ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07796

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 442 del 17/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: VARCHI MARIA CAROLINA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 16/12/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 16/12/2020
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 16/12/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO PER IL SUD E LA COESIONE TERRITORIALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 16/12/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07796
presentato da
VARCHI Maria Carolina
testo di
Giovedì 17 dicembre 2020, seduta n. 442

   VARCHI, FERRO e LUCASELLI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per il sud e la coesione territoriale. — Per sapere – premesso che:

   se è vero che con i 209 miliardi del Recovery Fund, di cui 82 a fondo perduto e 127 di prestiti, «l'Italia può reinventarsi ancora una volta», usando le parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e se è vero che la ripresa dell'Italia è importante per tutta l'Europa, come ha riconosciuto lei stessa, è altrettanto vero che tale ripresa deve iniziare dal rilancio del nostro Mezzogiorno;

   in particolare, solo per fare alcuni esempi, tra le priorità del nostro piano nazionale non possono mancare il superamento del divario infrastrutturale tra nord e sud, con idonei investimenti nelle infrastrutture materiali e immateriali (strade e autostrade, porti e aeroporti, scuole e ospedali, banda larga e ultralarga), la riduzione del gap occupazionale e nell'accesso ai servizi e beni pubblici;

   e non solo, le regioni meridionali possono vantare un patrimonio naturale, storico e artistico che costituisce una grossa risorsa per il turismo, tuttora la nostra prima industria nazionale, ma senza una riqualificazione di tale risorsa naturale, l'offerta non riuscirà ad attrarre nel prossimo futuro un turismo di qualità;

   fra le priorità, un ruolo decisivo spetta alla «transizione digitale»: in attesa che siano finalmente realizzate le infrastrutture materiali necessarie, un Internet più veloce può «accorciare» le distanze fra il Sud e il resto dell'Italia e dell'Europa, incentivando le comunicazioni e specialmente il commercio dei nostri prodotti alimentari, sostenuti da un'agricoltura sempre più biologica;

   per «reinventare» l'Italia a partire dal Mezzogiorno, occorre infine una riforma sociale incentrata sul contrasto al degrado dell'ecosistema, sulla lotta alla povertà e alle disuguaglianze e sul rilancio della natalità: da un recente rapporto della Caritas e di Legambiente, è emerso che il 60,1 per cento della popolazione meridionale vive sotto livelli accettabili; così come, secondo dati Istat, nel 2019 non solo si è registrato il minor numero di nascite di sempre, ma è avvenuto anche il ricambio naturale più basso degli ultimi 102 anni, con il Sud alle prese con una speranza di vita più bassa e un drammatico spopolamento;

   perché tutto ciò sia possibile, per avviare e favorire la ripresa nazionale, l'Italia deve adeguare la ripartizione delle risorse europee tra le regioni secondo i criteri utilizzati dall'Europa stessa, quali popolazione, reddito pro capite e tasso medio di disoccupazione negli ultimi 5 anni;

   proprio in base a questi criteri, all'Italia sono stati attribuiti 209 miliardi di euro, la quota più importante dell'ammontare totale: se il criterio fosse stato soltanto quello della popolazione, l'Italia avrebbe, infatti, ricevuto soltanto 97,5 miliardi di euro, i restanti 111,5 miliardi di euro sono stati attribuiti all'Italia perché il Mezzogiorno ha un reddito pro capite medio di 17 mila euro rispetto ai 33 del Centro-Nord, e un tasso di disoccupazione del 17 per cento rispetto al 7,6 per cento del Centro-Nord;

   se le risorse del Recovery Fund assegnate all'Italia sono ben maggiori rispetto al solo criterio della popolazione lo si deve esclusivamente alle condizioni economiche della popolazione del Mezzogiorno, per cui sembra ovvio che il 70 per cento delle risorse complessive, calcolato in base ai suddetti criteri, debba andare al Mezzogiorno –:

   se e quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere in merito alla «questione meridionale» e, in particolare, alla ripartizione delle risorse del Recovery fund tra le regioni italiane secondo i citati criteri utilizzati dalla stessa Europa;

   se non ritenga che la stesura del Piano nazionale di ripresa e resilienza debba essere fatta con il coinvolgimento diretto delle regioni.
(4-07796)