ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07156

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 410 del 16/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: PALAZZOTTO ERASMO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 16/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 16/10/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07156
presentato da
PALAZZOTTO Erasmo
testo di
Venerdì 16 ottobre 2020, seduta n. 410

   PALAZZOTTO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   da diversi articoli pubblicati nei giorni scorsi si apprende che alcuni migranti con regolare permesso di soggiorno, provvisti di domicilio e richiedenti asilo risultati positivi al COVID-19, ospitati nei centri di accoglienza straordinaria a Roma, come in altre città, sono stati trasferiti, senza alcun preavviso, in Sicilia e Puglia per essere posti in isolamento fiduciario sulle navi quarantena che sostano di fronte ai porti di Trapani, Palermo e Bari;

   tali trasferimenti, probabilmente sono dovuti al fatto che all'interno dei centri di accoglienza dove si registrano casi di positività al COVID-19 non ci sono spazi adeguati per collocare in isolamento fiduciario le persone risultate positive;

   alcuni di loro avrebbero avuto solo il primo tampone rapido, che non sempre è attendibile, e non hanno potuto fare il secondo tampone di conferma, perché erano stati immediatamente trasferiti;

   da quando questi richiedenti asilo sono stati trasferiti sulla nave quarantena non sono più stati visitati da un medico, avrebbero la stessa mascherina e le stesse lenzuola da giorni, trovandosi quindi paradossalmente più in pericolo su una nave con tutti positivi, che altrove;

   a parere dell'interrogante si è di fronte ad un atto illegittimo, contrario ai principi costituzionali. Dei liberi cittadini sono stati privati della libertà personale in mancanza di un provvedimento individuale che giustifichi tale privazione e sono stati trasferiti in maniera coatta con una procedura non prevista in nessuna delle misure di prevenzione del contagio adottate dal Governo e valide per tutti i cittadini sia italiani che stranieri;

   tale situazione sta arrecando anche danni materiali ai migranti trasferiti dal momento che alcuni di loro sono anche vittime di tortura, che hanno subito abusi in Libia, in attesa di interventi chirurgici e avevano già fissato appuntamenti al Samifo (una struttura sanitaria che si occupa di vittime di tortura) per accertare le violenze subite. Il trasferimento in questi casi rischia di non permettere la produzione della certificazione necessaria per procedere con la richiesta di asilo o con i ricorsi;

   secondo le segnalazioni, ricevute anche da Arci, i ragazzi trasferiti sulle navi quarantena sarebbero stati anche ufficialmente dimessi dai centri di provenienza risultando quindi fuori accoglienza;

   nonostante la pubblicazione delle Linee guida realizzate dal Ministero della salute insieme all'Inmp (Istituto nazionale salute, migrazioni e povertà), è evidente che persistano gravi problemi nella gestione sia dei centri che dei casi di migranti richiedenti asilo COVID-19 positivi evidentemente trattati in maniera difforme rispetto al resto della popolazione, con costi altissimi per la collettività dato la spesa giornaliera che va affrontata per ognuna di queste navi quarantena e per i trasferimenti;

   a parere dell'interrogante la soluzione delle navi quarantena, misura eccezionale destinata ai soli salvati in mare e che andrebbe comunque ripensata, rischia oggi di trasformarsi in un nuovo luogo di detenzione arbitraria per migranti e richiedenti asilo, al di fuori della legge. Occorre quindi individuare urgentemente delle alternative basate sull'individuazione di strutture adeguate sulla terra ferma –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non intenda individuare soluzioni alternative quali l'individuazione di strutture cosiddette «ponte» in cui isolare eventuali richiedenti asilo presenti nei centri di accoglienza risultati positivi al COVID-19, interrompendo immediatamente i trasferimenti di migranti dai centri di accoglienza alle navi quarantena, prassi che all'interrogante risulta illegittima e fortemente lesiva dei diritti fondamentali della persona.
(4-07156)