ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06982

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 402 del 02/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 02/10/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06982
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo di
Venerdì 2 ottobre 2020, seduta n. 402

   VALLASCAS. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   la cooperativa «Sistema Museo Arl di Perugia», — azienda con oltre duecento soci — dal 1990 opera in tutta Italia attraverso appalti, principalmente con enti pubblici, nel settore della gestione e valorizzazione dei beni museali, artistici, culturali e archeologici;

   da quanto riportano numerosi organi di stampa nazionali, emergerebbe una generalizzata situazione di grave disagio del personale, dovuto a demansionamento, sottoretribuzione, disconoscimento di professionalità delle prestazioni e conseguente svilimento della dignità del lavoro e dei lavoratori, per effetto di una migrazione contrattuale, dal settore turismo a quello multiservizi, decisa unilateralmente dalla cooperativa;

   la situazione sarebbe ulteriormente aggravata dal fatto che «Sistema Museo», con l'imposizione di ordini di servizio, pretenderebbe che i lavoratori continuino a svolgere le stesse mansioni, con medesimi obblighi e responsabilità, e avrebbe anche inviato lettere di contestazione agli addetti che si sarebbero, viceversa, attenuti al rispetto di quanto previsto dal livello mansionario del nuovo contratto;

   il quotidiano l'Unione Sarda del 5 agosto 2020, nel ricostruire la situazione del personale, scrive che «La paga è striminzita, fioccano (rivelano i sindacati) le contestazioni ai lavoratori e i musei aprono solo pro forma», mentre «sono costretti nel limbo circa venti professionisti che da 20 anni si occupano delle guide, della manutenzione e delle attività in siti di prestigio, come il Sistema Museale di Carbonia e il contesto archeologico di Montessu»;

   il nuovo accordo aziendale, come riporta il quotidiano, sarebbe stato sottoscritto durante l'emergenza Covid-19 [...] con due sindacati e nel silenzio più assoluto, riferiscono i rappresentanti sindacali aziendali della Sardegna. Il terzo non sarebbe stato convocato né avvisato dall'azienda, escludendolo, inspiegabilmente, dal tavolo sindacale cui era partecipe attivo. [...] Così, al rientro dal lockdown, il personale avrebbe preso servizio «inquadrato con un livello mansionario totalmente inadeguato [...] e paga limata» con una retribuzione ridotta a poco più di 6 euro lorde all'ora;

   gli amministratori di «Sistema Museo», inoltre si opporrebbero sistematicamente, basandosi sulla normativa riguardante le Spa, alle legittime richieste dei soci di bilanci chiarificati, indispensabili per avere un quadro esaustivo riguardo l'amministrazione della cooperativa;

   a motivo di ciò, i rappresentanti sindacali aziendali avrebbero fatto ben due richieste di revisione straordinaria al Ministero dello sviluppo economico nel luglio 2020;

   il sindacato sarebbe intervenuto a tutela dei lavoratori, denunciando la violazione l'articolo 3 della legge n. 142 del 2001 e avrebbe indetto lo stato di agitazione;

   sarebbero in corso, altre sarebbero imminenti, messe in mora e vertenze da parte dei lavoratori iscritti nei territori di Sardegna, Friuli, Marche, Puglia e Umbria;

   da quanto esposto, emergerebbe che in Italia opererebbe, nella gestione dei beni culturali, con accesso a bandi e finanziamenti pubblici, un organismo che, grazie a una modifica unilaterale del contratto (professionalmente ed economicamente, più svantaggioso per i lavoratori, ma più redditizio per il datore di lavoro), trarrebbe un indebito vantaggio economico a danno dei lavoratori e degli altri concorrenti del settore;

   si stima che l'Italia concentri la maggior parte dei beni culturali esistenti al mondo: una circostanza che imporrebbe maggior rigore e maggiore vigilanza nei bandi di selezione degli organismi privati che si candidano a gestire siti pubblici, soprattutto per quanto attiene la gestione del personale addetto ai beni, la valorizzazione delle professionalità e il rispetto della dignità del lavoro –:

   quali iniziative intenda adottare il Governo, per quanto di competenza, anche di natura ispettiva, per fare in modo che la cooperativa di cui in premessa rispetti professionalità, competenze e dignità dei lavoratori, nel delicato e strategico settore della gestione dei beni pubblici;

   se non intenda adottare, per quanto di competenza, iniziative, anche di natura normativa, per imporre ai soggetti privati che si candidano alla gestione dei beni culturali pubblici l'obbligo di valorizzazione del personale addetto.
(4-06982)