Legislatura: 18Seduta di annuncio: 411 del 19/10/2020
Primo firmatario: MURELLI ELENA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 19/10/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BOLDI ROSSANA LEGA - SALVINI PREMIER 19/10/2020 DE MARTINI GUIDO LEGA - SALVINI PREMIER 19/10/2020 FOSCOLO SARA LEGA - SALVINI PREMIER 19/10/2020 LAZZARINI ARIANNA LEGA - SALVINI PREMIER 19/10/2020 LOCATELLI ALESSANDRA LEGA - SALVINI PREMIER 19/10/2020 PANIZZUT MASSIMILIANO LEGA - SALVINI PREMIER 19/10/2020 SUTTO MAURO LEGA - SALVINI PREMIER 19/10/2020 TIRAMANI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 19/10/2020 ZIELLO EDOARDO LEGA - SALVINI PREMIER 19/10/2020 DARA ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 19/10/2020 CAVANDOLI LAURA LEGA - SALVINI PREMIER 19/10/2020
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 19/10/2020 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 26/10/2020
RITIRATO IL 28/10/2020
CONCLUSO IL 28/10/2020
MURELLI, BOLDI, DE MARTINI, FOSCOLO, LAZZARINI, LOCATELLI, PANIZZUT, SUTTO, TIRAMANI, ZIELLO, DARA e CAVANDOLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
già con precedenti atti di sindacato ispettivo, gli interroganti richiedevano informazioni in merito allo stato di avanzamento delle sperimentazioni relative ai medicinali e ai trattamenti potenzialmente utili nella lotta contro il virus Sars-Cov-2;
in particolare, si richiedevano aggiornamenti sui trattamenti a base di idrossiclorochina, sperimentata con successo, tra gli altri, presso l'ospedale di Piacenza, nonché sui trattamenti a base di plasma iperimmune, alla luce dei risultati ottenuti presso il policlinico San Matteo di Pavia e l'ospedale Carlo Poma di Mantova;
nelle ultime settimane, gli organi di stampa hanno evidenziato alcune problematiche di carattere burocratico che starebbero ostacolando i predetti protocolli e che – ad avviso degli interroganti – meriterebbero di essere prese in carico urgentemente da parte delle autorità competenti;
con riguardo all'idrossiclorochina, in particolare, risulta che l'Aifa ne abbia sospeso l'autorizzazione all'uso per il trattamento dell'infezione da Sars-Cov-2, con decorrenza 26 maggio 2020, sulla base di uno studio pubblicato pochi giorni prima sulla rivista The Lancet;
peccato – aggiungono gli interroganti – che in data 5 giugno 2020 quello stesso studio sia stato ritirato dalla medesima rivista che l'ha pubblicato, a fronte delle segnalazioni inviate da centinaia di ricercatori di tutto il mondo che ne hanno contestato radicalmente la validità;
peraltro, nel corso della prima ondata dell'epidemia, sono stati già curati centinaia e centinaia di pazienti con idrossiclorochina, in particolare nella realtà di Piacenza, ma anche in altre aree del Paese e, di recente, sono stati pubblicati nuovi studi sull'efficacia del medicinale, tra cui un lavoro italiano, pubblicato da «European journal of medicine», ove si conferma che l'utilizzo precoce di tale farmaco abbassa notevolmente i tassi di mortalità dal 16 per cento al 9 per cento circa;
l'idrossiclorochina è, poi, un farmaco molto economico (una confezione costa appena 4 euro) e il suo utilizzo nel trattamento domiciliare dell'infezione da Sars-Cov-2 può evitare il ricovero ospedaliero, oltre che ridurre – a quanto consta – il tasso di mortalità; anche la durata della terapia è molto breve, avendo una durata di 7 giorni, peraltro a dosi non elevate;
non si comprende, allora, perché si debba impedire l'utilizzo di tale medicinale che, tra l'altro, è estremamente noto e viene impiegato già decenni per la cura delle malattie autoimmuni; non è chiaro, ancora, per quale ragione l'Aifa sia stata così celere nel bloccare l'impiego del farmaco e rimanga, invece, immobile adesso che bisogna rettificare la decisione presa. Sono questi gli interrogativi fondamentali;
con riguardo, poi, al plasma iperimmune si riportano le dichiarazioni del professor Menichetti dell'azienda ospedaliero-universitaria di Pisa – in prima linea nello studio Tsunami, assieme agli ospedali di Mantova e Pavia – secondo cui il protocollo avrebbe subito una battuta d'arresto a causa di «una mancata semplificazione delle procedure che hanno determinato ritardi burocratici e amministrativi indegni perché per firmare un contratto con Aifa e Iss ogni singola azienda deve seguire una procedura diversa»;
a parere degli interroganti, tra uno scenario catastrofico e l'altro, tra una proroga dell'emergenza e l'altra, sarebbe opportuno che il Governo si attivasse per affiancare la ricerca scientifica e dare soluzione ai problemi da questa sollevati –:
se non ritengano opportuno promuovere un riesame della decisione presa con riguardo al principio attivo idrossiclorochina, alla luce delle evidenze scientifiche disponibili e delle richieste all'uopo avanzate dai medici prescrittori;
quale sia lo stato di avanzamento dello studio Tsunami, quali siano le criticità che hanno determinato una frenata sulla tabella di marcia e quali iniziative di competenza intendano adottare per superarle;
quali siano gli ulteriori programmi in sperimentazione e quali tra questi stiano dando i risultati più promettenti nel trattamento dell'infezione.
(4-07174)