ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07173

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 411 del 19/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: ZANICHELLI DAVIDE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 19/10/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07173
presentato da
ZANICHELLI Davide
testo di
Lunedì 19 ottobre 2020, seduta n. 411

   ZANICHELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   l'aeroporto di Parma «Giuseppe Verdi» nasce nel primo dopoguerra, alle porte della città di allora, come campo volo di 800 metri di lunghezza. Ora, a distanza di oltre 70 anni, l'attuale pista è quasi inglobata nel tessuto urbano cittadino, con migliaia di edifici nelle immediate vicinanze e decine di migliaia di residenti;

   secondo il progetto presentato dalla società incaricata della gestione, è previsto l'allungamento della pista dagli attuali 2.124 metri (misura da verificare, è tuttora aperto un esposto presso la Procura della Repubblica di Parma) fino a 2.880 metri nonché la realizzazione di un terminal cargo in zona sud e hangar per aerei privati a fianco dell'attuale aerostazione;

   attualmente, il problema non è percepito dalla popolazione in quanto l'attività dell'aeroporto è pressoché inesistente (dopo perdite di oltre 44 milioni di euro negli ultimi 11 anni di esercizio, molti dei quali costituiti da denaro pubblico), la differenza di impatto con la configurazione aeroportuale di domani, se verrà allungata la pista e implementato il terminal cargo, sarà principalmente dovuta alle diverse tipologie di velivoli ed alla frequenza dei loro movimenti nella zona;

   appare altresì evidente che, al raddoppio dell'apertura alare, corrisponda invece un impatto in termini di inquinamento acustico ed ambientale, di otto-dieci volte superiore in funzione delle maggiori potenze dei motori e dei relativi consumi di carburante;

   il 17 aprile 2020 la precedente Commissione Via in proroga ha dato parere favorevole al Piano di sviluppo aeroportuale presentato da Enac relativo all'aeroporto di Parma, che prevede tra le altre cose l'allungamento della pista dagli attuali 2.124 metri a 2.880 metri;

   in data 25 maggio 2020 si è insediata la nuova commissione Via Vas che sostituisce la precedente, rimasta in carica per oltre dodici anni in proroga;

   la pista di Parma è attualmente classificata in codice ICAO 4 C e il progetto prevede di portarla addirittura a livello 4 E, traffico di aerei di grosse dimensioni, con inevitabile rischio aeronautico;

   è evidente che il progetto di un piano di sviluppo aeroportuale, che preveda modifiche in ampliamento delle attuali infrastrutture aeroportuali anche di volo debba, già nel suo stato, risultare conforme alle prescrizioni aeronautiche regolamentari vigenti al momento della presentazione e che invece l'attuale aeroporto di Parma continua ad avere un piano di rischio emesso in violazione delle cogenti prescrizioni dettate da Enac e risulta ancor oggi non compatibile per le aree di tutela;

   il piano di rischio di Parma presenta, sin dal 2012, evidenti carenze riguardo la predisposizione delle fasce di rispetto laterali C e D;

   il fatto che la precedente Commissione Via abbia tratto le proprie conclusioni, non solo in mancanza di un piano di rischi aeroportuale conforme alle prescrizioni di legge del vigente regolamento per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti, ma addirittura in presenza di una conclamata valutazione negativa di Enac circa le soluzioni di panificazione urbanistica adottate nelle zone soggette a tutela aeronautica, costituisce per l'interrogante un chiaro «vulnus» alla legittimità del parere stesso, oltre che all'incolumità delle persone che vivono nelle adiacenze dell'aeroporto –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti e, considerata la gravità degli stessi, quali urgenti iniziative, per quanto di competenza, intenda adottare, anche in autotutela;

   se il Ministro interrogato ritenga che si sia tenuto conto dei vincoli e delle zone di tutela previste dal vigente regolamento per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti.
(4-07173)