ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07328

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 418 del 29/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: ANZALDI MICHELE
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 29/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 29/10/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07328
presentato da
ANZALDI Michele
testo di
Giovedì 29 ottobre 2020, seduta n. 418

   ANZALDI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   il 23 luglio 2018 Ferrarini Spa ha depositato presso il tribunale di Reggio Emilia un concordato preventivo con riserva (articolo 161.6 legge fallimentare), quindi è stata ammessa alla procedura il 12 marzo 2019;

   da giugno 2019 a dicembre 2019, Intesa Sanpaolo e la società a totale partecipazione pubblica Amco Spa (100 per cento capitale detenuto dal Ministero dell'economia e delle finanze) hanno richiesto, come creditrici con una quota del passivo superiore al 10 per cento, di accedere ai documenti della procedura e della società, al fine di depositare una proposta concorrente ex articolo 163.4 legge fallimentare. Tali richieste hanno incontrato continui ostacoli;

   il Tribunale di Reggio Emilia il 6-8 maggio 2020 ha:

    (i) accolto, con un primo decreto, la rinuncia di Ferrarini alla proposta concordataria, dichiarando l'improcedibilità del concordato preventivo di Ferrarini;

    (ii) accolto, con un secondo decreto, l'istanza di concordato in bianco ex articolo 161.6 legge fallimentare di Ferrarini, concedendo termine per una nuova proposta;

   i predetti decreti sono stati impugnati da Intesa Sanpaolo e Unicredit avanti alla corte d'Appello di Bologna, evidenziando la loro illegittimità e il difetto di competenza del tribunale di Reggio Emilia;

   nel frattempo, in data 10 agosto 2020, Intesa Sanpaolo e Unicredit come proponenti e quali Partner industriali BONTERRE-Grandi Salumifici Italiani di Modena (66,82 per cento primo produttore italiano salumi e formaggio parmigiano reggiano), OPAS di Carpi di Modena (5,53 per cento primo player italiano nella macellazione suina) e CAI-Happy Pig (27,65 per cento veicolo di Consorzi Agrari d'Italia s.r.l.) hanno presentato avanti al tribunale di Reggio Emilia una proposta concorrente circa Ferrarini S.p.a. Per stesse dichiarazioni sulla stampa dei presentatori, detta proposta, accolta positivamente da tutte le associazioni settoriali, è caratterizzata da una notevole quota di soddisfo già garantita e depositata e, soprattutto, è suscettibile di upgrade e miglioramenti;

   in data 31 agosto 2020 Ferrarini S.p.a. ha ripresentato avanti al tribunale di Reggio Emilia una propria proposta in luogo di quella come sopra ritirata, che vedrà l'azienda passare sotto il controllo del Gruppo Pini (bresaole) e della stessa Amco Spa, che, nel frattempo, non solo è divenuta consocia col 20 per cento del Gruppo Pini nell'iniziativa, ma finanzierà la società controllata da Gruppo Pini, in caso di acquisizione della Ferrarini in sede concordataria, con 12 milioni di euro a medio-lungo. L'intervento di Amco è stato oggetto di critica da parte di numerosi esponenti delle associazioni agricole, preoccupati per il sostegno a Gruppo Pini, che svolge prevalentemente all'estero la sua attività (in specie Spagna e Ungheria);

   si apprende da fonti di stampa che la corte d'appello di Bologna, pronunciandosi sull'impugnativa presentata da Intesa Sanpaolo e Unicredit, ha di fatto azzerato tutto il procedimento, con il venir meno degli effetti di tutti gli atti e le proposte sin qui depositate, compresa la proposta del Gruppo Pini e della società pubblica Amco che, si legge sulla stampa, dovrà essere ripresentata presso il tribunale fallimentare di Bologna –:

   alla luce di quanto sopra, delle notizie e delle inchieste della stampa straniera e italiana che evidenziano gravi imputazioni penali per il Gruppo Pini e – come se non bastasse – del fatto che su Amco pende una denuncia alla Commissione europea per violazione della disciplina sugli aiuti di Stato, se il Governo non intenda valutare l'opportunità di richiedere ad Amco, pure in quanto ente sostanzialmente sottoposto alla direzione e coordinamento del Ministero dell'economia e delle finanze, un «passo indietro», ossia:

    di non prestare nuovamente il proprio consenso ad operazioni pericolose e segnatamente oltre il suo mandato, e che potrebbero, tra l'altro, esporre lo Stato italiano, in sede europea, al rischio di ammenda per infrazione della relativa disciplina sugli aiuti di Stato.
(4-07328)