ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07027

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 403 del 06/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA LUIS ROBERTO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 06/10/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER 06/10/2020
COIN DIMITRI LEGA - SALVINI PREMIER 06/10/2020
COMENCINI VITO LEGA - SALVINI PREMIER 06/10/2020
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 06/10/2020
PICCHI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 06/10/2020
RIBOLLA ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 06/10/2020
ZOFFILI EUGENIO LEGA - SALVINI PREMIER 06/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 06/10/2020
Stato iter:
17/02/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/02/2021
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/02/2021

CONCLUSO IL 17/02/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07027
presentato da
DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA Luis Roberto
testo di
Martedì 6 ottobre 2020, seduta n. 403

   DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, BILLI, COIN, COMENCINI, FORMENTINI, PICCHI, RIBOLLA e ZOFFILI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il 29 settembre 2020 l'associazione italo-brasiliana San Francesco di Paola ha ricevuto dalle autorità consolari italiane di Belo Horizonte una notifica extragiudiziale recante l'ingiunzione a sgomberare entro trenta giorni la «Casa d'Italia» di Juiz de Fora, nello Stato federato del Minas Gerais, costruita 81 anni fa dalla comunità italo-brasiliana locale;

   stando a quanto è stato reso noto attraverso il sito internet del consolato italiano di Belo Horizonte, la «Casa d'Italia» di Juiz de Fora, nel Minas Gerais, attualmente gestita e manutenuta proprio dall'associazione italo-brasiliana San Francesco di Paola, sarà messa all'asta;

   per scongiurare chiusura e vendita della Casa d'Italia, il presidente dell'associazione italo-brasiliana San Francesco di Paola, Paulo Monteiro de Barros, ha chiesto con lettera anche l'interessamento del Ministro degli affari esteri della Repubblica federale del Brasile, Ernesto Araujo;

   i motivi della decisione non sono chiari, mentre è certo l'effetto controproducente che avrà sullo stato d'animo degli italiani residenti nel Minas Gerais e in tutto il Brasile questa manifestazione di disinteresse del Governo per il mantenimento dei legami culturali tra gli italo-brasiliani e la loro antica madrepatria;

   costituisce una potenziale aggravante la circostanza che ai vertici del Minas Gerais si trovi attualmente proprio un italo-brasiliano;

   sarebbe invece stato possibile immaginare un progetto di valorizzazione dell'immobile, allo scopo di farne un centro di irradiazione della cultura italiana e di promozione del «Made in Italy»;

   la scelta appare ancor più sconcertante alla luce dell'entità dei contributi garantiti ad altre istituzioni, si pensi al Teatro Colosseo, situato in Argentina, percettore di stanziamenti cospicui –:

   quali ragioni abbiano indotto le autorità consolari italiane alla decisione di richiedere la restituzione dell'immobile in cui ha sede la «Casa d'Italia» di Juiz de Fora ed in particolare se siano o meno state valutate le conseguenze negative di questa scelta sul mantenimento dei legami culturali tra gli italo-brasiliani del Minas Gerais e la loro antica madrepatria;

   quali circostanze impediscano al Governo di immaginare una prospettiva differente, in particolare se intenda rinunciare alla procedura di sfratto e alla messa all'asta della Casa d'Italia, per disporne invece la valorizzazione e trasformazione in un polo di promozione del «made in Italy».
(4-07027)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 17 febbraio 2021
nell'allegato B della seduta n. 458
4-07027
presentata da
DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA Luis Roberto

  Risposta. — In questi anni l'immobile Casa d'Italia, sito nel Comune di Juiz de Fora, nello stato brasiliano di Minas Gerais, è stato utilizzato dalla locale Associazione dei connazionali per meritorie attività di promozione della lingua e cultura italiana, ma – secondo quanto indicato dagli uffici amministrativi di questo Ministero – in parte anche per attività di carattere commerciale per le quali non risulta essere stato corrisposto alcun canone concessorio o di locazione al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
  Alla decisione di mettere l'edificio all'asta si era arrivati anche per altre considerazioni, quali il possibile, elevato introito per lo Stato ed anche il timore che l'edificio, in quanto non più utilizzato a fini istituzionali, potesse essere escluso dall'esenzione fiscale prevista ai sensi della Convenzione di Vienna del 1963 sulle relazioni consolari, e quindi tassato dalle autorità brasiliane, con un aggravio di costi per l'erario italiano.
  In definitiva, se da un punto di vista strettamente amministrativo la decisione di avviare la procedura di asta era conforme alle disposizioni normative, ho ritenuto che la preliminare interlocuzione con la collettività residente potesse essere meglio sviluppata, anche con riferimento ad alcuni aspetti su titoli di proprietà e criteri di utilizzo. Tanto che, quando ho ricevuto numerose ed allarmate segnalazioni da parte di connazionali dopo la pubblicazione del bando di gara, ho promosso un approfondimento della questione alla Farnesina, in esito al quale la competente direzione generale il 14 ottobre 2020 ha deciso di sospendere la procedura di asta pubblica per la vendita dell'immobile per procedere ad ulteriori e definitivi approfondimenti, nella consapevolezza del significato storico, umano e culturale che la Casa d'Italia di Juiz de Fora riveste per l'importante comunità residente nello Stato di Minas Gerais.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Ricardo Antonio Merlo.