ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07854

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 443 del 18/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: GEMMATO MARCELLO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 18/12/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 18/12/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07854
presentato da
GEMMATO Marcello
testo di
Venerdì 18 dicembre 2020, seduta n. 443

   GEMMATO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   secondo fonti di stampa, sembrerebbe che a Bari si sia verificato ancora una volta un grave episodio che configurerebbe chiaramente le rilevanti disfunzioni del meccanismo della distribuzione diretta dei farmaci per il tramite delle strutture sanitarie pubbliche;

   la stampa riferisce delle disfunzioni del nuovo sistema di prenotazione dei farmaci disposto dalla Asl di Bari e così descrive la procedura: «l'oncologo prescrive i farmaci, per averli devi chiamare un numero fisso della Asl (080 5842299, 5842239), se sei fortunato qualcuno ti risponde e ti assegna un giorno nel quale puoi andare alla farmacia del Cto a ritirarli...vai al Cto, prendi il numerino come in salumeria, ti fai il segno della croce e ti metti ad aspettare... Il resto viene dopo, quando arrivi alla farmacia del Cto, aperta al pubblico dalle 9 alle 12...»;

   successivamente, il giornalista descrive la vicenda di un cittadino barese di 81 anni che, a seguito di prenotazione del farmaco, avrebbe atteso inutilmente in fila per ore per ottenere un farmaco antitumorale: «“Sono arrivato presto e ho preso il biglietto col numero 68, intorno alle 11 e mezza stavano chiamando il 35. Me ne sono andato, era inutile aspettare a quel punto”, spiega il nostro amico 81enne che ora dovrà rifare tutta la trafila: chiamare, sperare che qualcuno risponda, farsi dare la prenotazione per quel dato giorno, andare al Cto e sperare di riuscire a entrare nella farmacia entro le 12. A 81 anni, tra l'altro, non è proprio una passeggiata andare e venire dagli uffici Asl...»;

   l'episodio evidenzia una serie di disagi rilevanti per i cittadini baresi costretti a servirsi di un sistema di prenotazione di farmaci non efficiente, a sostenere costi eccessivi per spostamenti necessari a raggiungere le ridotte strutture sanitarie pubbliche, nonché lunghe ed estenuanti file che si concludono spesso senza ottenere i farmaci necessari;

   appare chiaro, ancora una volta, che il meccanismo della cosiddetta «distribuzione diretta» del farmaco per il tramite delle strutture sanitarie pubbliche comporta, da un lato, un presunto vantaggio riferito al minor costo a carico del bilancio dello Stato per l'approvvigionamento e per la distribuzione del farmaco agli assistiti, e, dall'altro, una serie di svantaggi economici sia per gli assistiti che per il bilancio dello Stato, e svantaggi per i soli cittadini sia sotto il profilo sanitario che sociale;

   sotto il profilo economico, infatti, le strutture pubbliche sostengono costi sommersi per garantire la distribuzione diretta che sostanzialmente annullano il presunto risparmio, come quelli afferenti alla gestione delle gare e del magazzino, ai farmaci scaduti, ai continui furti milionari di medicinali e agli sprechi di medicinali dovuti a dispensazione eccessiva (infatti a volte i pazienti muoiono o cambiano terapia), al personale dedicato nonché costi fissi di varia natura;

   dal punto di vista sociale ed economico le cronache evidenziano, da anni, continui e pesanti disagi per i malati e i loro familiari, costretti ad affrontare lunghe file e molto spesso gravosi e onerosi spostamenti per ottenere medicinali che potrebbero più facilmente ritirare in una farmacia poco distante dalla propria abitazione senza sostenere lunghe attese e senza correre il rischio di non trovare il farmaco richiesto così come accaduto nel caso citato in premessa;

   sotto il profilo sanitario, invece, l'impossibilità da parte delle strutture pubbliche di seguire adeguatamente i pazienti nel corso delle loro terapie farmacologiche determina, tra le tante, problematiche di compliance che causano l'aggravamento della patologia, la necessità di costosi ricoveri ospedalieri e cure più invasive e onerose rispetto all'assunzione di farmaci. Tutto ciò provoca aumenti di costi a carico dei pazienti ma soprattutto dello Stato;

   appare evidente, invece, che la distribuzione dei farmaci per il tramite delle farmacie private convenzionate con il Ssn in regime di «distribuzione per conto», così come disposto dall'articolo 27 del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23, che prevede nel corso dell'emergenza sanitaria in atto la facoltà per le regioni di adottare questo sistema, sia più funzionale a dare risposte efficaci ed efficienti alle esigenze dei pazienti –:

   se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero;

   quali iniziative di competenza intenda, comunque, adottare al fine di garantire il servizio di assistenza farmaceutica nell'ambito dei Lea ovvero la puntuale erogazione dei medicinali attraverso tutte le strutture sanitarie pubbliche, scongiurando eventuali e future disfunzioni e conseguenti gravi problemi ai pazienti.
(4-07854)