ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07880

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 444 del 22/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: PALAZZOTTO ERASMO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 18/12/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 18/12/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07880
presentato da
PALAZZOTTO Erasmo
testo di
Martedì 22 dicembre 2020, seduta n. 444

   PALAZZOTTO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   durante le rivolte della scorsa primavera hanno perso la vita tredici detenuti, cinque nel carcere di Modena, quattro subito dopo l'arrivo, da Modena, presso altri istituti, uno alla Dozza di Bologna e tre nell'istituto penitenziario di Terni. Decessi attribuiti all'abuso di sostanze stupefacenti trafugate durante la rivolta;

   il carcere di Modena ha una percentuale di sovraffollamento pari al 152 per cento, la capienza regolamentare è di 369 detenuti e in quel momento ne erano presenti 560;

   le rivolte di marzo/erano esplose a seguito di una circolare dell'amministrazione penitenziaria che prevedeva il divieto di colloqui tra familiari e detenuti per contenere il rischio di contagio da Covid e circa settanta furono le carceri in tutto il territorio nazionale interessate dalle rivolte;

   come riportato dall'Agi in un articolo del 15 dicembre 2020, cinque dei detenuti che erano nel carcere di Modena l'8 marzo 2020, quando in piena pandemia, durante una rivolta morirono 9 persone, in un esposto rivolto alla procura di Ancona (visto il loro successivo trasferimento ad Ascoli), raccontano di un «pestaggio di massa» e di soccorsi negati ai loro compagni di cella che, dopo aver ingerito farmaci, accusavano malori;

   la stessa ricostruzione dei fatti era stata resa nel mese di agosto 2020 da altri due reclusi attraverso altrettante lettere spedite all'Agi e che hanno dato l'avvio a un'indagine della procura di Modena per omicidio colposo a carico di ignoti;

   i detenuti dichiarano di aver assistito ai metodi coercitivi messi in atto da parte degli agenti della polizia penitenziaria di Modena e successivamente di Bologna e Reggio Emilia, intervenuti come supporto. Ossia l'aver sparato ripetutamente con le armi in dotazione anche ad altezza uomo, l'aver caricato detenuti in palese stato di alterazione psicofisica dovuta ad un presumibile abuso di farmaci, a colpi di manganellate al volto e al corpo, alcuni dei quali sono deceduti e la loro morte è stata attribuita all'abuso di metadone senza riferimento ad ulteriori possibili cause quali le lesioni e i traumi subiti. Loro stessi sostengono di essere stati picchiati selvaggiamente e ripetutamente dopo essersi consegnati spontaneamente agli agenti, dopo essere stati ammanettati e privati delle scarpe, senza aver posto resistenza alcuna. Sarebbero stati oggetto di minacce, sputi, insulti e manganellate, un vero pestaggio di massa a loro dire;

   nell'articolo pubblicato dall'Agi si fa riferimento alla vicenda di Salvatore Piscitelli, il 40enne sulla cui morte esistono versioni contrastanti: la direzione e il Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria sostengono che sia deceduto in ospedale dopo essere stato soccorso in cella, mentre in una relazione del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, in una comunicazione del Ministro di giustizia si dice che è morto «presso il carcere» di Ascoli Piceno, subito dopo il trasferimento da Modena. Secondo i compagni di cella non solo sarebbe morto in carcere, all'interno della sua cella, ma non sarebbe stato né soccorso né curato;

   dei presunti pestaggi, denunciati dai detenuti, non c'è traccia nelle relazioni del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e secondo quanto si conosce sulle prime autopsie, non sarebbero emerse violenze, ma solo l'abuso di farmaci e metadone;

   il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale si è costituito come parte offesa in questa vicenda;

   i cinque detenuti che hanno denunciato il presunto pestaggio, la scorsa settimana sono stati trasferiti nuovamente nel carcere di Modena e temerebbero per la loro incolumità tornando negli stessi luoghi delle presunte violenze subite –:

   quali urgenti iniziative di competenza intenda adottare per accertare le violenze ai danni dei detenuti del carcere di Modena anche al fine di ricostruire, per quanto di competenza, le esatte responsabilità e la catena di comando che avrebbe deciso e determinato quelle violenze ai danni di decine di detenuti.
(4-07880)