ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07393

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 422 del 04/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: SASSO ROSSANO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 04/11/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 04/11/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07393
presentato da
SASSO Rossano
testo di
Mercoledì 4 novembre 2020, seduta n. 422

   SASSO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   da un articolo comparso sul quotidiano «La Verità» del 24 ottobre 2020, si apprende che esisterebbe un file audio inviato sull'applicazione di messaggistica «Telegram» di un gruppo collegato al sindacato Dirigenti scuola, nel quale un dirigente di questo sindacato spiegherebbe quanto sta accadendo nella camera di consiglio della sesta sezione del Consiglio di Stato in merito ai ricorsi presentati da alcuni partecipanti al concorso per dirigenti scolastici 2017, per presunte irregolarità in 440 elaborati di vincitori;

   nel 2019 il Tar aveva annullato il concorso, ordinando la pubblicità di migliaia di elaborati dei vincitori, ma il Ministero dell'istruzione si era rifiutato e aveva avanzato opposizione all'annullamento al Consiglio di Stato che, nel luglio 2019, aveva sospeso gli effetti della sentenza del Tar rinviando al 15 ottobre 2020 l'udienza per decidere sul merito della questione;

   l'attenzione sulla vicenda si è amplificata visto che al concorso ha partecipato anche la Ministra Azzolina, al tempo deputata e componente della VII Commissione permanente (Cultura, scienza e istruzione) della Camera dei deputati, oggi Ministro dell'istruzione in carica, la quale ha svolto il concorso in Sardegna e risulta tra i vincitori. Da quasi un anno il Ministero dell'istruzione ad avviso dell'interrogante, nega ogni trasparenza su questo concorso;

   la partecipazione a questo concorso di un candidato divenuto poi Ministro, attualmente in carica, rende, ad avviso dell'interrogante, ancora più inquietante la citata fuga di notizie dalla camera di consiglio del Consiglio di Stato, che sta decidendo in merito ai ricorsi presentati dagli esclusi proprio al medesimo concorso; camera di consiglio che, per legge, dovrebbe essere segreta per assicurare equilibrio nella decisione, scevra da qualsiasi condizionamento esterno;

   al contrario, secondo quanto riportato dal quotidiano, l'informatore avvertirebbe il gruppo con le seguenti parole: «messaggi che io ricevo e che chiaramente sono in via riservata e non li posso dire», specificando che lui non parla «con l'ultimo arrivato, eh?» e che le sue fonti sarebbero «il capo dipartimento» e «l'avvocato che segue il ricorso da parte dell'Avvocatura»; insomma i vertici della pubblica amministrazione e l'avvocato dello Stato, i diretti avversari dei ricorrenti, «loro vedono la cosa in senso positivo: hanno avuto segnali di fumo...»; l'informatore suggerisce prudenza, ma avverte che «i segnali sono positivi», invitando tutti alla riservatezza, «perché ci sono un sacco di nemici», ma spiega che «al Ministero stanno tranquilli. Chiaro? Non posso andare oltre, mi sono già spinto molto soltanto per tranquillizzarvi»;

   se queste dichiarazioni dovessero corrispondere al vero, costituirebbero un'incredibile fuga di notizie. Proprio la sesta sezione del Consiglio di Stato, nel luglio 2016 (sentenza n. 3303), ha stabilito che «il principio di segretezza esclude che le parti abbiano il diritto di essere informate non solo del contenuto, ma anche delle modalità di svolgimento della decisione, sotto il profilo temporale o del numero delle camere di consiglio che si rendono necessarie per completare la deliberazione» e che «la segretezza evidentemente vale non solo nei confronti del pubblico, ma soprattutto nei confronti delle parti, al fine di assicurare la libertà della decisione»;

   l'atteggiamento poco collaborativo del Ministro dell'istruzione in specie riguardo all'accesso agli atti di una procedura concorsuale cui lei stessa ha partecipato, a parere dell'interrogante, evidenzia un sostanziale conflitto di interessi, ledendo il principio della buona amministrazione e danneggiando l'intera politica governativa sulla scuola –:

   di quali elementi disponga il Governo in ordine a quanto segnalato in premessa e quali eventuali iniziative di competenza intenda assumere, alla luce del principio del «buon andamento e imparzialità dell'amministrazione», tutelato dell'articolo 97 della Costituzione.
(4-07393)