ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07855

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 443 del 18/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: AIELLO PIERA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 18/12/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 18/12/2020
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 06/09/2021

SOLLECITO IL 18/10/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07855
presentato da
AIELLO Piera
testo di
Venerdì 18 dicembre 2020, seduta n. 443

   PIERA AIELLO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   i fratelli Panepinto, oltre ad essere responsabili di minacce, estorsioni, danneggiamenti in ambito edilizio ed incendi e per associazione mafiosa a conclusione del processo «Face Off» (sentenza n. 18/2011), scaturito dalle denunce dell'imprenditore Ignazio Cutrò, sarebbero anche imputati di concorso in omicidio. Tale circostanza è emersa dinanzi al giudice dell'udienza preliminare di Palermo nel corso dell'udienza preliminare relativa al procedimento che vede imputato il collaboratore di giustizia Pasquale Di Salvo, per l'omicidio di Vincenzo Antonio Di Girgenti. Il collaboratore di giustizia ha confermato che l'omicidio fu eseguito in concorso con Luigi, Maurizio e Calogero Panepinto («Grandangolo» del 13 novembre 2020);

   vanno considerate l'esistenza e il contenuto delle intercettazioni emerse nell'ambito della inchiesta cosiddetta «mafia della montagna» nelle quali il presunto capomafia di San Biagio Platani, Giuseppe Nugara (oggi sottoposto a regime del carcere duro), annunciava che «Appena lo Stato si stanca... che gli toglie la scorta poi vedi che poi...» (articolo di Antimafia 2000 del 23 gennaio 2018, sentenza n. 13499/18 R.GIP e comparsa conclusionale n. 10533/15 R.g. GIP);

   alla luce di ciò, si confermano i dubbi dell'interrogante circa le valutazioni del rischio fatte nei confronti della famiglia Cutrò da parte del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza presso la prefettura di Agrigento, dalla direzione distrettuale antimafia di Palermo, dalla direzione nazionale antimafia, dall'Arma dei Carabinieri, dall'Ucis (ai sensi della legge 2 luglio 2002, n. 133, legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 6 maggio 2002 n. 83) che hanno presumibilmente indotto la Commissione centrale (ex articolo 10, legge n. 82 del 1991, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 15 gennaio 1991, n. 8) a decidere la revoca delle speciali misure di protezione; inoltre, ciò può aver indotto, per l'interrogante, i giudici del Tribunale amministrativo regionale, ai quali si era rivolto il testimone di giustizia, a rigettare il ricorso in quanto la famiglia Cutrò non corre alcun pericolo di vita, determinando la riduzione delle misure di tutela della famiglia Cutrò (verbale della commissione centrale ex articolo 10 del 12 ottobre 2016, ricorso al Tar n. 15071 del 2016, sentenza del Tar 00323/2018);

   la mancata considerazione delle intercettazioni ambientali, già in possesso dal 2014 degli organi di competenza, si evincerebbe, a parere dell'interrogante, proprio dalla decisione della commissione centrale e del tribunale amministrativo regionale, che probabilmente avrebbero potuto decidere diversamente;

   risulta secondo l'interrogante inspiegabile che gli organi preposti, alla luce dei fatti, non abbiano considerato l'esistenza e il contenuto delle intercettazioni (emerse in primis solamente grazie agli organi di stampa);

   la storia di Ignazio Cutrò non conosce fine perché la collaborazione del pentito Pasquale Di Salvo offre uno spaccato ancora più pesante in quanto fa conoscere lo spessore criminale della famiglia mafiosa Panepinto;

   ascoltando la storia di Ignazio Cutrò si delinea, secondo l'interrogante, più la figura di un uomo vittima dello Stato piuttosto che una vittima della mafia –:

   se e quali iniziative intenda adottare, nell'ambito delle sue competenze, per verificare l'attuale grado di rischio della famiglia Cutrò, in considerazione degli ultimi avvenimenti.
(4-07855)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

giudice

protezione della famiglia

udienza giudiziaria