ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06889

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 398 del 23/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: POTENTI MANFREDI
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 23/09/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 23/09/2020
Stato iter:
21/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/04/2021
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/04/2021

CONCLUSO IL 21/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06889
presentato da
POTENTI Manfredi
testo di
Mercoledì 23 settembre 2020, seduta n. 398

   POTENTI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   nel pomeriggio del 17 settembre 2020 in un parcheggio nei pressi del tribunale di Firenze un detenuto tunisino in attesa di essere scortato verso il carcere di Sollicciano ha aggredito violentemente un agente della polizia penitenziaria e si è dato alla fuga con tanto di manette ancora saldamente ai polsi successivamente abbandonate all'interno di un mezzo di trasporto pubblico;

   l'evaso, su cui pendeva un mandato di cattura internazionale nell'ambito di un'indagine della polizia di Lipsia per tentato omicidio, era stato arrestato il 23 luglio 2020 a Firenze dopo che già nella città tedesca si era reso protagonista di una probabile fuga dal balcone del suo appartamento;

   Aymen Abidi – questo il nome del latitante – avrebbe strattonato e fatto cadere l'assistente capo della polizia penitenziaria che si stava occupando del servizio di traduzione verso il carcere, provocandogli ferite al mento e al gomito per le quali gli sono stati dati dieci giorni di prognosi –:

   se e quali iniziative si intendano assumere per rafforzare la sicurezza degli agenti della polizia penitenziaria impegnati nelle attività di trasferimento dei detenuti da e verso l'istituto di pena;

   se non si ritenga opportuno adottare le iniziative di competenza per un potenziamento delle sale interne ai penitenziari per consentire, ove possibile, di far partecipare i detenuti di particolare pericolosità sociale alle udienze mediante videoconferenze o con collegamenti da remoto.
(4-06889)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 21 aprile 2021
nell'allegato B della seduta n. 491
4-06889
presentata da
POTENTI Manfredi

  Risposta (pervenuta il 17 dicembre 2020). — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame, l'interrogante, partendo dall'evento di cronaca di un'evasione occorsa il 17 settembre 2020, allorquando un detenuto in attesa di essere scortato presso l'aula di giustizia ove si sarebbe tenuto il suo processo riusciva a dileguarsi dopo aver aggredito un agente della polizia penitenziaria, avanza specifico quesito in ordine alle iniziative che si intendano assumere onde rafforzare la sicurezza degli agenti della polizia penitenziaria addetti al servizio di trasferimento dei detenuti, quindi se non possa implemantarsi il numero delle sale interne ai penitenziari idonee all'effettuazione di collegamenti da remoto.
  Orbene, in ordine all'evento critico menzionato risulta che, in data 17 settembre 2020, alle ore 13:00 circa, terminate le udienze presso la Corte d'appello di Firenze, il caposcorta dava indicazioni al personale impiegato nel servizio di traduzione di iniziare le fasi di rientro presso l'istituto penitenziario di Firenze «Sollicciano».
  Pertanto, il personale provvedeva ad ammanettare i detenuti e a condurli verso il pullman dell'Amministrazione che sostava nel parcheggio antistante il tribunale.
  Anche il detenuto
Abidi Aymen, arrestato in data 22 luglio 2020, ai sensi dell'articolo 715, comma 2, codice di procedura penale, su mandato emesso dall'autorità giudiziaria di Lipsia per il reato di tentato omicidio, lesioni e maltrattamenti contro familiari, veniva ammanettato e fatto uscire dalla camera di sicurezza, ma una volta giunto in prossimità del pullman, con un'azione repentina e violenta, si è divincolato dall'assistente di Polizia penitenziaria che lo accompagnava, causandone la caduta a terra.
  Il detenuto si è immediatamente dato alla fuga, scavalcando ben due recinzioni che delimitano il presidio e un parcheggio esterno all'ufficio giudiziario.
  Nonostante gli immediati tentativi del personale di scorta di avviare le ricerche, l'evaso è riuscito a far perdere le sue tracce.
  Quanto all'appartenente al corpo feritosi nelle concitate fasi dell'evasione, si ha notizia del fatto che il locale pronto soccorso abbia rilasciato una prognosi di 10 giorni.
  Si evidenzia che il detenuto non era noto al nucleo investigativo per particolari segnalazioni o attenzionamenti che avrebbero potuto comportare attività di monitoraggio o l'innalzamento dei normali
standard di sicurezza previsti per il servizio traduzioni e che, dalla prime informazioni raccolte, risultano essere stati rispettati.
  Orbene, allo stato non può che osservarsi come si sia trattato di evento, il divincolarsi violentemente e repentinamente, che non involge in maniera particolare l'aspetto dei protocolli di sicurezza degli agenti di scorta.
  Certamente la diminuzione del numero di trasferimenti di detenuti verso le aule di giustizia non può che diminuire le occasioni di gesti similari.
  Sul punto implementazione delle videoconferenze e collegamenti da remoto, va riferito che con la legge n. 103 del 2017 e stata notevolmente ampliata la casistica della partecipazione dell'imputato a distanza dal dibattimento, con previsione dei casi di obbligo di adozione di tale modello procedimentale, tra cui la sussistenza di oggettive ragioni di sicurezza, oltre che di particolare complessità del dibattimento e necessità di evitare ritardi nel suo svolgimento, ovvero di assunzione della testimonianza di un detenuto che, a qualunque titolo, si trovi presso un istituto penitenziario.
  Pertanto, proprio per fronteggiare l'accresciuto e intensivo ricorso allo strumento della videoconferenza per la partecipazione a distanza al procedimento penale (articolo 146-
bis disp. att. c.p.p.), l'amministrazione è da tempo impegnata in un progetto di implementazione delle risorse, con interessamento delle varie articolazioni interessate, quindi il D.A.P. ed il Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi (D.O.G.).
  Alla data dell'8 ottobre 2020 (ultima rilevazione effettuata), sul territorio nazionale risultano attive 406 sale attrezzate per la celebrazione dei procedimenti penali a distanza per 79 istituti penitenziari; presso alcuni di questi istituti il Settore multivideoconferenze in seno alla competente direzione generale dei detenuti e del trattamento sta prevedendo l'ulteriore implementazione delle risorse a disposizione.
  Anche presso la casa circondariale Firenze «Sollicciano» sono presenti due salette per videoconferenze: una presso la sezione maschile e l'altra presso la sezione femminile, utilizzate quasi giornalmente ed entrate ufficialmente nel circuito delle multivideoconferenze lo scorso mese di marzo 2020.

Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.