ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07433

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 425 del 10/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: MULE' GIORGIO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 10/11/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 10/11/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07433
presentato da
MULÈ Giorgio
testo di
Martedì 10 novembre 2020, seduta n. 425

   MULÈ. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 103-bis del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 (cosiddetto decreto Rilancio), introdotto nel corso dei lavori alla Camera dei deputati a seguito dell'approvazione di un emendamento presentato dall'interrogante, autorizza la spesa di 6 milioni di euro per l'anno 2020 in favore dei lavoratori frontalieri residenti in Italia, che svolgono la propria attività nei Paesi confinanti o limitrofi ai confini nazionali ovvero operanti nei Paesi confinanti o limitrofi extra-Unione europea;

   la disposizione citata prevede altresì che, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, d'intesa con il Ministro dell'economia e delle finanze, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto in questione sono stabiliti i criteri per il riconoscimento del beneficio nel rispetto del limite di spesa previsto;

   nonostante siano ampiamente trascorsi i trenta giorni previsti dalla norma, il decreto attuativo citato non è stato ancora emanato, continuando a provocare notevoli disagi ai lavoratori frontalieri;

   a tal proposito, il 5 novembre 2020, l'interrogante ha svolto una interrogazione a risposta immediata (5-04948) in XI Commissione chiedendo chiarimenti al Ministero del lavoro e delle politiche sociali circa le tempistiche di emanazione del decreto attuativo menzionato;

   in tale occasione, il Sottosegretario Stanislao Di Piazza ha affermato che «nella predisposizione del suddetto decreto interministeriale, anche a seguito del confronto con la Direzione Centrale Ammortizzatori Sociali dell'INPS, sono emerse alcune criticità, legate soprattutto all'esatta individuazione della platea dei beneficiari del contributo e pertanto, gli uffici coinvolti, hanno riscontrato la necessità di ulteriori chiarimenti e approfondimenti»;

   ad avviso dell'interrogante, è intollerabile che dopo tre mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, il Governo si sia trincerato dietro quello che appare all'interrogante un linguaggio burocratese, nel tentativo di nascondere la propria incapacità di adempiere ai doveri previsti dalla legge;

   è, altresì, sconcertante che la già conclamata incompetenza e inadeguatezza dell'Inps, a danno dei lavoratori, in un momento di così grande incertezza e difficoltà economica, sia stata purtroppo confermata anche in tale occasione –:

   se il Ministro interrogato non intenda chiarire dettagliatamente quali siano le criticità riscontrate dall'Inps nell'individuazione della platea dei beneficiari del contributo previsto dall'articolo 103-bis del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, precisando con quali tempistiche intenda emanare il decreto previsto dalla normativa appena citata.
(4-07433)