1° febbraio. Nell'occasione, la parte italiana ha chiesto di poter disporre di ulteriore materiale relativo alle riprese delle telecamere del circuito interno all'arrivo in ospedale del signor Ventre e degli esiti dell'esame autoptico effettuato agli inizi di gennaio.
  La procura della Repubblica di Roma ha disposto una seconda autopsia. A tal fine la salma del connazionale – con il consenso dei congiunti – è stata riesumata e traslata in Italia. Il feretro è giunto a Roma lo scorso 1° marzo.
  La Farnesina e l'ambasciata a Montevideo continueranno a seguire da vicino lo sviluppo delle investigazioni in corso. La nostra Rappresentanza resta a disposizione, nell'ambito delle proprie competenze, per qualsiasi forma di intervento dovesse rendersi necessario per agevolare l'attività d'indagine condotta sull'accaduto dalla nostra autorità giudiziaria.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Benedetto Della Vedova.