ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07076

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 406 del 12/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 12/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 12/10/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07076
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Lunedì 12 ottobre 2020, seduta n. 406

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   l'Associazione guardie riunite d'Italia, nella persona del presidente Massimo Raffi, ha lanciato un accorato appello per segnalare lo stato di difficoltà in cui operano le guardie giurate particolari (Gpg);

   secondo quanto riportato dal giornale la Verità, le 37.000 guardie giurate particolari operative in Italia subirebbero la media di 15 aggressioni al giorno. L'80 per cento delle aggressioni sarebbe commesso da extracomunitari;

   le circostanze più frequenti in cui avverrebbero le aggressioni sarebbero collegate agli interventi necessari per sedare le frequenti risse, per allontanare chi bivacca nei luoghi pubblici o quando operano in funzione ausiliaria su autobus e mezzi pubblici per il controllo dei titoli di viaggio;

   queste aggressioni, oltre allo scopo di divincolarsi dalla guardia sono spesso condotte allo scopo di sottrarre l'arma, aggiungendo un ulteriore elemento di pericolosità alla situazione;

   secondo quanto riportato da Raffi, i luoghi di maggior pericolosità sarebbero ospedali e stazioni. Spesso, questi episodi passano nell'indifferenza più totale dei media perché vige molta incertezza sulla natura della professione;

   in particolare, l'associazione rileva come sia insufficiente il riconoscimento, avvenuto nel 2008, di tali guardie come incaricati di pubblico servizio. Secondo l'associazione molti problemi risiedono nella mancata qualifica delle guardie giurate particolari come polizia giudiziaria o ausiliari di pubblica sicurezza;

   questo incide sulla professione in maniera negativa, in quanto la cittadinanza ha una percezione dubbia di tale personale che, vale la pena ricordarlo, svolge compiti di prima linea anche nella prevenzione del contagio da Covid-19;

   le guardie giurate, operando in ambito sussidiario alle forze di polizia, presso siti di particolare interesse, come aeroporti, porti, stazioni ferroviarie e presidi sanitari, sono esposte a grave rischio di contagio in assenza delle dovute precauzioni;

   molto spesso, le guardie giurate operano con contratti di lavoro precari o come autonomi. Questo comporta il rischio di mancati investimenti in formazione e addestramento per gli operatori nelle posizioni più fragili, con conseguente aggravio del rischio connesso agli infortuni sul lavoro;

   infine, il mancato riconoscimento professionale genera stress e, in alcuni drammatici casi, ha portato anche a suicidi. Nel 2018, segnala l'associazione, sono 11 le guardie giurate particolari che si sono tolte la vita –:

   quali iniziative di competenza intenda assumere il Governo per tutelare le guardie giurate particolari dalle aggressioni subite nello svolgimento del loro lavoro;

   se il Governo intenda promuovere iniziative normative di riforma volte a qualificare le guardie giurate particolari come polizia giudiziaria o ausiliari di pubblica sicurezza.
(4-07076)