Legislatura: 18Seduta di annuncio: 418 del 29/10/2020
Primo firmatario: MOLTENI NICOLA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 29/10/2020
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 29/10/2020
MOLTENI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
a Borgo Mezzanone un cittadino nigeriano di 25 anni, Evans Nwafor, già con precedenti penali per il reato di lesioni, è stato fermato dalla polizia con l'accusa di aver ucciso al culmine di una lite, la sera del 27 ottobre scorso, un connazionale;
secondo una prima ricostruzione dei fatti sulla base delle indagini effettuate dalla squadra mobile di Foggia e dal commissariato di polizia di Manfredonia, i due immigrati avrebbero cominciato a litigare in una baracca-ristorante dove lavorava la vittima e dove il suo presunto assassino era andato per mangiare;
dalla stampa si apprende che l'indagato avrebbe ammesso di aver ucciso il connazionale a seguito di un diverbio legato al cibo, degenerato in una violenta rissa e finito con due coltellate al petto e alla gola della vittima, e dunque risulta ora accusato del reato di omicidio aggravato dai futili motivi;
l'uccisione è avvenuta nel cosiddetto «ghetto» di Borgo Mezzanone, una baraccopoli abusiva sorta attorno al Cara di Foggia, dove sono accampati e vivono circa 1.500 immigrati clandestini, già noto alle cronache per essere spesso teatro di episodi di violenza e illegalità e per il suo degrado;
proprio per questo il precedente Ministro dell'interno si era adoperato fin da subito per procedere al progressivo smantellamento dell'insediamento abusivo, che è di particolare vastità e si estende per circa quattro ettari, per arrivare poi entro pochi mesi alla sua definitiva chiusura e alla bonifica dell'area;
l'allora Ministro Matteo Salvini aveva programmato ed effettuato diversi interventi nei mesi di febbraio, marzo, aprile e luglio 2019 durante i quali furono impiegate centocinquanta unità delle forze dell'ordine per le perquisizioni e la contestuale bonifica dell'area, mentre le operazioni di abbattimento furono condotte dal Genio militare supportato dai vigili del fuoco;
risulta che il prefetto di Foggia allora firmò, previo nullaosta dell'autorità giudiziaria, «per ragioni di ordine e sicurezza pubblica» il decreto per il suo abbattimento e che, nel corso delle perquisizioni, si rilevarono all'interno delle baracche «attività commerciali illecite e altre illegalità»;
successivamente al cambio del Governo dello scorso anno, tali attività di ripristino della legalità e di bonifica dell'area paiono però essersi arrestate e ciò sembra confermato anche dell'ultimo caso di cronaca sopra riportato, un episodio che conferma la ripresa e il dilagare della violenza e del degrado all'interno della baraccopoli di Borgo Mezzanone –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e quali iniziative di competenza abbia già assunto o intenda assumere per procedere al definitivo abbattimento dell'accampamento abusivo di Borgo Mezzanone e alla bonifica dell'area interessata.
(4-07333)