ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07577

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 429 del 18/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/11/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 18/11/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 18/11/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07577
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Mercoledì 18 novembre 2020, seduta n. 429

   QUARTAPELLE PROCOPIO e GRIBAUDO. — Al Ministro della salute, al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   l'attuale crisi da Covid-19 richiede l'impiego di risorse medico sanitarie straordinarie, come i mesi che si stanno vivendo. È evidente che occorre mobilitare tutto il personale medico sanitario possibile; ogni regione deve utilizzare i mezzi a disposizione per garantire alla comunità un supporto sicuro e completo;

   esistono attualmente risorse nel settore che non vengono però attivate e impiegate, un'occasione che in questo momento non si può lasciare da parte. L'articolo 13 del decreto-legge n. 18 del 2020, convertito dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, già consente l'esercizio temporaneo di qualifiche professionali sanitarie ai professionisti che intendono esercitare sul territorio nazionale una professione sanitaria conseguita all'estero regolata da specifiche direttive dell'Unione europea. Inoltre, l'esercizio di queste qualifiche si estende in deroga all'articolo 38 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, a tutti i cittadini di Paesi non appartenenti all'Unione europea, titolari di un permesso di soggiorno che consente di lavorare, fermo ogni altro limite di legge;

   molte organizzazioni di ospedali e Asl stanno ignorando la disposizione dell'articolo 13 del suddetto decreto-legge, e continuano a bandire concorsi che richiedono per i medici il requisito della «cittadinanza italiana o di paesi dell'Unione Europea» e per il restante personale sanitario prevedono i requisiti previsti dall'articolo 38 del Testo unico del pubblico impiego, escludendo pertanto i cittadini extra Unione europea che non siano soggiornanti di lungo periodo. Situazioni di questo tipo si sono riscontrate in particolare in Lombardia, Lazio, Piemonte, Basilicata, Molise, Sicilia e Calabria;

   l'associazione medici stranieri in Italia sottolinea che nel Paese sono presenti circa 77.500 persone aventi cittadinanza straniera con qualifiche sanitarie necessarie. Di questi 22 mila medici, 38 mila infermieri e altri professionisti della sanità. Di questi appena il 10 per cento accede ad un posto di lavoro nella sanità pubblica –:

   quali iniziative intenda adottare il Governo, per quanto di competenza, per assicurare una omogenea e corretta applicazione della legge n. 27 del 2020, così da garantire ai cittadini e al Paese le risorse di cui hanno bisogno in questo momento, e a chi ne ha diritto la possibilità di esercitare la propria professione.
(4-07577)