ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08056

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 453 del 18/01/2021
Firmatari
Primo firmatario: CUNIAL SARA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 18/01/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 18/01/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08056
presentato da
CUNIAL Sara
testo di
Lunedì 18 gennaio 2021, seduta n. 453

   CUNIAL. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   l'adenosina è un nucleoside composto da una molecola di adenina legata a un ribosio (o desossiribosio) attraverso un legame β-N9-glicosidico. Ha dunque una funzione estremamente importante nella costituzione di Dna e Rna e riveste un ruolo fondamentale anche nei processi biochimici, come ad esempio nel trasferimento di energia (nel passaggio da Atp ad Adp) e nella trasduzione del segnale, attraverso il cAMP;

   nello scorso anno, a maggio, sul Tgr Calabria, la Rai intervista il dottor Pierpaolo Correale, direttore del reparto oncologia medica al Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria (Gom). Nell'intervista si illustrano i pregi della molecola per spegnere l'infiammazione da Covid-19. Tale terapia ha ridotto i tempi di trattamento a 7 giorni e la relativa mortalità. Il dottore ha annunciato che se si supera la fase 3 l'adenosina potrebbe essere una valida alternativa terapeutica;

   il 5 giugno 2020 è stato depositato il brevetto sulla modalità di somministrazione dell'adenosina per via aerosolica, sviluppata dal primario della rianimazione, Sebastiano Macheda del Gom;

   il 21 settembre 2020, Correale e Macheda ed altri, pubblicano un articolo scientifico dal titolo «L'adenosina può combattere la sindrome da distress respiratorio acuto COVID-19?» nel quale descrivono il protocollo terapeutico utilizzato, per un uomo di 58 anni, che prevede la somministrazione nebulizzata ed erogata da un controller Usb Aerogen collegato a un dispositivo ad alto flusso con 21 per cento FiO 2, un flusso di 60 L/min in 5 min. La dose di 9 milligrammi è stata somministrata ogni 12 ore nelle prime 24 ore e successivamente ogni 24 ore per 4 giorni consecutivi. Nei test di test di provocazione la dose massima è di 40 milligrammi. In 5 giorni, è stato possibile osservare la negatività del rilevamento della SARS-CoV-2 e la risoluzione dell'insufficienza respiratoria e del quadro radiologico;

   nell'articolo scientifico pubblicato a giugno 2020, dal titolo «Targeting della via adenosinergica e della segnalazione del recettore dell'adenosina A 2A per il trattamento di COVID-19: un'ipotesi» Mohamed A. Abouelkhair del dipartimento di scienze biomediche e diagnostiche, università del Tennessee College of Veterinary Medicine, ha concluso che tramite adenosina si prevede che il potenziamento dell'Atp cellulare, mirando al CD39, rafforzi la risposta immunitaria innata contro SARS-CoV-2. Questa ipotesi servirà da catalizzatore per ulteriori ricerche su questo problema;

   il 13 novembre 2020 il dottor Macheda ha dichiarato che: «Abbiamo visto, dai dati osservazionali di marzo-aprile, che avevamo un miglioramento del quadro clinico dei pazienti, anche per quanto riguarda i pazienti ventilati, riusciamo a estubarli anche prima, per cui abbiamo chiesto nuovamente, in questa seconda ondata di Covid, che ci aspettavamo sì e no di avere, di poter ripetere la somministrazione di questa molecola»;

   intanto, l'Università della Florida ha iniziato lo studio di fase 2 n. NCT04588441 per testare l'efficacia dell'adenosina per la down-regolazione dell'infiammazione da Covid-19 nei polmoni, somministrando la medesima dose sperimentata dal dottor Correale;

   il 14 gennaio 2021 il dottor Correale dichiara che Aifa ha bloccato la sperimentazione: «abbiamo inviato i nostri risultati all'Aifa, non siamo però riusciti ad avere un confronto con loro cosa che sarebbe stata molto importante. [...] È stata bloccata senza delle motivazioni comprensibili e senza la possibilità di un confronto per il quale eravamo a disposizione». La risposta di Aifa pare sia stata che: «in considerazione di un rapporto rischio/beneficio non definibile; si ritiene che a fronte dell'attuale disponibilità di alcune opzioni terapeutiche di provata efficacia lo studio proposto non possa essere autorizzato»;

   l'Aifa ha già autorizzato l'uso compassionevole di un farmaco analogo all'adenosina trifosfato, ovvero il Remdesivir;

   l'interrogante ha già fatto presente al Governo il caso dell'idrossiclorochina con l'interrogazione n. 4-07886 –:

   di quali informazioni disponga il Governo al riguardo.
(4-08056)