ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07886

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 444 del 22/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: CUNIAL SARA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 22/12/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 22/12/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07886
presentato da
CUNIAL Sara
testo di
Martedì 22 dicembre 2020, seduta n. 444

   CUNIAL. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   a marzo 2020 è partita una discussione in merito alla possibilità di utilizzare l'idrossiclorochina per trattare i pazienti COVID-19;

   l'idrossiclorochina è un farmaco antimalarico facente parte dei farmaci antireumatici modificanti la malattia e utilizzato nella terapia, oltre che della malaria, anche dell'artrite reumatoide e del lupus eritematoso sistemico;

   Donald Trump e Bolsonaro sono stati i due presidenti che hanno, con la loro visibilità, dato credito sin dall'inizio a questa possibilità di cura farmacologica al COVID-19;

   il 31 marzo 2020 la Bill and Melinda Gates Foundation commissiona lo studio studio randomizzato, multicentrico, equivalente al placebo (acido ascorbico), in cieco controllato di Hcq Pep per verificare se il farmaco potesse prevenire l'infezione da Sars-Cov-2 negli adulti esposti al virus: il n°NCT04328961. I risultati sono stati pubblicati l'8 dicembre 2020 con lo studio dal titolo: «Idrossiclorochina come profilassi post-esposizione per prevenire l'infezione da Coronavirus 2 della sindrome respiratoria acuta grave». Lo studio conclude la non efficacia dell'idrossiclorochina per la prevenzione dell'infezione da Sars-Cov-2;

   il 29 aprile 2020 Aifa divulgava il razionale dell'uso del farmaco;

   l'interrogante con diverse interrogazioni si è occupata del conflitto di interesse di Bill Gates;

   a fine maggio l'Oms decide di, sospendere l'uso della idrossiclorochina e subito dopo, in accordo con l'Ema, l'Aifa sospende l'autorizzazione all'utilizzo di idrossiclorochina per il trattamento del COVID-19 al di fuori degli studi clinici, sostenendo che «al momento attuale tuttavia, nuove evidenze cliniche relative all'utilizzo di idrossiclorochina nei soggetti con infezione da Sars-Cov-2 (seppur derivanti da studi osservazionali o da trial clinici di qualità metodologica non elevata) indicano un aumento di rischio per reazioni avverse a fronte di benefici scarsi o assenti»;

   la comunità scientifica nel frattempo ha prodotto 197 studi Hcq dei quali 132 in peer review, sull'uso di questo farmaco nella sua azione contro la tempesta di citochine che causerebbe il Sars-Cov-2. Nel trattamento precoce il 100 per cento degli studi riporta effetti positivi e il 64 per cento è il miglioramento mediano. Mentre, nel trattamento tardivo solo il 77 per cento degli studi riporta effetti positivi;

  dopo che il Tar Lazio ha respinto l'istanza di sospensione cautelare della nota Aifa di sospensione della somministrazione dell'idrossiclorochina l'11 dicembre 2020 il Consiglio di Stato, con l'ordinanza n. 07097/2020 Reg. Prov. Cau. su ricorso n. 09070/2020 Reg. Ric sezione terza, decide di accogliere il ricorso, pronunciandosi nel senso della sospensione dell'efficacia delle note di Aifa che vietano l'uso dell'idrossiclorochina nei pazienti non ospedalizzati, consentendo la prescrizione di tale sostanza, sotto precisa responsabilità e dietro stretto controllo del medico, alle condizioni precisate nelle motivazioni;

   con l'ordinanza, dunque, si attesta la possibilità di utilizzo off label a carico del Servizio sanitario nazionale, in deroga a quanto previsto dalla legge n. 648 del 1996 e si afferma il principio che la cura non è un valore metafisico e lontano dal paziente, che egli non può comprendere e far proprio, non è «un principio autoritativo, un'entità astratta, oggettivata, misteriosa o sacra, calata o imposta dall'alto o dall'esterno, che ciò avvenga ad opera del medico, dotato di un elevato e inaccessibile sapere specialistico, o della struttura sanitaria nel suo complesso» ma deve essere costruita per la persona e con la persona, nel rispetto della dignità umana e che la scienza delle evidenze scientifiche non è uno strumento fine a sé stesso, ma deve garantire la cura della singola persona, in sé e per sé considerata, che è il centro e il fine ultimo del rapporto terapeutico –:

  se non intenda intraprendere un percorso verso la gestione dell'epidemia in via ordinaria anche tramite l'uso dell'idrossiclorochina come farmaco, al posto di un vaccino sperimentale, per un ritorno alla normalità quotidiana.
(4-07886)