ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07571

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 429 del 18/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: BIGNAMI GALEAZZO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 18/11/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 18/11/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07571
presentato da
BIGNAMI Galeazzo
testo di
Mercoledì 18 novembre 2020, seduta n. 429

   BIGNAMI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) (regolamentazione sanitaria internazionale) e l'Unione europea (decisione n. 1082/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2013) hanno prescritto l'importanza dell'adozione e dell'aggiornamento di un piano pandemico nazionale;

   in termini pratici il piano pandemico aggiornato consente di affrontare aspetti centrali come, a titolo di esempio e come riscontrabile nel piano pandemico nazionale risalente al 2006: cosa si deve fare per tenere una pandemia fuori dall'Italia; se non si riesce a contenere la pandemia come si deve organizzare il sistema per isolare ed eliminare gli eventuali focolai; cosa va previsto che accada se una pandemia prende piede e non si è in grado di contenerla; cosa si può fare per aumentare la resilienza del sistema sanitario; per quanto tempo potrà protrarsi l'onda pandemica; quante scorte di dispositivi di protezione per i sanitari si devono accantonare basandosi sulla durata prevista della fase pandemica; quale è la percentuale della popolazione che si ammalerà; quanto alto potrebbe essere il picco dei contagiati e dei ricoverati; quanti letti di pneumologia e terapia intensiva sono necessari in questo scenario; quali misure si possono prendere per abbassare il picco epidemico; quali potrebbero essere le conseguenze economiche; cosa si deve fare per attenuarle;

   appare evidente che le questioni affrontate nel piano pandemico risultano le medesime su cui si è dibattuto durante la prima fase della pandemia ed anche nelle fasi successive, a dimostrazione dell'importanza di questi dati;

   pertanto la disponibilità di dati precisi ed aggiornati avrebbe consentito di dare risposte attuali a scenari prefigurabili e in effetti prefigurati nel piano pandemico predisposto in ossequio alle disposizioni dell'Oms;

   è evidente altresì che, se l'Oms richiede ai singoli Stati di avere un piano pandemico aggiornato, la pandemia non può qualificarsi come un «cigno nero» del tutto inatteso e inaccettato;

   d'altronde, in questi anni sono state trasmesse diverse comunicazioni inerenti a potenziali pandemie quali, a titolo di esempio, la comunicazione della Commissione europea per fronteggiare una pandemia in data 28 novembre 2005. Tra queste: le linee guida dell'Oms sulla preparazione per affrontare una pandemia anche nei settori non sanitari nel luglio 2009; le linee guida provvisorie dell'Oms sulla gestione del rischio pandemico nel 2013; la decisione dei Parlamento europeo sulle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliera in data 22 novembre 2013; le linee guida definitive dell'Oms sulla gestione del rischio pandemico a livello nazionale e internazionale nel maggio 2017; le linee guida del Centro europeo per il controllo delle malattie sulla revisione dei piani pandemici nazionali nel novembre 2017; le linee guida dell'Oms con dettagliate liste di controllo per la gestione del rischio pandemico nel gennaio 2019; le linee guida dell'Oms sui passi da seguire per elaborare o aggiornare i piani pandemici nazionali nel marzo 2018; le linee guida dell'Oms sul come condurre esercitazioni di simulazione per convalidare i piani pandemici nazionali nel settembre 2018;

   risulta quindi chiaro che la progettazione di uno scenario pandemico ha formato oggetto di una pluralità di interventi da parte delle organizzazioni quali Oms e Unione europea che avrebbero dovuto trovare ricezione e accoglimento adeguato nel quadro disciplinare italiano;

   come noto il piano pandemico nazionale è stato formulato nel 2006, ma non è mai stato aggiornato –:

   in quale modo si sia dato riscontro alle plurime comunicazioni provenienti da Oms e Unione europea inerenti al rischio pandemico come sopra richiamate;

   chi fosse deputato a dare corso alla ricezione di queste linee guida e comunicazioni;

   per quale motivo non si sia proceduto ad un aggiornamento puntuale del piano pandemico che avrebbe consentito di dare una risposta cogente e attuale alla pandemia in atto.
(4-07571)