ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07068

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 406 del 12/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: SPORTIELLO GILDA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/10/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NAPPI SILVANA MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 12/10/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07068
presentato da
SPORTIELLO Gilda
testo di
Lunedì 12 ottobre 2020, seduta n. 406

   SPORTIELLO e NAPPI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   nella notte del 5 settembre 2014, il giovane Davide Bifolco, un sedicenne incensurato del Rione Traiano, un quartiere di Napoli, transitava, insieme ad altri due giovani su uno scooter. Dalle registrazioni radio intercorse tra le voltanti dei carabinieri si evince che Davide Bifolco fosse stato scambiato per un latitante ricercato in quelle ore. L'inseguimento si concluse nella maniera più tragica: dopo che la volante dei carabinieri speronò lo scooter, provocando la caduta dei tre ragazzi, un colpo di pistola esploso dalle forze dell'ordine raggiunse Davide Bifolco e lo uccise sul colpo;

   il 12 novembre 2018, la signora Flora Mussorofo, madre di Davide Bifolco, scrisse una lettera al comandante generale dei carabinieri Giovanni Nistri nella quale evidenziava che:

    il bossolo esploso dall'appuntato Gianni Macchiarolo non è mai stato rinvenuto fatto che, unitamente alla rimozione del corpo di Davide Bifolco dalla scena del crimine (come riportato in sentenza), ha impedito di fare piena luce sulla dinamica del delitto;

    la maglietta bianca indossata da Davide quando è stata ucciso che, secondo la testimonianza della madre era macchiata di sangue intorno al foro del proiettile, è sparita;

   la madre di Davide Bifolco avrebbe chiesto, più volte, a quanto consta all'interrogante, di riaprire il caso, a seguito della contraddittorietà delle prove anche qui elencate;

   l'appuntato Macchiarolo Gianni è stato condannato per la morte di Davide Bifolco per omicidio colposo aggravato, pena confermata dal secondo grado di giudizio;

   l'appuntato Macchiarolo Gianni è stato condannato per il delitto di omicidio colposo, ai sensi dell'articolo 589 c.p., e aggravato ai sensi dell'articolo 61 c.p., punto 9, in quanto, «impugnando la propria pistola di ordinanza, alla quale aveva inserito il colpo in canna, per colpa, consistita in imprudenza, negligenza e imperizia, nonché nell'inosservanza di regolamenti e discipline, in particolare violando l'obbligo di sicura padronanza e di adeguata capacità di impiego dell'armi in dotazione (...) cagionava la morte di Davide Bifolco»;

   nel secondo grado di giudizio, l'appuntato Macchiarolo Gianni ottenne con la concessione delle circostanze attenuanti generiche equivalenti, rispetto all'aggravante contestata che resta confermata, la diminuzione della pena a due anni di reclusione, nonché il beneficio della sospensione condizionale si apprende da notizie di giornali che l'appuntato Macchiarolo Gianni resterà in servizio nell'Arma dei Carabinieri;

   è possibile che la vicenda giudiziaria non si sia ancora conclusa definitivamente, tenuto conto che, a quanto consta agli interroganti, vi sarebbe, come già evidenziato, una richiesta della famiglia di riesaminare le prove riferite alla morte di Davide Bifolco –:

   se trovi conferma la notizia circa l'eventualità che l'appuntato di cui in premessa continui a prestare servizio presso l'Arma dei Carabinieri.
(4-07068)