ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06870

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 397 del 22/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: CUNIAL SARA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 22/09/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 22/09/2020
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06870
presentato da
CUNIAL Sara
testo di
Martedì 22 settembre 2020, seduta n. 397

   CUNIAL. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il 20 luglio 2020 il Corrieredellasera.it titolava: «L'infermiere: “Io prigioniero di Covid e regole. Vivo da 50 giorni in quarantena”»;

   il 21 luglio 2020 Huffingtonpost.it titolava: «Bimba prigioniera del virus a Milano: Tamponi positivi da 4 mesi. Ha stress e incubi»;

   il 30 agosto 2020, da fonti giornalistiche, pare che il Governo abbia chiesto al professor Crisanti un «piano tamponi», con il quale si potrebbe prevedere di quadruplicare i test, fino a 300.000 al giorno;

   anche Mario Draghi, il 1° settembre 2020, è intervenuto durante il convegno dei cardiologi, sostenendo che «per rilanciare economia servono test e tracciamento»;

   l'interrogante ha già denunciato l'inaffidabilità e le problematiche relative ai tamponi RT-PCR con l'interrogazione n. 4-05154, nonché i costi e di come la rilevazione stia portando ad un abbassamento della contagiosità relativa, con l'interrogazione n. 4-06704;

   il Ministero della Salute australiano, il 3 marzo 2020 era al corrente che «i test PCR non sono in grado di distinguere tra virus “vivo” e RNA non infettivo»;

   il 23 agosto 2020 Roberto Rigoli, primario del reparto di microbiologia a Treviso dichiara che: «abbiamo dovuto amplificare molto il “segnale” per trovare i virus; e probabilmente non erano infettivi»;

   il 25 agosto 2020 in Svezia a circa 3.700 persone è stato detto per errore di avere il coronavirus a causa di un guasto in un kit di test COVID-19 dalla Cina. L'azienda è la BGI Group cinese, che il 20 aprile 2020 ha triplicato la capacità di produzione giornaliera per soddisfare gli ordini anche dell'Italia;

   in un articolo del 29 agosto 2020 il NYT titolava: «Il tuo test per il coronavirus è positivo. Forse non dovrebbe essere». Nell'articolo viene preso in considerazione come la soluzione del RT-PCR sia altamente legata alla sensibilità della rilevazione, rilevando anche casi positivi in persone non contagiose e con carica virale bassa;

   il 3 settembre 2020, in una intervista, Beda M. Stadler, former director dell'istituto di immunologia dell'università di Berna, dichiara che: «La PCR non permette di sapere se il virus è ancora vivo e se la persona è contagiosa»;

   il 5 settembre 2020 l'Adnkronos, ripresa dalla BBC titola: «Coronavirus, possibile sovrastima dei casi: i test rilevano anche virus morto», nel cui articolo spiega come le rilevazioni dei tamponi non corrispondano alla realtà clinica in Gran Bretagna, in quanto il test principale utilizzato per diagnosticare il coronavirus è così sensibile che potrebbe rilevare anche frammenti di virus morto legato a vecchie infezioni;

   il Ministero della salute, sul suo sito internet, inoltre, afferma come anche il test della rilevazione degli anticorpi potrebbe portare ad errori in quanto «pur essendo risultato negativo al test sierologico, risulti contagioso. Inoltre, per ragioni di possibile cross-reattività con altri patogeni simili (come altri coronavirus della stessa famiglia), il rilevamento degli anticorpi potrebbe non essere specifico per SARS-CoV-2, quindi persone che in realtà hanno avuto altri tipi di infezioni e non COVID-19 potrebbero risultare positive alla ricerca degli anticorpi per SARS-CoV-2»;

   anche il Cdc americano il 30 giugno 2020, riguardo ai test anticorpali, lascia aperto un dubbio, scrivendo che: «esiste la possibilità che un risultato positivo indichi la presenza di anticorpi da un'infezione con un virus diverso della stessa famiglia di virus (chiamati coronavirus)» anche se poi in nota riporta che: «altri coronavirus non possono produrre un risultato positivo su un test virale per SARS-CoV-2» –:

   di quali informazioni disponga il Governo relativamente ai fatti esposti in premessa;

   se non sia il caso di riconsiderare la strategia dei tamponi che appare all'interrogante fallimentare e di ritornare alla gestione ordinaria della situazione sanitaria nazionale.
(4-06870)