ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07292

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 417 del 28/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: BIGNAMI GALEAZZO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 28/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 28/10/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07292
presentato da
BIGNAMI Galeazzo
testo di
Mercoledì 28 ottobre 2020, seduta n. 417

   BIGNAMI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   in data 4 giugno 2020 il Ministero della salute pubblicava la «Circolare Prevenzione e controllo dell'influenza: raccomandazioni per la stagione 2020-2021» con la quale, oltre a fornire informazioni sulla sorveglianza epidemiologica e virologica, forniva raccomandazioni per la prevenzione dell'influenza attraverso la vaccinazione;

   non potendo escludere la possibilità di una co-circolazione di virus para influenzali, influenzale e SARS-Cov-2, il documento sottolineava l'importanza della vaccinazione per tutte le persone sopra 65 anni di età, con o senza patologie con estensione ai pazienti 60-64 anni, per pazienti con patologie croniche di tutte le età, per le categorie a rischio sanitarie e socio-sanitarie, donatori di sangue, familiari a contatto con pazienti fragili ed insegnanti delle scuole dell'obbligo;

   data la situazione epidemiologica relativa alla circolazione del virus SARS-CoV-2, il documento raccomandava di «anticipare la conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall'inizio di ottobre...». Anche AIFA, in accordo con il Ministero della salute, recepiva tale raccomandazione;

   va preso atto dei notevoli ritardi sulle consegne dei vaccini antinfluenzali che destano serie preoccupazioni riguardo la fattibilità per i medici di medicina generale e per i servizi vaccinali presenti sul territorio di riuscire ad effettuare tutte le vaccinazioni necessarie nel tempo utile indicato, considerato anche che le norme anti-Covid per il distanziamento sociale e l'obbligo di prenotazione determinano già un allungamento dei tempi;

   anche per le prenotazioni in farmacia per l'acquisto dei vaccini da parte di chi non ha diritto alla gratuità vi sono liste d'attesa superiori al mese ed è alquanto improbabile che tutte potranno essere evase;

   alcune regioni, fra cui l'Emilia-Romagna, hanno dichiarato che tali ritardi deriverebbero dall'avvio anticipato della campagna vaccinale e dall'aumento delle richieste da parte dei cittadini che avrebbero comportato difficoltà logistiche da parte delle ditte produttrici;

   la situazione sopra evidenziata era ampiamente prevedibile, data anche l'insistente campagna pro-vaccinazione avviata già da molti mesi dal Governo, e pertanto le giustificazioni addotte a motivazione di tali ritardi non appaiono plausibili;

   si ritiene inoltre che la previsione di una più che probabile recrudescenza del virus Covid-19 durante la stagione autunnale, in concomitanza con l'insorgere di altre forme influenzali e parainfluenzali, avrebbe dovuto indurre il Ministero della salute, in sinergia con l'Aifa e con le regioni ad una più attenta programmazione di tutta la filiera inerente le vaccinazioni a partire dall'anticipazione ed implementazione degli ordini;

   la disponibilità dei vaccini antinfluenzali sul territorio nazionale risulta molto eterogenea e alcune regioni sono più in difficoltà rispetto ad altre: a fine settembre 2020 secondo i dati della Fondazione Gimbe in sette regioni (Abruzzo, Basilicata, Lombardia, Molise, Piemonte, Umbria, Valle d'Aosta) e due province autonome (Trento e Bolzano), mancavano le scorte per proteggere almeno il 75 per cento delle persone rientranti nelle cosiddette categorie a rischio, mentre nel resto del territorio il problema riguardava la situazione in generale, essendo lontani da una disponibilità diffusa per tutti;

   da quanto affermato dal Presidente nazionale Anpas, Fabrizio Pregliasco, questa difformità dipenderebbe da un mancato coordinamento di acquisto nazionale che avrebbe potuto rendere più omogenea la distribuzione fra i territori, che hanno invece stipulato contratti, a seconda delle regioni, attraverso le proprie centrali d'acquisto, le agenzie di servizi, gli Ats o le Asl –:

   a quali cause siano attribuibili gli ingenti ritardi nella distribuzione dei vaccini antinfluenzali e se siano state accertate, per quanto di competenza, eventuali responsabilità per tali ritardi;

   se sia stata effettuata una valutazione rispetto alla necessità di un coordinamento di acquisto nazionale che avrebbe potuto evitare tale situazione, e in caso negativo, per quali ragioni;

   se, data la situazione emergenziale, siano state attivate iniziative urgenti, per quanto di competenza, al fine di ovviare ai ritardi delle consegne dei vaccini e, in caso di risposta affermativa, quali.
(4-07292)