ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07040

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 404 del 07/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: CUNIAL SARA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 07/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 07/10/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07040
presentato da
CUNIAL Sara
testo di
Mercoledì 7 ottobre 2020, seduta n. 404

   CUNIAL. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il 24 settembre 2020 è stata pubblicata la circolare del Ministero della salute n. 30847 recante: «Riapertura delle scuole. Attestati di guarigione da COVID-19 o da patologia diversa da COVID-19 per alunni/personale scolastico con sospetta infezione da SARS-CoV-2» la quale prevede che «In presenza di sintomatologia sospetta, il pediatra di libera scelta (PLS)/medico di medicina generale (MMG), richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al Dipartimento di Prevenzione (DdP), o al servizio preposto sulla base dell'organizzazione regionale»;

   Marisa D'Andrea, segretario provinciale Fimp, spiega che: «Anche per un banale raffreddore il pediatra dovrà richiedere il tampone»;

   il 24 settembre 2020 il professor Tarro ha dichiarato in un convegno che i bambini dovrebbero essere sottoposti al limite ad un tampone rettale, per via dei rischi connessi al tampone naso-faringeo;

   il 29 settembre 2020 è stata pubblicata la circolare del Ministero della salute n. 31400 recante «Uso dei test antigenici rapidi per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, con particolare riguardo al contesto scolastico»;

   l'interrogante ha già denunciato l'inaffidabilità e le problematiche relative ai tamponi RT-PCR con l'interrogazione n. 4-05154, l'interrogazione n. 4-06704, che prende in esame il fatto che il tampone rapido Xpert Xpress non trova indicazione nella circolare del 3 aprile 2020 e l'interrogazione n. 4-06870 con la quale si chiede di riconsiderare la strategia dei tamponi. Questo tampone prevede che venga inserito in una delle narici fino al nasofaringe posteriore, dove deve essere ruotato con decisione strofinando il nasofaringe per diverse volte;

   il 29 settembre 2020 Giuseppe Mele presidente della Società italiana medici pediatri (Simpe), spiega che «I bambini non corrono alcun rischio particolare se la procedura viene eseguita correttamente»;

   con una lettera al quotidianosanita.it del 30 settembre 2020, il professor dottor Filippo Festini professore associato di scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche MED/45 dipartimento di scienze della salute Università degli studi di Firenze, ha denunciato i rischi del tampone per i bambini tra cui la rottura del tampone, lesioni alla mucosa nasale, orale e faringea e un trauma psicologico per il bambino;

   come risulta da un articolo del 30 settembre 2020 anche per Gian Vincenzo Zuccotti, pediatra del dipartimento di scienze biomediche e cliniche Sacco e direttore della clinica pediatrica dell'ospedale Buzzi, troppi tamponi sui bambini fanno male anche da un punto di vista psicologico;

   su ilgiornale.it del 1° ottobre 2020 vengono riportati alcuni casi aneddotici significativi, circa la situazione confusionale emersa dopo l'approvazione delle circolari sopra citate con casi al limite dell'assurdo;

   su cronachemaceratesi.it il 1° ottobre 2020 è apparsa la notizia: «Mio figlio di 2 anni con la febbre alta, niente assistenza senza tampone: un sistema vergognoso», in relazione al fatto che una mamma ha denunciato come il suo bimbo di 2 anni, con febbre alta, non sia stato visitato dal pediatra senza il tampone, salvo poi emergere trattarsi della sesta malattia;

   su quifinanza.it il 1° ottobre 2020 viene pubblicata la notizia: «Coronavirus, bambino morto per un tampone rotto nel naso? Facciamo chiarezza» con la quale si riporta un caso di un bambino morto a causa di un intervento chirurgico, nel tentativo di recuperare il tampone spezzato all'interno della cavità nasale;

   il 2 ottobre 2020, su lefigaro.fr, appare la notizia: «Il test Covid provoca la fuoriuscita di liquido cerebrospinale» in una donna americana nella quale si riporta il caso che è stato documentato sulla rivista scientifica jamanetwork.com il 1° ottobre 2020 di un test nasale per il COVID-19 che ha perforato il rivestimento del cervello di un'americana, provocando la fuoriuscita di liquido cerebrospinale dal naso –:

   se non si intendano rivedere le circolari di cui in premessa, riportando il clima in un contesto di normalità.
(4-07040)