ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07647

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 434 del 27/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: CUNIAL SARA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 27/11/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 27/11/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07647
presentato da
CUNIAL Sara
testo di
Venerdì 27 novembre 2020, seduta n. 434

   CUNIAL. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   il 9 maggio 2020, si apprende da fonti di stampa che Fiat Chrysler Automobiles (Fca), tramite il proprio stabilimento in Cina a Comau, aveva intenzione di aumentare la produzione di mascherine facciali triplicando la capacità;

   il 4 agosto 2020, si apprende da La Stampa, che Fca produrrà 27 milioni di mascherine al giorno a Torino e Avellino, per la lotta al Coronavirus promossa dalle autorità governative italiane attraverso il Commissario straordinario per l'emergenza COVID-19, Domenico Arcuri;

   il 12, 17 e 19 agosto 2020, Fca Italy ha ottenuto dal Governo l'autorizzazione a produrre i dispositivi di protezione, per il tramite dell'istituto superiore di sanità. Cinque autorizzazioni, tre per la produzione di mascherine chirurgiche per adulti di tipo tradizionale, e due per quella di mascherine chirurgiche pediatriche, dunque per bambini;

   da fonti di stampa risulta che il gruppo automobilistico presieduto da John Elkann, mentre attendeva l'autorizzazione, aveva già attrezzato negli stabilimenti di Torino Mirafiori e Pratola Serra, nell'avellinese, ben 44 linee di produzione di mascherine inserite in 16 mila metri quadrati su cui impiegare almeno 600 lavoratori. Un investimento che consente a Fca Italy di produrre a regime la bellezza di 27 milioni di mascherine chirurgiche al giorno, colmando da sola oltre la metà del fabbisogno quotidiano nazionale;

   risulta all'interrogante che l'accordo tra la Fca Italy spa e il Governo non sia stato ancora reso pubblico. Il cosiddetto «patto della mascherina», vista, la portata della produzione, non può essere considerato un banale accordo, in quanto Fca è diventata in tal modo il principale partner industriale dell'Esecutivo nella crisi sanitaria dovuta alla pandemia. Il giro d'affari per questa produzione si aggirerebbe, da alcune stime, intorno a oltre 4,9 miliardi di euro;

   il 14 ottobre 2020 vengono fornite nelle scuole napoletane, le prime mascherine Fca Italy Spa e con il logo della Presidenza del Consiglio dei ministri (posto sulle buste contenenti le mascherine);

   il 19 ottobre 2020, con un comunicato stampa, l'organizzazione sindacale Basilicata L.P., ha chiesto che venga appurato se le mascherine prodotte da Fca, sia quelle distribuite agli scolari, che quelle consegnate ai lavoratori, siano o meno chirurgiche e se rispettano i requisiti previsti per legge, a tutela della salute di coloro che quotidianamente le utilizzano;

   il 24 ottobre 2020 l'Adiconsum Veneto lancia l'allarme sulla presenza di biossido di titanio sulle mascherine. L'associazione ha analizzato diversi lotti sequestrati dalla Guardia di Finanza di Padova, scoprendo che molte contenevano biossido di titanio, un composto chimico che si presenta sotto forma di polvere cristallina incolore, tendente al bianco, potenzialmente cancerogeno;

   risulta inoltre all'interrogante che siano state effettuate 2 gare ad evidenza pubblica, tramite la Consip, per la fornitura di mascherine: fornitura di Dpi (FFP2 e FFP3) e apparecchiature elettromedicali e relativa riapertura – ID 2282 (lotto 7 e 8), per un valore pari a 32.301.953,15 euro e fornitura di mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale – ID 2288 (lotti 1, 2 e 3), per un valore pari a 9.244.500 euro;

   il 19 maggio 2020 risultano essere state consegnate 10,3 milioni di mascherine chirurgiche, FFP2 e FFP3, il 5 giugno 10,8 milioni, il 22 giugno oltre 12 milioni e l'8 luglio 2020 13,8 milioni –:

   per quale ragione non sia stata effettuata una gara ad evidenza pubblica per la fornitura poi assegnata a Fca;

   per quale motivo il contratto di fornitura in via diretta non sia pubblico;

   quale sia la competenza di Fca riguardo alla produzione delle mascherine e se vi siano, oltre a Fca, altre aziende che stanno producendo mascherine o altri dispositivi su incarico del Governo, di cui non sono pubblici gli accordi.
(4-07647)