ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07876

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 444 del 22/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: MURONI ROSSELLA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 21/12/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 22/12/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 21/12/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07876
presentato da
MURONI Rossella
testo di
Martedì 22 dicembre 2020, seduta n. 444

   MURONI e BOLDRINI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. — Per sapere – premesso che:

   nel 2014 è comparso sul territorio italiano un insetto parassita molto aggressivo e contagioso, la Toumeyella parvicornis (cocciniglia tartaruga), originario del Nord America, che attacca prevalentemente il pino domestico (Pinus pinea) nutrendosi della sua linfa e ricoprendone le chiome con una melata su cui si sviluppa un fungo crostoso di colore nero (fumaggine) che imbratta massicciamente le piante ospiti, impedendone la fotosintesi e portandole alla morte. Questo parassita si riproduce esponenzialmente: dopo aver devastato la Campania ed aggredito la maggior parte dei pini di Roma e del litorale laziale, si dirigerà verso Toscana, Emilia-Romagna (che ha già decretato lo stato di emergenza), Liguria e Francia. Entro la prossima primavera si schiuderanno milioni di uova del parassita e se non si interviene subito sarà troppo tardi per salvare un immenso patrimonio arboreo di enorme valore biologico, storico, paesaggistico e monumentale;

   esiste una cura efficace, provata scientificamente, economica e di semplice esecuzione: l'endoterapia, un'iniezione nel tronco di un principio attivo insetticida già autorizzato per altri parassiti come la processionaria del pino. Il Servizio fitosanitario nazionale ha riconosciuto la necessità di contrastare la Toumeyella parvicornis ma non ha ancora decretato le azioni concrete necessarie. Il Ministero della salute ha iniziato l'iter per l'approvazione della deroga all'uso delle molecole per la lotta al parassita, tuttavia il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali non ha ancora emanato il decreto di lotta obbligatoria e non sono state ancora stanziate le risorse economiche necessarie per la cura dei pini, per evitare di farli morire e poi doverli abbattere;

   è in atto in Italia un attacco ingiustificato agli alberi ed al pino domestico in particolare, ritenuto pericoloso. Tuttavia, è ampiamente dimostrato che gli schianti sono dovuti ai danneggiamenti subiti dalla pianta a seguito di interventi manutentivi errati quali tagli di radici e capitozzature, mentre esistono provate tecniche di contenimento delle radici per evitare danni alle sedi stradali ed ai marciapiedi;

   salvare i pini è un dovere verso l'ambiente, la salute e la nostra identità storica. Specialmente in ambiente urbano, svolgono numerose funzioni benefiche quali l'elevato assorbimento di CO2 e polveri sottili, l'azione rinfrescante (fino a -5 gradi) di copertura dal sole nella stagione calda, la funzione di habitat per diversi animali e come corridoio ecologico della fauna aviaria. Importanti studi scientifici dimostrano che in loro assenza aumenterebbero significativamente patologie e morti precoci;

   incorniciando monumenti e ruderi, i maestosi pini ad ombrello secolari sono protagonisti identitari dei paesaggi italiani, conferendo un'atmosfera unica alle nostre città d'arte. Parchi e giardini storici, definiti dalla Carta internazionale di Firenze «musei viventi», hanno negli alberi il loro elemento più importante. Privare Roma e l'Italia dei suoi pini secolari intorno ai monumenti, lungo strade, viali e piazze, nelle ville storiche, nei parchi archeologici e nelle riserve sarebbe un disastro ambientale, paesaggistico ed artistico di proporzioni immani. Non si può più aspettare, occorre intervenire subito –:

   se siano a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative di competenza abbiano assunto o intendano assumere al fine di porre termine all'irreparabile danno al patrimonio arboreo del comune di Roma e di tante altre città italiane;

   se intendano adottare urgentemente iniziative di competenza, anche normative, finalizzate alla cura dei pini con le quali, oltre allo stanziamento dei fondi per aiutare gli enti interessati, siano date direttive di tutela paesaggistica e di rispetto dei vincoli.
(4-07876)