ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06948

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 401 del 30/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: CECCHETTI FABRIZIO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 30/09/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 30/09/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 30/09/2020
Stato iter:
04/12/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/12/2020
BUFFAGNI STEFANO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/12/2020

CONCLUSO IL 04/12/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06948
presentato da
CECCHETTI Fabrizio
testo di
Mercoledì 30 settembre 2020, seduta n. 401

   CECCHETTI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   i cittadini del comune di Rho (Milano), in particolare del quartiere Stellanda, sono ormai esasperati dalle continue promesse non mantenute, come nel caso dei residenti della frazione di Lucernate, da parte della direzione centrale delle Poste italiane s.p.a. circa la mancata riapertura degli uffici postali nel quartiere;

   fino ad oggi, tutte le rassicurazioni fornite dalla società sono state disattese;

   risultano, infatti, ormai costanti – e mai superati – i disagi che stanno subendo i residenti del quartiere (particolarmente popoloso e con molti anziani) circa la mancata riapertura dell'ufficio postale di via Giusti, chiuso dal mese di marzo 2020 a causa dell'emergenza sanitaria da Covid-19;

   lo stato di agitazione, legittimo, dei cittadini si è concretizzato in questi giorni (nel momento in cui si scrive) con una manifestazione di protesta nonché con una raccolta firme (si è ad oltre 350 adesioni) per una petizione nei confronti di Poste Italiane s.p.a.;

   anche in questo caso le difficoltà sono ormai enormi e si possono richiamare le problematiche analoghe ad altri casi: ritardi nel poter ritirare la corrispondenza; impossibilità di prelevare (per chi non ha altre modalità) la propria, ad esempio, pensione o, in generale, difficoltà nell'espletare tutte le operazioni che si svolgono allo sportello; peraltro, tutti questi disservizi interessano maggiormente la popolazione più anziana;

   sui quotidiani locali si legge che Poste Italiane s.p.a. sta «effettuando alcune valutazioni in merito ai due uffici in questione», quartiere Stellanda e Lucernate, ma null'altro viene detto;

   ancora una volta occorre ricordare che gli uffici postali rappresentano preziosi presidi del territorio e svolgono, da sempre, prestazioni di servizio pubblico universale stante la loro vocazione «di servizio alla collettività»;

   i servizi di consegna della posta, i servizi allo sportello e la presenza sul territorio degli uffici postali costituiscono un aspetto fondamentale per la comunità locale;

   il silenzio, anzi l'inerzia, di Poste Italiane s.p.a. nella mancata riapertura dell'ufficio in questione sembra dettato, anche in questo caso, da ragioni di riorganizzazione o razionalizzazione, in palese contraddizione con gli stessi impegni che il Gruppo (così è scritto sul sito di Poste Italiane) ha dichiarato di voler raggiungere: «... ricercare la costante integrazione tra esigenze della collettività e obiettivi aziendali, identificando progetti e iniziative che rispondano a interessi condivisi e generino un impatto concreto e misurabile sulla comunità...»; belle parole che tradotte, ad avviso dell'interrogante, sembrano voler dire: prima gli interessi aziendali poi quelli della collettività-:

   se i Ministri interrogati non ritengano necessario promuovere ogni utile iniziativa di competenza per eliminare i disservizi illustrati tutelando la cittadinanza coinvolta, in particolare quella più anziana, al fine di ripristinare sul territorio un servizio d'interesse generale, ricordando che Poste Italiane s.p.a. annovera tra i propri compiti l'erogazione di un servizio a vocazione universale e quindi anche di rilevanza pubblica.
(4-06948)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 4 dicembre 2020
nell'allegato B della seduta n. 439
4-06948
presentata da
CECCHETTI Fabrizio

  Risposta. — Con riferimento agli di sindacato ispettivo in esame, sentita la direzione generale competente del Ministero dello sviluppo economico, si rappresenta quanto segue.
  L'interrogante fa riferimento alla mancata riapertura degli uffici postali del comune di Rho (Milano), in particolare del quartiere Stellanda e nella frazione di Lucernate.
  A tal proposito, si ricorda che il decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con legge 22 dicembre 2011, n. 214, ha disposto il trasferimento all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) delle funzioni in materia di regolazione e vigilanza del settore postale svolte precedentemente dal Ministero dello sviluppo economico. Spetta, infatti, all'Agcom la «adozione di provvedimenti regolatori in materia di qualità e caratteristiche del servizio postale universale» prevista dall'articolo 2, comma 4, del decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261. A riguardo, informo che la suddetta Autorità ha regolamentato la presenza di Poste Italiane sul territorio nazionale con la delibera n. 342/14/CONS, che ha integrato le disposizioni del decreto ministeriale 7 ottobre 2008.
  Inoltre, occorre ricordare che, in occasione dell'evento «Sindaci d'Italia», tenutosi a Roma il 28 ottobre 2019, Poste Italiane ha illustrato l'impegno di Poste Italiane verso i piccoli comuni: in primo luogo, la scelta di non chiudere più gli uffici postali nei comuni con meno di 5.000 abitanti, in discontinuità con il precedente orientamento; in secondo luogo, la realizzazione di interventi infrastrutturali e di accordi per la fornitura di servizi in modo capillare.
  Ciò premesso, si rappresenta che, a causa dell'allerta pandemica da Sars-Cov-2, Poste Italiane ha dovuto apprestare una serie di misure di contenimento della diffusione del virus, in linea con le prescrizioni governative, anche attraverso la riorganizzazione della rete degli uffici postali, disponendo chiusure e rimodulazioni orarie.
  In virtù della sua funzione di vigilanza, sulla questione è stata sentita l'autorità per le garanzie nelle comunicazioni, la quale conferma che Poste Italiane ha dovuto ripensare profondamente le modalità di erogazione dei servizi e l'operatività degli uffici postali al fine di garantire la messa in sicurezza degli stessi – attraverso la sanificazione degli ambienti, il posizionamento di linee di distanziamento e l'installazione di circa 14.000 pannelli schermanti in plexiglass – e garantire la corretta gestione dei momenti di maggiore afflusso legati al pagamento delle pensioni.
  L'Agcom riferisce che gli interventi attuati da Poste Italiane, volti al graduale riassorbimento degli impatti dell'emergenza sulla rete e al contenimento delle situazioni critiche, sono proseguiti senza interruzioni e avrebbero dovuto garantire un recupero graduale e crescente dei livelli di operatività degli uffici postali. Tuttavia, l'insorgere di nuovi casi di contagio sta avendo conseguenze sull'operatività del servizio. Ad ogni modo, l'Agcom riconosce che, grazie all'impegno profuso da Poste Italiane, il numero di uffici inizialmente coinvolti dall'emergenza continua a ridursi.
  Sul punto sollevato dall'interrogante è stata sentita direttamente Poste Italiane. Questa ha comunicato di aver posto in essere, nell'immediato verificarsi dell'emergenza epidemiologica e in totale trasparenza e collaborazione con le Istituzioni, le azioni necessarie ai fini della tutela dei propri lavoratori e degli utenti, con l'obiettivo di assicurare comunque i propri servizi, in coerenza con le disposizioni normative vigenti in materia di tutela della salute pubblica, ivi comprese le disposizioni afferenti al distanziamento sociale.
  Poste Italiane ha riferito, al contempo, che già dal 24 giugno 2020 ha dato avvio al progressivo ripristino della consueta operatività degli uffici postali interessati dalle modifiche in parola, dandone preventiva informativa ai sindaci dei comuni interessati.
  Tali iniziative hanno riguardato anche i cinque uffici postali presenti nel comune di Rho: tre di questi uffici hanno infatti ripreso la consueta operatività, un ufficio è al momento sottoposto a razionalizzazione; soltanto un ufficio è rimasto chiuso, con operatività in appoggio presso il limitrofo ufficio postale.
  In particolare, Poste Italiane rappresenta quanto segue:

    l'ufficio postale Rho, sito in via Renato Serra 3, inizialmente sottoposto a razionalizzazione, dal 27 aprile 2020 ha ripreso la consueta operatività con apertura dal lunedì al venerdì, dalle 8:20 alle 19:05 e il sabato dalle ore 8:20 alle 12:35. L'ufficio è inoltre dotato di tre sportelli automatici (ATM) fruibili durante l'intera giornata;
    l'ufficio postale Rho1, sito in Galleria Mohandas Karamchand Gandhi 32, inizialmente sottoposto a razionalizzazione, dal 27 aprile 2020 ha ripreso la consueta operatività con apertura dal lunedì al venerdì, dalle 8:20 alle 13:35 e il sabato dalle ore 8:20 alle 12:35. Anche questo ufficio è dotato di ATM;
    l'ufficio postale Lucernate, rimasto chiuso fino al 3 ottobre 2020, dal 5 ottobre ha ripreso la consueta operatività, con apertura dal lunedì al venerdì, dalle 8:20 alle 19:05 e il sabato dalle ore 8:20 alle 12:35;
    l'ufficio postale Rho2, sito in Via Giuseppe Casati 42, è attualmente sottoposto a razionalizzazione con apertura il martedì e il giovedì dalle ore 8:20 alle 13:35 ed il sabato dalle 8:20 alle 12:35. Anche questo ufficio è dotato di Atm fruibile durante l'intera giornata;
    l'ufficio postale Rho3, sito in Via Giuseppe Giusti 1, è al momento chiuso, ma con operatività in appoggio sul limitrofo ufficio postale di Rho, dal quale dista 2,1 chilometri.

  La stessa Agcom conferma che, nel comune di Rho, l'operatività è garantita da tre uffici postali secondo il proprio orario standard (Lucernate, Rho e Rho1), da un ufficio postale con orario rimodulato, che garantisce comunque il servizio con apertura su tre giorni settimanali (Rho2), mentre solo l'ufficio postale di Rho3 risulta a tutt'oggi chiuso.
  Relativamente agli uffici postali ancora sottoposti a razionalizzazione oraria o chiusura, Poste Italiane riferisce che razionalizzazione e chiusura non hanno carattere definitivo: l'Azienda proseguirà con il costante monitoraggio degli uffici postali in parola, al fine di valutare la data di ripristino della loro consueta operatività. Nel frattempo, la regolare erogazione di tutti i servizi viene assicurata attraverso gli altri uffici postali normalmente aperti nel medesimo comune; infatti, sulla base dell'analisi dei flussi di traffico e del numero delle operazioni effettuate, Poste Italiane ritiene che essi siano per ora in grado di assorbire l'operatività degli uffici temporaneamente razionalizzati o chiusi.
  La società riferisce, inoltre, di aver avuto, nel mese di settembre 2020, diversi contatti telefonici con il sindaco, il quale ha chiesto chiarimenti sulle chiusure che hanno interessato gli uffici postali del comune. I rappresentanti territoriali di Poste Italiane hanno ribadito il carattere temporaneo degli interventi di razionalizzazione e di chiusura ancora in atto e sottolineato l'impegno dell'azienda nell'assicurare l'erogazione dei propri servizi, nel rispetto delle disposizioni normative in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica. Poste Italiane ha illustrato le iniziative adottate per limitare la diffusione del contagio, ivi compresa la procedura di sanificazione e l'istallazione di pannelli schermati in plexiglass in tutte le postazioni di
front office sprovviste di vetro blindato, nonché il posizionamento di strisce di sicurezza idonee a garantire il distanziamento interpersonale, a tutela della clientela e dei dipendenti dell'azienda.
  Infine, Poste Italiane riferisce di aver inviato al sindaco, il 1° ottobre la comunicazione della riapertura dell'ufficio postale di Lucernate, con la ripresa della normale operatività.
  In conclusione, voglio precisare che il Ministero dello sviluppo economico continuerà a monitorare le modalità di erogazione del servizio postale, nei limiti delle proprie competenze, al fine di assicurare un servizio efficiente e omogeneo, e ad avviare – ove possibile – tutte le dovute iniziative per risolvere eventuali e serie criticità in tale ambito.
  

Il Viceministro dello sviluppo economico: Stefano Buffagni.