ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07155

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 410 del 16/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: TATEO ANNA RITA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 16/10/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SASSO ROSSANO LEGA - SALVINI PREMIER 16/10/2020
GAVA VANNIA LEGA - SALVINI PREMIER 16/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 16/10/2020
Stato iter:
15/01/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/01/2021
COSTA SERGIO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/01/2021

CONCLUSO IL 15/01/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07155
presentato da
TATEO Anna Rita
testo di
Venerdì 16 ottobre 2020, seduta n. 410

   TATEO, SASSO e GAVA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   il raddoppio di un tratto di linea ferroviaria di 35 chilometri circa tra Termoli e Lesina da 150 anni blocca lo sviluppo dell'intera linea ferroviaria sulla dorsale Adriatica; dal 1863 la tratta è rimasta a binario unico e, a parte l'elettrificazione, nulla è stato fatto, impedendo la connessione ferroviaria veloce tra Nord e Sud del Paese;

   nonostante la serie di decreti-legge del Governo per la semplificazione di appalti e procedure di valutazione di impatto ambientale (Via) e nonostante le promesse per il recupero del gap infrastrutturale del Sud Italia e per la realizzazione del corridoio Ten-T parte adriatica con la linea Ac-Av, la richiesta di alternative sostanziali di tracciato sul raddoppio Termoli-Lesina, da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, provoca la divisione in due del Paese per i prossimi anni;

   si apprende dalla stampa che, diversamente da ogni buon senso e contrariamente alla possibilità di prevedere compensazioni agli impatti ambientali, previste anche dalle direttive comunitarie sulla Via, in ordine alle interferenze sulla natura e verso gli uccelli «fratino» e «ghiandaia marina» che, secondo il parere di esperti riportato su primonumero.it del 15 ottobre 2020, nemmeno nidificano sul tracciato previsto, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare chiede varianti sostanziali al tracciato, che ne impediscono la realizzazione, prediligendo scelte diverse di carattere tecnico o di aspetti tipologico-costruttivi e dimensionali;

   sembra che le ultime integrazioni al progetto presentate da Rfi sono state giudicate dalla sottocommissione Via insufficienti e lacunose;

   in particolare, oltre agli impatti valutati insormontabili rispetto all'avifauna, si intravedrebbero impatti atmosferici e le barriere antirumore sarebbero inadeguate e obsolete per il territorio della regione Molise, poiché non intervengono direttamente sulla fonte dinamica generatrice del rumore; inoltre, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare valuta che la biodiversità verrebbe danneggiata irrimediabilmente dal passaggio di un numero maggiore di treni ad alta capacità, che creerebbero frammentazione degli habitat, alterazione e interruzione di corridoi ecologici, rischi di collisione; anche la realizzazione della galleria naturale di 1715,85 metri nel territorio di Campomarino, richiederebbe rilievi alla quota di scavo;

   secondo gli interroganti si tratta di impatti mitigabili e compensabili presenti su tutti i progetti di infrastrutture ferroviarie –:

   quali iniziative improcrastinabili il Governo intenda adottare per sbloccare in tempi brevi la realizzazione del raddoppio della tratta Termoli-Lesina, attraverso soluzioni meno rigide e più propense a permettere l'ammodernamento della linea, anche considerando che si tratta di una ferrovia, ritenuta funzionale a una mobilità pulita e ambientalmente sostenibile, come tutte le altre che Rfi ha già realizzato nel Centro-nord del Paese con impatti ambientali che sono stati mitigati e compensati.
(4-07155)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 15 gennaio 2021
nell'allegato B della seduta n. 452
4-07155
presentata da
TATEO Anna Rita

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Occorre innanzitutto evidenziare che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è consapevole della valenza del ruolo strategico che assume il raddoppio della tratta Termoli-Lesina per il potenziamento della «Direttrice Adriatica» sia per il trasporto passeggeri sia per il trasporto merci. Proprio in considerazione dell'importanza dell'opera in questione, infatti, nel 2001 si era proceduto all'inserimento del raddoppio della tratta Termoli-Lesina fra le infrastrutture strategiche di interesse nazionale rientrando così nell'ambito delle disposizioni della così detta «Legge Obiettivo».
  Per maggiore chiarezza è utile ripercorrere le tappe che hanno portato all'attuale situazione. Il progetto preliminare dell'intera opera «Linea Pescara-Bari, raddoppio Termoli-Lesina», lotti 1, 2 e 3, fu sottoposto alla Via speciale di legge obiettivo e valutato positivamente con prescrizioni nel luglio del 2013 dalla allora Commissione Via-Vas.
  Nel 2015, in sede di approvazione del Cipe di questo progetto preliminare, veniva prescritto, su richiesta della regione Molise, di «valutare gli impatti economici sul progetto, derivanti dalla soluzione proposta dalla regione Molise per l'ottimizzazione urbanistica e territoriale del tracciato tra la prog. 1+940 (lotto 2) e 8+298 (lotto 3) (prescrizione n. 1 regione Molise)».
  Soltanto alla fine del 2019, Rete ferroviaria italiana s.p.a. ha trasmesso il progetto definitivo, successivamente integrato nel marzo 2020, elaborato sulla base della variante ipotizzata dalla regione Molise, dei lotti 2-3, per lo svolgimento della nuova Via speciale che ha avuto l'8 maggio scorso l'esito negativo citato nell'interpellanza. Tale esito è stato determinato dalle carenze evidenziate nella valutazione della commissione Via attinenti la necessità di effettuare ulteriori approfondimenti per superare le carenze di analisi ambientale così come presentate.
  Successivamente la sottocommissione Via, al fine di verificare la sussistenza delle condizioni per superare il parere negativo di compatibilità espresso dalla commissione Via nel mese di maggio ha nuovamente richiesto a Rete ferroviaria italiana s.p.a. alcune integrazioni alla documentazione depositata dal gestore della rete ferroviaria, documentazione che è stata rilevata nuovamente essere significativamente carente per vari aspetti non legati solo all'area Sic.
  Appare utile ricordare che le richieste tecniche avanzate dalla commissione sono formulate in modo costruttivo ed esplicativo verso Rete ferroviaria italiana s.p.a. che non ha fornito in maniera adeguata quegli elementi conoscitivi, progettuali e tecnici, che sono necessari a superare le carenze di analisi ambientale della documentazione trasmessa e poste alla base del motivato parere negativo.
  Si evidenzia che le carenze riguardano numerose componenti ambientali:

   popolazione e salute umana; atmosfera e clima;

   geologia ed acque sotterranee;

   suolo, uso del suolo e patrimonio agroalimentare;

   biodiversità;

   fauna; avifauna;

   piano di utilizzo delle terre rocce da scavo;

   mancato svolgimento di una valutazione «appropriata» della Valutazione di incidenza ambientale sui siti di importanza comunitaria;

   definizione di eventuali necessarie opere di compensazione;

   massima attenzione agli effetti indiretti legati ad abbassamenti temporanei o duraturi del livello di falda.

  RFI ha trasmesso la documentazione richiesta che è stata acquisita lo scorso 26 ottobre, ed è attualmente in esame presso la commissione Via.
  Tanto premesso si ribadisce ancora che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, riconoscendo la grande importanza strategica dell'opera in questione, ha manifestato e continuerà a farlo, la massima disponibilità per la costruzione di un percorso che raggiunga il punto di equilibrio tra le fondamentali esigenze del trasporto e della tutela ambientale. Equilibrio che verrà certamente trovato grazie alla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti nel procedimento.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Sergio Costa.