ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07307

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 417 del 28/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: MINARDO ANTONINO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 28/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/10/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 06/11/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07307
presentato da
MINARDO Antonino
testo di
Mercoledì 28 ottobre 2020, seduta n. 417

   MINARDO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro della salute, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie. — Per sapere – premesso che:

   il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri illustrato dal Presidente del Consiglio dei ministri domenica 24 ottobre 2020 non piace ai sindaci. Secondo la bozza circolata in un primo momento i primi cittadini avrebbero potuto disporre la chiusura al pubblico, dopo le ore 21, di vie o piazze nei centri urbani dove si possono creare situazioni di assembramento. Poi il riferimento ai sindaci è stato tolto e, all'articolo 1, del decreto si legge che «delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico dopo le 21». Un carico di responsabilità enorme per i sindaci che si sono sentiti lasciati soli a gestire una situazione poco realizzabile. Si è d'accordo sul fatto che i sindaci vengano delegati per la tutela della salute pubblica, ma prima devono essere dotati dei mezzi e di tutte le informazioni e le linee guida per gestire l'emergenza;

   la successiva precisazione del Viminale non cambia le cose. Viene specificato che, con il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, lo Stato non abbandona i comuni, né li investe di responsabilità improprie: i primi cittadini, che sono autorità sanitarie locali, saranno ovviamente supportati in tutto dai prefetti, negli appositi comitati provinciali di ordine pubblico. Secondo l'interrogante il problema rimane perché mancano le basi fondamentali: dati, informazioni, forze dell'ordine, strumenti adeguati alla richiesta e soprattutto risorse. I primi cittadini di tutta Italia, privati delle entrate, non potranno mai affrontare anche questo compito: devono aiutare le imprese e le famiglie; il periodo di lockdown ha dimezzato le entrate per gli enti locali che hanno dovuto, come giusto che sia, ridurre tasse e tributi locali. Poche entrate ma le uscite devono essere sostenute ugualmente: trasporto pubblico, l'illuminazione, la raccolta dei rifiuti e altro. Soldi che non bastano con il rischio di non poter fornire servizi ai cittadini –:

   se non sia necessario adottare iniziative volte a stanziare adeguate risorse economiche (fin dal prossimo disegno di legge di bilancio o con iniziative normative urgenti) e dotare dei mezzi opportuni i sindaci perché attivino in modo idoneo e congruo le misure previste dal nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri a tutela della salute dei cittadini.
(4-07307)