ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07283

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 416 del 27/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: SILVESTRONI MARCO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 27/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27/10/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27/10/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 04/11/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07283
presentato da
SILVESTRONI Marco
testo di
Martedì 27 ottobre 2020, seduta n. 416

   SILVESTRONI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 ottobre 2020, all'articolo 1, comma 9, lettere e) e f), dispone la sospensione delle competizioni e degli eventi sportivi degli sport individuali e di squadra svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, e la sospensione delle attività di «palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (...) nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi»;

   alla successiva lettera g) il medesimo decreto dispone che lo svolgimento degli sport di contatto con le riserve di cui al decreto, è sospeso: «sono altresì sospese l'attività sportiva dilettantistica di base le scuole e l'attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto nonché tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto, anche se aventi carattere ludico-amatoriale»;

   alla lettera ee) il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri stabilisce che «le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5:00 fino alle 18:00»;

   il decreto prevede la durata di tali restrizioni fino al 24 novembre 2020, salvo ulteriori decisioni in merito:

   a poche ore dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sono state innumerevoli e da ogni parte d'Italia le reazioni di rabbia, sconforto e disperazione delle categorie colpite ingiustamente dallo stesso, in particolar modo i titolari e/o gestori di bar, pub, ristoranti, pasticcerie, gelaterie, nonché i titolari e/o gestori di palestre, piscine, centri sportivi e ricreativi, centri benessere, centri culturali e centri sociali, che lamentano la contrazione del loro diritto al lavoro totalmente immotivata;

   da quando esiste l'emergenza epidemiologica tali luoghi hanno sempre non solo puntualmente osservato tutte le norme regolamentari previste dai protocolli in materia COVID-19, ma anche investito ulteriori risorse economiche nella sicurezza e nella salvaguardia sia delle persone che dei rispettivi luoghi di lavoro, tanto che in tutta Italia nessuno dei luoghi sopraindicati è stato oggetto di nuovi contagi o addirittura focolai;

   risulta del tutto contraddittoria la previsione di chiusura degli esercizi alle ore 18:00, come a prevedere un'incidenza meramente «oraria» del virus, senza piuttosto indicare magari ulteriori misure di controllo atte alla dovuta vigilanza, ma prolungando il normale orario di lavoro almeno fino alle ore 24:00;

   le misure adottate con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri emanato non appaiono suffragate da fondate motivazioni, lasciando intravedere, a parere dell'interrogante, il concretizzarsi che di un abuso nei confronti delle citate categorie, non trovando fondamento in obiettive ragioni di pericolo;

   le citate disposizioni, ad avviso dell'interrogante, si risolveranno, in maniera del tutto ingiustificata, in un pesantissimo danno economico alle categorie interessate e il rischio di definitiva chiusura delle attività o ancor peggio pericolose infiltrazioni di frange criminali nella gestione delle stesse, oltre che in un'inammissibile contrazione del diritto al lavoro degli operatori –:

   se intendano indicare i motivi specifici che hanno condotto alle prescrizioni di cui in premessa e se non ritengano, alla luce dei fatti richiamati e dell'allarme sociale che gli stessi stanno destando in tutto il Paese, di apportare alle stesse urgenti modifiche.
(4-07283)