Legislatura: 18Seduta di annuncio: 405 del 08/10/2020
Primo firmatario: FIORINI BENEDETTA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 08/10/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MORRONE JACOPO LEGA - SALVINI PREMIER 08/10/2020 CAVANDOLI LAURA LEGA - SALVINI PREMIER 08/10/2020
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
- MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 08/10/2020
FIORINI, MORRONE e CAVANDOLI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
come riportato da vari organi di stampa, la scorsa settimana, davanti al carcere di Reggio Emilia, si è tenuto un sit-in di protesta, organizzato dai sindacati Sappe, Osapp, Uilpa, Sinappe, Fns Cisl, Cnpp, Cgil e Uspp, per denunciare le gravi condizioni in cui versa l'istituto carcerario;
solo nei primi sei mesi del 2020, nella casa circondariale si sono verificate 100 aggressioni al personale e tra detenuti, il numero più alto tra tutte le carceri dell'Emilia-Romagna, oltre a 76 atti di autolesionismo in cella e 16 tentativi di suicidi. Su 4000 aggressioni a livello nazionale, 400 si distribuiscono negli istituti della regione;
secondo i sindacati, tutto ciò è causato dalla mancanza di sicurezza all'interno degli istituti penitenziari, dall'assenza di una sala regia per monitorare la sorveglianza fino a dispositivi di protezione obsoleti quali caschi, manganelli e giubbotti antiproiettile;
i sindacati hanno redatto un documento che hanno inviato al Ministro della giustizia e al capo dipartimento Petralia in cui viene chiesta la rimozione del comandante del carcere di Reggio Emilia, in carica da circa 2 anni, che potrebbe non essere in grado di farsi carico delle problematiche vista la realtà;
nel documento, come spiegano le sigle sindacali, le criticità da risolvere nella struttura non sono più rinviabili e si rende anche necessario recuperare un clima lavorativo compromesso per un'organizzazione del lavoro che determina un altissimo stress per gli operatori;
nella lista delle priorità ci sono: la revisione della pianta organica della polizia penitenziaria a cui mancano 50 agenti (10 hanno cessato il servizio a gennaio). Gli effettivi previsti dovrebbero essere 240, invece gli uomini impiegati nel carcere sono 190, un dato che affiancato a quello del sovraffollamento dei detenuti (oltre 400 a fronte del limite di 259) rende la situazione insostenibile; va inoltre considerato, continuano i rappresentanti dei lavoratori, che dopo la chiusura dell'ospedale psichiatrico giudiziario, il numero degli agenti è rimasto immutato, ma sono aumentate le sezioni da gestire, con tipologie variegate e spesso problematiche di detenuti, senza considerare gli stranieri;
inoltre, mancano anche una serie di figure essenziali per l'assistenza ai carcerati con esigenze particolari: operatori giuridico-pedagogici e sanitari per le valutazioni psichiatriche e di riabilitazione;
le conseguenze di questa situazione sono pesanti anche per i lavoratori costretti, di conseguenza, a turni estenuanti, mancanza di riposi e compressione delle ferie;
l'interrogante ha già presentato in merito alcuni atti di sindacato ispettivo proprio perché i sindacati, gli operatori e la comunità locale sono preoccupati della situazione –:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti di cui in premessa;
se e quali iniziative di competenza si intendano adottare per chiarire e risolvere, con la massima urgenza, le criticità evidenziate, considerando anche l'emergenza che si è aggiunta in questi mesi legata alla pandemia da Covid-19;
se si ritenga opportuno adottare iniziative per ripristinare i livelli di sicurezza nelle strutture sanitarie esterne agli istituti penitenziari per ricoveri con piantonamento dei detenuti al fine di evitare eventuali tentativi di evasione.
(4-07064)