ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07562

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 429 del 18/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: FERRO WANDA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 18/11/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA 18/11/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 18/11/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07562
presentato da
FERRO Wanda
testo di
Mercoledì 18 novembre 2020, seduta n. 429

   FERRO e RIZZETTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   si fa sempre più incerto il futuro dell'azienda di call center Abramo Customer Care e, in particolare, dei suoi oltre 3 mila lavoratori e delle loro famiglie che attendono di conoscere i contenuti e le caratteristiche dell'accordo;

   il 31 ottobre 2020 l'azienda calabrese ha, infatti, presentato istanza di concordato preventivo con l'obiettivo dichiarato di preservare la continuità aziendale, garantendo nel frattempo la regolarità del pagamento delle retribuzioni per tutti i dipendenti, ma lo scenario che si sta aprendo ha i contorni del tutto incerti e, se non si risolverà, rischia di avere gravi e irrimediabili ripercussioni sul tessuto economico ed occupazionale della regione Calabria;

   nonostante le rassicurazioni del management aziendale, i lavoratori lamentano ritardi nel pagamento degli stipendi, visto che a settembre avrebbero ricevuto il 30 per cento in meno di quanto dovuto e non sarebbe stata ancora pagata la mensilità di ottobre, come confermato dai sindacati: «Lo scenario in cui l'Azienda versa a distanza di un mese circa dalla presentazione del Piano Industriale avvenuto il 29 settembre sembra essere tutto stravolto. Abramo Customer Care riconduce tutte le responsabilità di questa rocambolesco cambiamento ad un dietro-front da parte delle banche e della finanza che hanno, a suo dire, abbandonato il progetto nelle ultime settimane. Questa notizia che porta con sé fortissime preoccupazioni si aggiunge all'impossibilità palesata la settimana scorsa da parte di ABRAMO Customer Care di pagare le spettanze relative alle competenze di Settembre entro i tempi dovuti, effettuando il pagamento del 70 per cento dello stipendio. L'avvio della istanza di concordato rappresenta il culmine di un insieme di incertezze sul futuro, che a partire da gennaio scorso, hanno visto generare forti preoccupazioni tra i lavoratori. La situazione rischia di prendere una piega non prevedibile»;

   il caso della Abramo Customer Care negli ultimi anni si è fatto sempre più complesso, tra continue crisi e un ridimensionamento occupazionale continuo, e dopo il «caso» Lamezia scoppiato poco più di un anno fa e la definitiva chiusura della sede dell'area industriale ex-Sir, a settembre 2020 è stato il mancato rinnovo della commessa «060606» a mettere in discussione l'impiego di 107 lavoratori dell'azienda, come denunciato con atto di sindacato ispettivo n. 4-06719, rimasto ad oggi senza risposta:

   pur nel rispetto delle dinamiche di mercato, le istituzioni devono fare ogni sforzo possibile per proteggere le attività capaci di restituire dignità al lavoro in territori delicati come quello calabrese, che vivono da tempo una grave situazione economica e sociale, aggravata dall'emergenza da Covid-19, e sono state finora relegate ad una mera politica assistenziale, se solo si considera che dall'ultimo rapporto della Banca d'Italia è emerso come oltre 92 mila famiglie calabresi usufruiscono di reddito o pensione di cittadinanza –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, considerata la gravità degli stessi, quali immediate iniziative di competenza intenda intraprendere per attenzionare la crisi che da tempo ha investito la Abramo Customer Care, al fine di assicurare la continuità occupazionale, anche attraverso l'apertura di un tavolo di crisi che metta in sicurezza il tessuto produttivo territoriale.
(4-07562)